Cronaca
Tre incidenti in 24 ore a Biancavilla a causa di strade bagnate e dissestate
di Vittorio Fiorenza
Tre incidenti stradali, a Biancavilla, su strade rese pericolose dalla pioggia di queste ore. All’angolo tra via Antonio Gramsci e via Angelica, due ragazzi in sella ad uno scooter sono caduti violentemente a terra a causa del basolato scivoloso e dissestato. I due giovanissimi, soccorsi da alcuni abitanti del quartiere, se la sono cavata con alcune escoriazioni e qualche ammaccatura. Poco dopo, doloranti, sono risaliti sul mezzo a due ruote. Non avevano il casco.
Altro scooter caduto a terra sulla strada che porta in zona Vigne. Un giovane di 26 anni ha perso il controllo del mezzo, a causa di una pozza d’acqua. Ha riportato ferite al volto.
In via Vittorio Emanuele, un’auto è finita sul marciapiedi per evitare il solito tombino, poco dopo piazza Roma, che ad ogni acquazzone “vomita” acqua e melma, creando non pochi disagi. È così da anni. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Biancavilla.
In via Austria, infine, un’anziana è caduta, battendo il gomito. Anche in questo caso, la causa è stata la strada bagnata.
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Cronaca
Omicidio Andolfi, a Santangelo concessi i domiciliari dal Tribunale del Riesame
L’indagato esce dal carcere “Pagliarelli” di Palermo e torna nella casa di Biancavilla, in attesa del processo
Salvatore Santangelo, accusato dell’omicidio di Antonio Andolfi, è uscito dal carcere “Pagliarelli” di Palermo e si trova ai domiciliari, nella sua abitazione di Biancavilla. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Caltanissetta. Aassistito dagli avv. Fabrizio Siracusano e Giuseppe Milazzo, Santangelo torna a casa, quindi, dopo 6 mesi, in attesa del processo che dovrà chiarire i dettagli dell’uccisione del giovane 20enne.
«Una lite tra allevatori per questioni di pascolo», si era detto nell’immediatezza dei fatti, avvenuti nel luglio scorso in territorio di Centuripe. La vittima era stata trasportata con un furgoncino fino all’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla, dove i medici, però, avevano constatato il decesso a seguito di arma da fuoco. A guidare il mezzo, un suo amico e compagno di lavoro, che aveva messo i carabinieri della compagnia di Paternò e della stazione di Biancavilla sulle tracce di Santangelo. Anche il conducente era stato un bersaglio mancato dei colpi di pistola. Proprio per questo, a Santangelo viene contestato pure il reato di tentato omicidio.
Essendo i fatti avvenuti nelle campagne di Centuripe, titolare dell’inchiesta è la Procura di Enna con i sostituti Stefania Leonte e Massimiliano Muscio. Nel corso di questi ultimi mesi sono stati effettuati degli esami tecnici irripetibili. Il quadro indiziario sembra più chiaro, rispetto alle fasi iniziali delle indagini.
Sarà, comunque, il processo a carico di Santangelo (presso la Corte d’Assise di Caltanissetta in caso di rito ordinario) ad accertare l’esatta dinamica: dal diverbio all’inseguimento in auto. Ma anche i motivi che hanno portato l’uomo ad una scelta così estrema. In questo contesto, bisognerà ricostruire i rapporti e gli espisodi di contrasto, anche nell’arco degli anni, tra i soggetti coinvolti.
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antonio furnari
2 Novembre 2015 at 10:01
vada per l’anziana caduta…ma per il resto mi pare si tratti dei soliti str**** che vanno a “3000” sul basalto…cadi con lo scooter e la macchina non frena…quimndi mi sembra un po’ ipocrita dire che la causa sia “solo” l’asfalto scivoloso e dissestato.