Cronaca
Tre incidenti in 24 ore a Biancavilla a causa di strade bagnate e dissestate
di Vittorio Fiorenza
Tre incidenti stradali, a Biancavilla, su strade rese pericolose dalla pioggia di queste ore. All’angolo tra via Antonio Gramsci e via Angelica, due ragazzi in sella ad uno scooter sono caduti violentemente a terra a causa del basolato scivoloso e dissestato. I due giovanissimi, soccorsi da alcuni abitanti del quartiere, se la sono cavata con alcune escoriazioni e qualche ammaccatura. Poco dopo, doloranti, sono risaliti sul mezzo a due ruote. Non avevano il casco.
Altro scooter caduto a terra sulla strada che porta in zona Vigne. Un giovane di 26 anni ha perso il controllo del mezzo, a causa di una pozza d’acqua. Ha riportato ferite al volto.
In via Vittorio Emanuele, un’auto è finita sul marciapiedi per evitare il solito tombino, poco dopo piazza Roma, che ad ogni acquazzone “vomita” acqua e melma, creando non pochi disagi. È così da anni. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Biancavilla.
In via Austria, infine, un’anziana è caduta, battendo il gomito. Anche in questo caso, la causa è stata la strada bagnata.
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Cronaca
Operazione “Ultimo atto”, avviato il processo anche per altri sei imputati
Segue il rito abbreviato un altro troncone, con il presunto reggente del clan e 12 suoi picciotti
Prima udienza dibattimentale del processo scaturito dall’operazione antimafia “Ultimo atto”, condotta dai carabinieri a Biancavilla, nel settembre 2023. Alla prima sezione penale del Tribunale di Catania (presidente Riccardo Pivetti) al via il processo a carico di sei imputati: Carmelo Militello, Nicola Minissale, Ferdinando Palermo, Alfredo Cavallaro, Maurizio Mancari e Francesco Restivo. Altri 13 seguono, invece, il rito abbreviato e per i quali la Procura ha chiesto condanne per 125 anni complessivi di reclusione. Si tratta del gruppo che fa capo a Pippo Mancari u pipi (anche lui imputato in abbreviato, per il quale sono stati chiesti 12 anni di reclusione).
Siamo alle udienze interlocutorie: si procederà ora alle richieste di prova e al conferimento ai periti per la trascrizione delle intercettazioni. Dialoghi telefonici ed ambientali che hanno fatto emergere un organigramma con vecchie facce e giovani rampanti e una rete di affari illeciti.
Non soltanto estorsioni (ai danni di sei imprenditori e commerciati, oltre che agli ambulanti e ai giostrai della festa di San Placido). Ma anche traffico e spaccio di droga: un mercato sempre fiorente. E poi, la cosiddetta “agenzia”. Due società di trasporto su gomma, che, secondo gli inquirenti, per lunghi anni era stata nelle mani dei clan di Adrano e Biancavilla, imponendo il monopolio assoluto nei servizi rivolti soprattutto ad imprese della lavorazione di agrumi. Carmelo Militello e Ferdinando Palermo, in particolare, sarebbero i due uomini chiave della “agenzia”. Un’attività sottoposta a sequestro finalizzato alla confisca per un valore di circa 3 milioni di euro.
Gli altri componenti del gruppo che hanno scelto il rito abbreviato sono, oltre a Pippo Mancari: Giovanni Gioco, Salvatore Manuel Amato, Placido Galvagno, Piero Licciardello, Mario Venia, Fabrizio Distefano, Nunzio Margaglio, Alfio Muscia, Carmelo Vercoco, Cristian Lo Cicero e Marco Toscano. Imputato è anche Vincenzo Pellegriti, che del gruppo si è disassociato, entrando nel programma di protezione per i collaboratori di giustizia. Le sue dichiarazioni sono state utilissime all’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Andrea Bonomo.
In entrambi i procedimenti si sono costituiti parte civile il Comune di Biancavilla (su delibera della Giunta del sindaco Antonio Bonanno, rappresentata dall’avv. Sergio Emanuele Di Mariano) e l’associazione Libera Impresa (rappresentata dall’avv. Elvira Rizzo). Non figura, invece, nessuna delle vittime di estorsione. Assenti: come da consueta tradizione omertosa.
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antonio furnari
2 Novembre 2015 at 10:01
vada per l’anziana caduta…ma per il resto mi pare si tratti dei soliti str**** che vanno a “3000” sul basalto…cadi con lo scooter e la macchina non frena…quimndi mi sembra un po’ ipocrita dire che la causa sia “solo” l’asfalto scivoloso e dissestato.