Cronaca
Mobilitata l’Aeronautica militare per il trapianto di rene al piccolo Riccardo

Per il trasferimento di Riccardo (il nome è di fantasia), il bambino biancavillese di 5 anni, al Centro trapianti di Padova per ricevere un nuovo rene, si è attivata la macchina del Sistema sanitario provinciale e, con l’intervento della Prefettura di Catania, un aereo dell’Aereonautica militare è partito nella notte da Ciampino con rotta Catania per poi fare volare il piccolo e i suoi familiari a Padova.
«È sicuramente una storia che commuove – afferma il dr. Giorgio Battaglia, direttore dell’equipe dell’Unità Operativa di Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale di Acireale che ha seguito il bambino-, ma è anche una storia che ci rende orgogliosi, sia per la risposta di salute che poteva dare solo un Sistema sanitario universalistico come il nostro, fra i più avanzati nel mondo, il terzo per l’Ocse; sia per la gara di solidarietà che è scattata attorno al piccolo e alla sua famiglia. A tutti coloro che hanno offerto la loro disponibilità e il loro lavoro, rivolgo il mio grazie».
Soddisfazione e gioia sono espresse dai vertici dell’Asp Catania, dal commissario straordinario Rosalia Mulè, dal direttore amministrativo e dal direttore sanitario, Maria Maugeri e Franco Luca: «Si comprende la forza di lavorare in un sistema organico e competitivo quando si danno ai cittadini le risposte che si attendono, soprattutto in fatti e vicende come quelle raccontate. A Riccardo, lo chiamiamo anche noi con questo nome convenzionale, e alla sua famiglia rivolgiamo i nostri auguri. Allo stesso tempo ribadiamo con insistenza la necessità di promuovere una cultura della donazione e del trapianto d’organi: la donazione degli organi è un atto di grande civiltà e di rispetto per la vita. Grazie a questa scelta Riccardo potrà giocare e crescere come qualsiasi altro bambino».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Cronaca
Preso a calci e pugni per avere osato mandare un messaggio ad una ragazza
La vittima è un 40enne, gli aggressori sono due congiunti: per due anni sottoposti a “Daspo urbano”

Divieto di accesso ad alcuni esercizi pubblici. Un provvedimento – il cosiddetto “Daspo urbano” – emesso dal questore di Catania e che i carabinieri hanno notificato ad un 50enne e al figlio 30enne per avere partecipato ad una violenta lite. In quell’occasione, i due avevano aggredito un altro biancavuillese di 40 anni.
Una lite prolungata, i cui retroscena erano stati ricostruiti dai militari, dopo un’accurata indagine.
La persona aggredita, secondo quanto riferiscono i carabinieri, avrebbe inviato un messaggio tramite smartphone ad una giovane, legata sentimentalmente al 30enne. Tanto è bastato per accendere la scintilla della contesa, avvenuta lo scorso agosto presso il bar in cui lavorava la ragazza.
Il fidanzato di lei e suo padre si sono presentati davanti al 40enne. Prima un’accesa discussione, poi calci e pugni verso l’uomo, ritenuto responsabile di avere importunato la ragazza. Un’aggressione che gli ha procurato la frattura del naso con una prognosi di 30 giorni, indicata dai medici del pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata”.
I due aggressori, dopo la denuncia, sono stati sottoposti ora al provvedimento del “Daspo urbano”, che vieta loro per due anni non solo di entrare nel bar in cui sono avvenuti i fatti, ma anche di stazionare nei pressi di locali di Biancavilla adibiti alla somministrazione di alimenti e bevande.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
-
Cronaca3 mesi fa
“Ultimo atto”, ecco gli affari del clan di Biancavilla nel racconto dei pentiti
-
Cronaca3 mesi fa
Pellegriti: «Collaboro con la giustizia per dare un futuro ai miei figli…»
-
Biancavilla3 mesi fa
Operazione “Ultimo atto” con 13 indagati: blitz notturno dei carabinieri
-
Cronaca3 mesi fa
Droga, pizzo e trasporti: Pippo Mancari “u pipi” a capo del clan di Biancavilla