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Sos dei volontari di clownterapy: «Vediamo troppi bambini malati»

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Alcuni soci dell’associazione “Sulle ali del sorriso”

Alfio Galvagno dell’associazione “Sulle ali del sorriso” fa volontariato a Catania: «Negli ultimi anni abbiamo notato sempre più bambini di Adrano e Biancavilla ricoverati con malattie rare o gravi. È un caso? Vorremo chiarimenti».

 

di Vittorio Fiorenza

La premessa d’obbligo è che non c’è (ancora) né un riscontro scientifico né un dato statistico. C’è, tuttavia, un timore che va al di là della semplice sensazione. Un timore manifestato, senza intenti allarmistici, da volontari presenti ogni settimana in reparti ospedalieri con malati terminali o pazienti con patologie rare. Alfio Galvagno è il vicepresidente dell’associazione “Sulle ali del sorriso” di Catania e svolge attività di clownterapia ormai da anni al policlinico “Vittorio Emanuele” e all’ospedale Garibaldi, assieme ad una sessantina di altri soci dal cuore enorme e con senso d’altruismo discreto e silenzioso. Ma sente il bisogno di evidenziare una situazione che nota da un certo periodo.

«Negli ultimi due anni –spiega Galvagno a Biancavilla Oggi– abbiamo riscontrato in vari reparti del Policlinico, per esempio Pediatria (nel quale non si arriva per una semplice febbre), una presenza notevole di bambini provenienti da Adrano e Biancavilla. Se prima ne incontravamo 1-2 ogni due mesi, adesso ne incontriamo anche tre al mese. Un altro riscontro che abbiamo notato riguarda la frequenza di patologie rare o malattie broncopolmonari in pazienti giovanissimi». Galvagno ci tiene ad essere chiaro: «Non spetta a noi e non vogliamo arrivare a nessuna conclusione, ma è un quadro che è davanti ai nostri occhi. Ecco perché vorremmo avere conforto e rassicurazioni da parte delle aziende sanitarie su una sorta di censimento dei bambini ammalati tra Biancavilla e Adrano».

Osservazioni e dubbi, quelle dei volontari che si ispirano a Patch Adams, che abbiamo girato all’Asp di Catania, che però non ha dati specifici. Il Distretto sanitario di Adrano tiene un conteggio costante ed aggiornato dei malati e dei decessi per mesotelioma pleurico, dovuti alla fluoroedenite, cioè l’amianto-killer di Biancavilla. Ma non è in possesso di informazioni relative a malati e ricoveri per età infantile, a maggior ragione che i bambini di cui parla Galvagno sono seguiti da aziende diverse dall’Asp Catania. Quelle dei volontari catanesi, quindi, restano preoccupazioni legittime che meritano approfondimenti.

In fin dei conti, Biancavilla è un “sorvegliato speciale” sotto il profilo epidemiologico e sanitario. Al di là dei casi dei tumori pleurici, certo è che nel centro etneo ci sia una presenza consistente di malati di sclerosi multipla. E va ricordato il rapporto “Sentieri” dell’Istituto Superiore di Sanità, che per Biancavilla indica un eccesso di diagnosi «per lo scompenso cardiaco e le malattie respiratorie nel loro complesso, in particolare le broncopneumopatie croniche e le pneumoconiosi». Lo stesso dossier specifica poi che a Biancavilla le cause di morte presentano eccessi sia per mesoteliomi che per malattie del sistema circolatorio (in primis infarto e cardiopatie ischemiche) con particolare riferimento alle patologie cerebrovascolari negli uomini e alla malattia ipertensiva nelle donne.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il capitano Cipolletta: «La mafia qui attecchisce, ma Biancavilla cambierà»

Il saluto del comandante dei carabinieri, trasferito a Brescia: lascia in eredità il blitz “Ultimo atto”

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© Foto Biancavilla Oggi

«Biancavilla rappresenta un territorio che soffre di alcune problematiche, legate al fenomeno mafioso. Un fenomeno che attecchisce laddove purtroppo c’è ancora diffidenza nei confronti delle istituzioni e del lavoro degli investigatori. Ma tutto questo passerà perché c’è voglia di cambiamento. C’è un rinnovato interesse per la cosa comune».

Il comandante dei carabinieri della compagnia di Paternò, capitano Gianmauro Cipolletta, parlando nell’aula consiliare di Biancavilla, non nasconde la cruda analisi di un territorio a vivacità mafiosa, ma lo fa, salutando la città con un accorato ottimismo.

A chiamarlo al palazzo comunale è stato il sindaco Antonio Bonanno per rendere omaggio ad un uomo dell’Arma che ha conseguito brillanti risultati nel nostro territorio e che ora, dopo quattro anni dal suo insediamento, è destinato al trasferimento a Brescia.

«È inutile negarlo – ha detto il capitano nel suo intervento, affiancato dal mar. Francesco De Giovanni, comandante della stazione di Biancavilla – questo è un territorio nel quale delle persone, solo perché hanno un determinato cognome e nome, si permettono ancora di entrare nelle attività commerciali e chiedere, senza nessun titolo, del denaro per niente. Lo fanno con la paura, la minaccia, le intimidazioni».

Ma la risposta dello Stato non è mancata. Il cap. Cipolletta ricorda il blitz “Ultimo atto”, che nel settembre 2023, ha falciato il riorganizzato clan di Biancavilla con a capo Pippo Mancari u pipi, figura che evoca antichi fasti criminali degli anni ’80. «Un’operazione importantissima, dal punto di vista prettamente tecnico-investigativo, che è servita a disarticolare il clan esistente», ha sottolineato il comandante.

La notte dell’«Ultimo atto»

Un centinaio di carabinieri – quella notte del 13 settembre 2023 – hanno bussato alla porta di casa di presunti mafiosi, trafficanti di droga ed estortori, mentre sui cieli di Biancavilla sorvolava un elicottero per monitorare le attività. A mettere le manette ai polsi al boss, nella sua abitazione di Spartiviale, ci ha pensato proprio il cap. Cipolletta.

La gestione monopolistica del trasporto merci su strada, il traffico di droga, l’imposizione del pizzo ad attività commerciali e imprenditoriali: sono i filoni dell’inchiesta che ha portato 19 persone sul banco degli imputati. In 13 hanno scelto il rito abbreviato (con udienza fissata il 24 settembre), altri sei seguiranno il rito ordinario con prima udienza dibattimentale l’1 ottobre.

«Sono convinto – ha ribadito il capitano – che le cose cambieranno. Stiamo lavorando bene, tutte le istituzioni stanno lavorando bene. Ognuno deve fare la propria parte, dall’operaio al professionista a chi ha incarichi pubblici. Sappiate che i carabinieri danno il massimo per il ruolo sociale che hanno».

Cipolletta lascia una Compagnia che ha eseguito indagini su ogni fronte e una stazione di Biancavilla che dimostra un rilevante impegno quotidiano, sotto la guida del maresciallo Francesco De Giovanni. Parole di gratitudine sono state espresse dal sindaco Antonio Bonanno: «Un saluto a un professionista di rara qualità e un ringraziamento per i 4 anni di intenso lavoro nel nostro territorio». Ringraziamenti da parte del presidente del Consiglio Comunale, Luigi D’Asero. Presenti anche rappresentati dell’associazione antiracket “Libera Impresa”, dell’Associazione Nazionale Carabinieri e di alcune organizzazioni di volontariato di Biancavilla.

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