Cronaca
Anziano borseggiatore in azione tra le bancarelle del mercato settimanale

La vittima si è accorta di tutto e ha fatto fuggire l’uomo. Si tratta dell’ennesimo episodio, che ripropone la questione sicurezza nella zona di via Filippo Turati ogni mercoledì. Ecco il racconto a Biancavilla Oggi di una testimone.
di Vittorio Fiorenza
Un anziano insospettabile. Sembrava che stesse girando tra le bancarelle per fare acquisti. Invece, si è svelato essere un borseggiatore. Protagonista di un episodio (l’ultimo di una serie) al mercato settimanale di Biancavilla.
L’uomo aveva già infilato la sua mano nella borsa di una signora, quando quest’ultima si è accorta di quella mossa e ha lanciato l’allarme.
L’anziano aveva già preso il borsellino, ma lo ha dovuto mollare e darsi alla fuga in tutta fretta, dopo che le urla della vittima hanno attirato l’attenzione delle persone che lì vicino. Non c’è stato tempo di chiamare i carabinieri o i vigili urbani.
«Ho notato quest’uomo –racconta a Biancavilla Oggi una testimone– in un primo momento dava delle spinte per avvicinarsi, ha spinto pure me ma io pensavo fosse il marito della signora vicina. E poi vedendolo anziano non pensavo fosse un borseggiatore, quindi mi sono spostata per scambiare due chiacchiere con una mia amica».
Invece, l’anziano è passato all’azione. «La vittima –continua ancora la testimone, che ha segnalato l’accaduto alla nostra redazione– si è accorta del fatto e ha beccato l’uomo con le mani nella borsa e il portafoglio in mano. Ha perciò urlato di mollare il borsellino e gli ha dato una pacca nelle mani. Lui ha mollato ed è scappato. Evidentemente dobbiamo guardarci le spalle anche dai vecchietti».
Non è la prima volta che al mercato accadano episodi simili. Quest’ultimo ripropone la questione della sicurezza, ogni mercoledì, nella zona di via Filippo Turati.
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Cronaca
Stranieri sfruttati sul lavoro: nei guai biancavillese a capo di una cooperativa
L’uomo, presidente del Consiglio di amministrazione, denunciato assieme ad altre due persone

Un 32enne di Biancavilla, con precedenti penali, è fra i tre denunciati dal Nucleo Ispettorato del Lavoro di Catania nell’ambito di controlli contro lavoro irregolare e caporalato. L’uomo, presidente del consiglio di amministrazione di una cooperativa agricola, è ritenuto responsabile di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
I controlli hanno portato alla luce un sistema illecito di reclutamento e impiego della manodopera. Le vittime sono due lavoratori stranieri in condizioni di forte vulnerabilità.
Oltre al biancavillese, sono sotto indagine un 38enne marocchino residente ad Adrano, incensurato, che agiva come caporale e intermediario per conto della stessa cooperativa, e un altro 38enne di Scordia, con precedenti, che di fatto collaborava con l’azienda.
Secondo quanto emerso dagli accertamenti, i lavoratori extracomunitari venivano impiegati in condizioni lavorative ritenute altamente degradanti. Evidenziati retribuzioni ben al di sotto di quanto previsto dal contratto collettivo nazionale, turni di lavoro eccessivi e ambienti privi delle minime misure di sicurezza.
L’indagato di origini marocchine è inoltre accusato di estorsione. Avrebbe minacciato uno dei due lavoratori di licenziamento se non gli avesse restituito parte della già esigua paga percepita.
A conclusione delle attività, i due lavoratori sono stati affidati a una struttura protetta, gestita da un’organizzazione internazionale per le migrazioni. Adesso potranno ricevere assistenza e protezione.
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Cronaca
Evade dai domiciliari per le sigarette alla moglie: «È un inferno se non fuma»
Singolare “giustificazione” di un 52enne residente a Biancavilla in giro con la bicicletta a Catania

I carabinieri della stazione di Catania Playa hanno arrestato un pregiudicato 52enne, residente a Biancavilla ma domiciliato a Catania, nella zona di Ippocampo di Mare. L’uomo doveva trovarsi ai domiciliari per reati contro il patrimonio. Però, i militari lo hanno sorpreso mentre, in bici, percorreva via San Francesco La Rena. Ha tentato di passare inosservato con il volto coperto da cappuccio e sciarpa, ma è stato fermato e identificato.
Di fronte alla constatazione della violazione, il 52enne ha cercato di giustificare la sua presenza fuori casa con una spiegazione singolare. Ha sostenuto di essere uscito per acquistare le sigarette alla moglie, una “accanita fumatrice” che, in mancanza di nicotina, si sarebbe irritata al punto da trasformare la giornata in un “inferno domestico”.
Una giustificazione che non ha però evitato l’arresto, eseguito sulla base degli elementi raccolti e ora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato il provvedimento e disposto il ripristino della misura degli arresti domiciliari.
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