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Biancavilla siamo noi

Spazi pubblici, intervengono i genitori dopo il caso della “Luigi Sturzo”

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Le discussioni innescate dalle immagini e dal commento sui ragazzi che scavalcano le inferriate della scuola media “Luigi Sturzo” continuano a suscitare, come era nelle intenzioni di Biancavilla Oggi, discussioni e commenti. Ecco il contributo dei rappresentanti dei genitori.

Le scuole dovrebbero essere a supporto, integrazione e sostegno del territorio e delle necessità che esso richiede, della società e delle famiglie. Su questo non ci piove poiché si tratta di locali, spazi e servizi pubblici.

È paradossale che il territorio chieda spazi e luoghi in cui vivere e noi li teniamo chiusi proprio nei momenti in cui essi vorrebbero essere aperti e se non fosse per le poche attività estive delle parrocchie, limitate solo a delle fasce di ragazzetti, davvero in questa città non esiste nient’altro, e di questo il comune deve interessarsi.

Bisogna però comprendere come poter sfruttare meglio questi spazi, e in particolare in quelli della Sturzo ci si potrebbe organizzare praticamente di tutto: scuola all’aperto, percorsi ciclabili, giardini didattici, sport e inclusione per i ragazzi che richiedono più attenzione, nello specifico si potrebbe benissimo improntare anche una scuola estiva.

Perché non iniziare a pensare a un processo sinergico e omogeneo di attività considerando tutti gli spazi scolastici della città, investendo nel nostro futuro?

Per quanto concerne la settimana corta bisogna farsi la domanda: per chi?
Nessun preconcetto, per carità, ma i primi a essere interpellati dovrebbero essere i portatori d’interesse e avere un quadro chiaro sulle ricadute didattiche di un’eventuale distribuzione dell’orario scolastico su cinque giorni.

In Consiglio d’Istituto è stato deliberato che si verifichi la fattibilità organizzativa e solo dopo aver ricevuto le rassicurazioni sulle ricadute didattiche da parte del collegio docenti, si avvierà una puntuale informazione alle famiglie e se ne rileverà il consenso.

L’argomento scuola a Biancavilla meriterebbe molte più attenzioni di quanto si possa immaginare, bullismo, educazione alimentare, cittadinanza attiva, qualità, sicurezza e informazione.

Infine, sono molto contento che se ne parli, questo vuol dire che la città è viva, solo con una diffusa informazione possiamo fare meglio le nostre scelte sempre e comunque finalizzate al benessere dei nostri ragazzi.

GIUSEPPE CANTARELLA, presidente del Consiglio d’Istituto “Sturzo”


Credo che gli interrogativi posti da Vittorio Fiorenza meritino un’attenta riflessione da parte di tutta la collettività.

Ben vengano le strutture sportive private, le parrocchie, gli oratori ecc. ma l’amministrazione comunale non può, in nome della spending review, togliere risorse alla scuola perché la scuola è il futuro dei nostri figli.

Perciò fintanto che non si creeranno valide risposte alternative che possano offrire ai ragazzi momenti di aggregazione al di fuori della scuola, noi genitori riteniamo che la proposta della “settimana corta” inopportuna.

ANTONELLA DISTEFANO, presidente del Comitato genitori “Sturzo”

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Uno scatto dal cimitero di Biancavilla: rifiuti e tombe, un muro sottile in mezzo

Una nostra lettrice: «La visuale offre un’evidente “stonatura”, eppure basterebbe un po’ di buonsenso»

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© Foto Biancavilla Oggi

Uno scatto fotografico che parla da sé. Una vista al di sopra del muro che separa l’isola ecologica dal cimitero nuovo di Biancavilla. Di qua lo scarrabile pieno di rifiuti, di là la serie di tombe e lapidi.

Non è soltanto una visuale con una evidente “stonatura” (è quel che si vede dal primo piano dell’area di pertinenza dell’Arciconfraternita del Sacramento). È anche una questione, spesso, di cattivi odori che pervadono i luoghi di sepoltura, sia nella parte “nuova” che in quella dei loculi confraternali.

È così: il cimitero confina con l’isola ecologica. «Lo sappiamo che le due aree sono attigue, ma – osserva una nostra lettrice, reduce da una visita al cimitero – si possono osservare delle accortezze, nel rispetto del luogo. Per esempio, mi chiedo per quale motivo si debbano sostare questi cassoni pieni di rifiuti a ridosso del muro del cimitero. Una separazione sottile che, di fatto, non evita né una vista poco decorosa né blocca i cattivi odori che, soprattutto in giornate di vento, arrivano fin dentro il cimitero. A volte basta poco. Ma perché l’attenzione per le piccole cose, a Biancavilla sembra qualcosa di gigantesco? Qui non servono finanziamenti, ma buonsenso». Un interrogativo e considerazioni che rigiriamo ad amministratori e funzionari del Comune.

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