Cronaca
Niente mantenimento al figlio: 6 mesi di carcere e multa di 600 euro

Condanna inflitta dal Tribunale di Catania ad un 43enne biancavillese per non avere versato 200 euro mensili al figlio minore. Pena più pesante di quella richiesta dal pm.
di Vittorio Fiorenza
Si è separato dalla moglie, ma si sarebbe sottratto all’obbligo di riconoscere l’assegno di mantenimento per il figlio minore. Adesso il Tribunale di Catania lo ha condannato a sei mesi di reclusione, a 600 euro di multa e al pagamento delle spese processuali.
Quella inflitta ad un biancavillese di 43 anni è una pena severa. Ancor di più se si considera che il pubblico ministero aveva chiesto la pena più “soft” di quattro mesi di reclusione e 500 euro di multa.
Il giudice, Giuseppina Montuori, invece, ha calcato ancor più la mano. L’uomo dovrà adesso risarcire i danni in favore della ex moglie, assistita dall’avv. Pilar Castiglia. Danni da liquidarsi separatamente in sede civile.
Nella fase di separazione consensuale, presso la Prima Sezione Civile del Tribunale di Catania, era stato stabilito che il padre dovesse versare 200 euro mensili per le spese di mantenimento del figlio. Versamento che non sarebbe avvenuto, al punto che la madre ha dovuto ricorrere all’aiuto dei propri familiari. Da qui, la denuncia e la sentenza di condanna di questi giorni nei confronti dell’uomo per violazione degli obblighi di assistenza familiare.
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Cronaca
Aggredisce e minaccia la madre: «Ora t’ammazzo», arrestato un 35enne
Intervento dei carabinieri, a seguito di un’accorata richiesta di aiuto di una donna maltrattata

La telefonata ai carabinieri è arrivata da una casalinga 63enne. Un’accorata richiesta di aiuto. Ancora una volta, la donna era stata picchiata dal figlio, che pretendeva denaro per l’acquisto di alcol, droga o giocare ai video poker. Immediato l’intervento dei militari: arrestato un 35enne per maltrattamenti contro familiari ed estorsione.
Appena arrivati nell’abitazione, i carabinieri hanno trovato la donna attorniata dai familiari, marito e tre figli, tra cui il 35enne. La donna, che sin dà subito è apparsa emotivamente provata, pur non volendo affidarsi alle cure dei sanitari, nonostante mostrasse i segni delle percosse, soprattutto sulle braccia e sul collo, ha comunque deciso di confidarsi con i militari, raccontando quanto appena accaduto.
Dalla ricostruzione dei fatti, è quindi emerso come il figlio avrebbe da lei preteso l’ennesima somma di denaro, questa volta di 30 euro, che sarebbe riuscito ad ottenere solo dopo averla aggredita. In quel frangente, provvidenziale sarebbe stato l’intervento del padre 70enne, che in difesa della moglie, sarebbe intervenuto bloccando l’uomo.
Il 35enne, a quel punto, soddisfatto, dopo essere uscito per alcune ore, sarebbe rincasato solo in serata, completamente ubriaco, dando il via ad un nuovo litigio. Dopo aver fatto cadere una bottiglia di birra sul pavimento, si sarebbe infatti nuovamente scagliato contro la povera madre, dandole la colpa dell’accaduto. La reazione dell’uomo sarebbe stata minacciosa: «Colpa tua se la birra mi è caduta a terra, ora t’ammazzo». E poi si sarebbe scagliato contro una porta, danneggiandola insieme ad altre suppellettili.
Effettivamente, anche alla presenza dei militari, il 35enne non si è calmato, proseguendo anzi con le minacce alla madre: «Appena torno (dal carcere) t’ammazzo».
La donna aveva già presentato una denuncia nei confronti del figlio per analoghi fatti. Motivo per cui, i carabinieri hanno stavolta arrestato il 35enne, trasferendolo nel carcere di piazza Lanza, a Catania.
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