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Politica

Blitz del Movimento Cinque Stelle nel cantiere bloccato dell’ospedale

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© Foto Biancavilla Oggi

Delegazione Cinque Stelle con i vertici dell'ospedale

Questione di alcuni mesi, comunque prima dell’inizio dell’estate, e i lavori nel nuovo padiglione dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla saranno completati. La rassicurazione è arrivata stamattina da Salvo Calì, coordinatore del Distretto ospedaliero Catania 2, che comprende pure Bronte e Paternò.

L’annuncio di Calì è stato dato nel corso di una visita che una delegazione del Movimento Cinque Stelle ha effettuato nella struttura ospedaliera per verificare lo stato degli interventi di adeguamento, cominciati da anni nell’immobile a nord rispetto all’attuale complesso e che finora hanno proceduto a rilento.

«I ritardi –ha avuto modo di spiegare Calì– sono dovuti al fatto che la ditta che sta eseguendo i lavori è in amministrazione controllata e ha avuto anche il sequestro di beni. Chiaramente, ogni procedura andava vagliata con cura, ma questo ha creato delle lungaggini. Adesso siamo a buon punto e anzi siamo in procinto di bandire la gara d’appalto per le attrezzature e gli arredi».

Tutti lavori, finanziati con 18 milioni di euro oltre dieci anni fa con fondi nazionali destinati alle reti ospedaliere, da cui ha attinto la Regione. Il nosocomio biancavillese dovrebbe contare 80 posti letto, distribuiti nei reparti di ginecologia, ostetricia, ortopedia, pediatria e rianimazione.

Dettagli che Calì, affiancato dal direttore sanitario dell’ospedale, Piero Ciadamidaro, ha descritto al gruppo M5S, formato dalla senatrice Ornella Bertorotta e dagli attivisti biancavillesi Nino Leotta e Marco Bruno.

«Abbiamo preso atto –hanno spiegato gli esponenti Cinque Stelle– che i lavori sono ripresi e stanno procedendo in maniera soddisfacente. E’ stato dichiarato che gli interventi saranno ultimanti entro marzo, per quella data saremo di nuovo in cantiere per verificare che ciò avvenga. Vigileremo affinché si completi questa nuova struttura e sin da ora sponsorizziamo la creazione di un’elisuperficie all’interno dell’aerea ospedaliera». Un progetto, quest’ultimo, sollecitato da anni dall’associazione “Giuseppe Greco”.

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Politica

L’Ortopedia chiude a Biancavilla? Il “no” del Pd: interrogazione all’Ars

L’atto parlamentare, con Ersilia Saverino prima firmataria, investe il presidente Schifani e l’assessore Volo

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© Foto Biancavilla Oggi

Il paventato accorpamento del reparto di “Ortopedia e Traumatologia” dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla a quello del “Santissimo Salvatore” di Paternò solleva perplessità e prese di posizione.

Il Partito democratico ha presentato, tramite il gruppo all’Ars, un’interrogazione (prima firmataria la deputata Ersilia Saverino) rivolta al governatore Renato Schifani e all’assessore alla Salute, Giovanna Volo.

I parlamentari chiedono un intervento per scongiurare una decisione simile e, anzi, di potenziare l’Ortopedia di Biancavilla «per scongiurane la chiusura per una adeguata gestione della sanità pubblica, a salvaguardia del diritto alla salute e all’accesso alle cure e all’assistenza», In quest’ottica si sollecita di rettificare la riforma della rete ospedaliera «in modo da assicurare ai presidi ospedalieri più piccoli un numero congruo di posti letto e di personale sanitario destinando ad essi maggiori risorse finanziarie pubbliche al fine di garantire il decoro e la dignità dei pazienti».

L’ospedale di Biancavilla, punto di riferimento per oltre 100.000 abitanti di tre province (Catania, Enna e Messina), vanta strutture all’avanguardia, tra cui sale operatorie con flusso laminare e un reparto di Rianimazione. Tuttavia, la scelta di accorpare il reparto al presidio di Paternò è motivata dall’Asp con esigenze di ottimizzazione del personale e miglioramento delle performance sanitarie.

Il gruppo dei “Democratici per Biancavilla”, che ha sollecitato l’interrogazione parlamentare, ha definito «illogica e penalizzante» l’eventuale accorpamento dei reparti. Il trasferimento a Paternò, infatti, lascerebbe scoperta l’area pedemontana e dell’entroterra, mentre il “Santissimo Salvatore” si trova a pochi chilometri dal più attrezzato “Garibaldi” di Catania.

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