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Nassiriya undici anni dopo, omaggio alla tomba di Massimiliano Bruno

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di VITTORIO FIORENZA

Il colonnello Alessandro Casarsa, comandante provinciale dei carabinieri di Catania, è stato in visita alla cappella comunale del cimitero di Biancavilla per rendere omaggio alla tomba di Massimiliano Bruno, il militare dell’Arma di origini bolognesi, che prestò servizio alla stazione biancavillese, morto nell’attentato di Nassiriya. Nell’undicesimo anniversario della strage in Iraq, che fece 19 vittime italiane, tra questi pure il catanese Horatio Majorana, l’ufficiale ha partecipato ad una breve cerimonia a cui hanno preso parte anche alcuni familiari, il sindaco Giuseppe Glorioso e il prevosto della chiesa madre, padre Pino Salerno.

«Come poter dimenticare quel senso di smarrimento e dolore di fronte a quei giovani corpi martoriati,  vittime predestinate del fanatismo religioso e ideologico che in modo barbaro cercava di ricacciare indietro quei missionari in divisa, semplici ambasciatori di pace?», è l’interrogativo che si legge nel comunicato della sala stampa del comando provinciale dei carabinieri.

In mattinata, l’amministrazione comunale ha dedicato poi un altro momento, allargato anche agli alunni delle scuole e ai volontari delle associazioni locali, in ricordo di quella strage, nel largo dei Caduti di Nassiriya, proprio dove si trova la Grotta di Sberno, con l’intonazione di inni e i discorsi commemorativi.

In particolare, il pensiero è stato rivolto a Massimiliano Bruno. Aveva 40 anni, maresciallo dei carabinieri, biologo in forza al Raggruppamento Investigazioni scientifiche (Racis) di Roma, viveva con la moglie a Civitavecchia. Aveva conosciuto lei, originaria di Santa Maria di Licodia, nel periodo in cui prestò servizio presso la stazione di Biancavilla. Ecco perché la salma, per una serie di circostanze e la disponibilità dimostrata dall’allora amministrazione del sindaco Mario Cantarella, riposa al cimitero di Biancavilla.

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A Biancavilla prevista una “casa di comunità” tra le 29 che realizzerà l’Asp

Rappresentano il fulcro della nuova rete territoriale che fornirà un’assistenza sanitaria 24 ore su 24

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© Foto Biancavilla Oggi

La Direzione strategica dell’ASP di Catania ha approvato, in linea tecnica e in linea amministrativa, i progetti di fattibilità tecnico-economica di 29 Case di Comunità e di 10 Ospedali di Comunità. L’importo complessivo degli interventi è di poco inferiore a 71 milioni di euro, di cui 66 milioni circa da finanziamento Pnrr e 5 milioni da bilancio aziendale. Una delle case di comunità è prevista a Biancavilla.

Le Case di Comunità sono il fulcro della nuova rete territoriale al quale il cittadino può accedere per poter entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria e sociosanitaria. In tali strutture, i cittadini potranno trovare assistenza 24 ore su 24, ogni giorno della settimana, con un’ampia offerta.

I servizi riguardano: medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali interni, infermieri di famiglia e comunità, altri professionisti sanitari, supportati da adeguata strumentazione tecnologica e diagnostica di base (ecografo, elettrocardiografo, spirometro, ecc.).

Le Case di Comunità si distinguono in Hub e Spoke, alla luce delle caratteristiche orografiche e demografiche del territorio, al fine di favorire la capillarità dei servizi e maggiore equità di accesso, in particolare nelle aree interne e rurali.

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