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Giusi Mursia nuovo assessore, Pippo Salvà nominato vicesindaco

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Il nuovo assessore Giusi Mursia e Giuseppe Salvà, nominato vicesindaco

di Vittorio Fiorenza

Giusi Mursia, consulente del lavoro, collaboratore di uno studio di Biancavilla, è il nuovo assessore della giunta Glorioso. Salgono così a tre (dopo le nomine di Grazia Ventura e Francesca Grigorio) le donne presenti in amministrazione. In quota Pd, riferimento del consigliere Alfredo La Delfa, il nuovo assessore sostituisce Giuseppe Furnari.

Si completa così la tormentata fase (soprattutto in casa Pd) del turnover assessoriale. Il sindaco Giuseppe Glorioso, contestualmente alla nomina e al giuramento della Mursia, ha proceduto con la redistribuzione delle deleghe. La vice sindacatura è stata affidata a Giuseppe Salvà, che ha anche le deleghe allo sport, turismo, spettacolo, verde pubblico, manutenzioni, arredo urbano e patrimonio.

Alla neo assessora Mursia sono andate le deleghe del bilancio, tributi, servizi cimiteriali, politiche del lavoro ed attività produttive.

Grazia Ventura si occuperà, invece, di lavori pubblici, contenzioso, polizia municipale, rapporti con il Consiglio comunale, pari opportunità e protezione civile.

Francesca Grigorio, infine, ha avuto le deleghe ai servizi sociali, ai rapporti con il Parco dell’Etna, alle politiche giovanili, all’igiene e sanità, ai servizi tecnologici e all’associazionismo.

Altre deleghe non assegnate (per esempio cultura e pubblica istruzione) saranno seguite direttamente da Glorioso.

Si è arrivati a questa conclusione, dopo due passaggi fondamentali: le dimissioni di Giuseppe Furnari e la riunione del gruppo consiliare del Pd (alla presenza del sindaco Giuseppe Glorioso e del segretario del partito, Giuseppe Milazzo).

Durante l’incontro si è discusso dell’indicazione del nuovo assessore, che secondo “criteri” interni, doveva essere fatta dal consigliere Alfredo La Delfa o, in subordine, dal collega Vincenzo Cantarella.

Da settimane, La Delfa aveva fatto intendere di volere “passare” il turno. Poi, l’improvviso cambiamento: «L’assessore lo indico io». Ne è seguito un breve dibattito, qualche tono più sostenuto, qualche risentimento. Stamattina, nomina e giuramento di Mursia.

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Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

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