Cronaca
«Tagliò ruota dell’auto del cognato» Condanna confermata al colonnello
Condanna confermata anche in secondo grado. La terza sezione della Corte d’Appello di Catania ha ribadito quanto deciso dalla sentenza del Tribunale (sezione di Adrano) nei confronti del colonnello dei carabinieri in congedo, Giuseppe Luca di Biancavilla.
All’ex ufficiale dell’Arma sono stati inflitti sei mesi di reclusione (pena sospesa), oltre al pagamento delle spese legali, per danneggiamento nei confronti del cognato.
I fatti, risalenti al 2007, si riferiscono a continui dissidi familiari: l’ex militare sarebbe stato sorpreso mentre tagliava uno pneumatico dell’auto del cognato in via Gorizia.
Contestazione che gli è costata una pena molto severa, se si considera che ad Adrano, in primo grado, la richiesta avanzata dal pubblico ministero era stata di 15 giorni di carcere.
Per l’avv. Anna Ingiulla, legale della parte lesa, «la pena comminata di sei mesi di reclusione (ora confermata pure in Appello), anziché la meno afflittiva pena pecuniaria, attesta non soltanto la gravità della condotta in sé, ma soprattutto il modo riprovevole con cui è stata posta in essere».
Il col. Luca non è nuovo a litigi giudiziari di questo tipo. Alcuni anni fa, per la vicenda di un presunto abuso edilizio, aveva denunciato l’allora sindaco di Biancavilla, Mario Cantarella, assessori e funzionari comunali, i vertici dei vigili urbani, diversi militari della stazione dei carabinieri, parenti e vicini di casa.
In 20 erano stati posti sotto indagine per violazione edilizia, abuso d’ufficio, falso in atti, omissione in atti d’ufficio, frode processuale. Ma il gip, riconoscendo l’infondatezza e la pretestuosità delle accuse, aveva deciso l’archiviazione.
Ne è scaturito poi un procedimento penale ribaltato a carico dell’ex ufficiale dei carabinieri con una serie di capi di imputazioni, tra cui la calunnia, ai danni del Comune, di rappresentanti istituzionali e delle forze dell’ordine, oltre che di suoi parenti. Un procedimento, questo, che si sta ancora celebrando al Tribunale di Catania. Il Comune, pur essendo parte lesa, non si è costituito.
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Cronaca
Bimba investita, le mamme del plesso “Don Bosco”: «Vogliamo più sicurezza»
Incidente accaduto all’orario di inizio lezioni, impossibile accompagnare i bambini fino ai loro padiglioni
Una bambina è stata investita da un’auto, nei pressi del plesso “San Giovanni Bosco” di Biancavilla, all’orario di inizio delle lezioni. La piccola avrebbe riportato una frattura. A trasportarla al pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” un’auto privata, anche se sul posto è poi giunta un’ambulanza del 118, oltre ai carabinieri della vicina stazione.
L’accaduto ha riacceso le preoccupazioni dei genitori che, fin dallo scorso anno scolastico, hanno lamentato le disposizioni della dirigenza che impediscono di accompagnare i bambini all’interno del perimetro dell’istituto, nei rispettivi padiglioni.
«Il tutto è successo perché non ci sono vigili urbani, ma solo ragazzi ausiliari davanti alla scuola», lamenta una mamma a Biancavilla Oggi.
«I genitori – aggiunge – non possono più entrare dentro l’istituto come prima. Ma bisogna lasciare i bimbi ai cancelli con il pericolo che appunto vengano investiti. Non ci sono più posti, a causa della sosta selvaggia senza controlli. A questo si aggiungono mamme che restano lì sedute a parlare senza senso fino a tardi, togliendo il posto a chi vorrebbe sostare per accompagnare il bimbo».
Lamentele che già lo scorso anno si erano levate. «Prima – ribadisce la mamma – entravamo a scuola e i bambini li accompagnavamo ognuno nel proprio padiglione e c’era più ordine e sicurezza. Nonostante tutte le lamentele, da più di un anno, di genitori e rappresentanti, il personale scolastico non ci dà ascolto».
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