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Cronaca

Tre incidenti in 24 ore a Biancavilla a causa di strade bagnate e dissestate

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L’auto finita sul marciapiedi per evitare il “solito” tombino aperto in via Vittorio Emanuele (foto Video Star)

di Vittorio Fiorenza

Tre incidenti stradali, a Biancavilla, su strade rese pericolose dalla pioggia di queste ore. All’angolo tra via Antonio Gramsci e via Angelica, due ragazzi in sella ad uno scooter sono caduti violentemente a terra a causa del basolato scivoloso e dissestato. I due giovanissimi, soccorsi da alcuni abitanti del quartiere, se la sono cavata con alcune escoriazioni e qualche ammaccatura. Poco dopo, doloranti, sono risaliti sul mezzo a due ruote. Non avevano il casco.

Altro scooter caduto a terra sulla strada che porta in zona Vigne. Un giovane di 26 anni ha perso il controllo del mezzo, a causa di una pozza d’acqua. Ha riportato ferite al volto.

In via Vittorio Emanuele, un’auto è finita sul marciapiedi per evitare il solito tombino, poco dopo piazza Roma, che ad ogni acquazzone “vomita” acqua e melma, creando non pochi disagi. È così da anni. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Biancavilla.

In via Austria, infine, un’anziana è caduta, battendo il gomito. Anche in questo caso, la causa è stata la strada bagnata.

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1 Comment

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  1. antonio furnari

    2 Novembre 2015 at 10:01

    vada per l’anziana caduta…ma per il resto mi pare si tratti dei soliti str**** che vanno a “3000” sul basalto…cadi con lo scooter e la macchina non frena…quimndi mi sembra un po’ ipocrita dire che la causa sia “solo” l’asfalto scivoloso e dissestato.

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Cronaca

Stranieri sfruttati sul lavoro: nei guai biancavillese a capo di una cooperativa

L’uomo, presidente del Consiglio di amministrazione, denunciato assieme ad altre due persone

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Un 32enne di Biancavilla, con precedenti penali, è fra i tre denunciati dal Nucleo Ispettorato del Lavoro di Catania nell’ambito di controlli contro lavoro irregolare e caporalato. L’uomo, presidente del consiglio di amministrazione di una cooperativa agricola, è ritenuto responsabile di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.

I controlli hanno portato alla luce un sistema illecito di reclutamento e impiego della manodopera. Le vittime sono due lavoratori stranieri in condizioni di forte vulnerabilità.

Oltre al biancavillese, sono sotto indagine un 38enne marocchino residente ad Adrano, incensurato, che agiva come caporale e intermediario per conto della stessa cooperativa, e un altro 38enne di Scordia, con precedenti, che di fatto collaborava con l’azienda.

Secondo quanto emerso dagli accertamenti, i lavoratori extracomunitari venivano impiegati in condizioni lavorative ritenute altamente degradanti. Evidenziati retribuzioni ben al di sotto di quanto previsto dal contratto collettivo nazionale, turni di lavoro eccessivi e ambienti privi delle minime misure di sicurezza.

L’indagato di origini marocchine è inoltre accusato di estorsione. Avrebbe minacciato uno dei due lavoratori di licenziamento se non gli avesse restituito parte della già esigua paga percepita.

A conclusione delle attività, i due lavoratori sono stati affidati a una struttura protetta, gestita da un’organizzazione internazionale per le migrazioni. Adesso potranno ricevere assistenza e protezione.

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Cronaca

Evade dai domiciliari per le sigarette alla moglie: «È un inferno se non fuma»

Singolare “giustificazione” di un 52enne residente a Biancavilla in giro con la bicicletta a Catania

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I carabinieri della stazione di Catania Playa hanno arrestato un pregiudicato 52enne, residente a Biancavilla ma domiciliato a Catania, nella zona di Ippocampo di Mare. L’uomo doveva trovarsi ai domiciliari per reati contro il patrimonio. Però, i militari lo hanno sorpreso mentre, in bici, percorreva via San Francesco La Rena. Ha tentato di passare inosservato con il volto coperto da cappuccio e sciarpa, ma è stato fermato e identificato.

Di fronte alla constatazione della violazione, il 52enne ha cercato di giustificare la sua presenza fuori casa con una spiegazione singolare. Ha sostenuto di essere uscito per acquistare le sigarette alla moglie, una “accanita fumatrice” che, in mancanza di nicotina, si sarebbe irritata al punto da trasformare la giornata in un “inferno domestico”.

Una giustificazione che non ha però evitato l’arresto, eseguito sulla base degli elementi raccolti e ora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato il provvedimento e disposto il ripristino della misura degli arresti domiciliari.

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