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«Allarme sicurezza, si intervenga» Sollecitati la Giunta ed il Consiglio

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È allarme sicurezza in paese per i continui furti degli ultimi mesi. La questione approderà in Consiglio Comunale attraverso un’interrogazione rivolta al sindaco Giuseppe Glorioso e all’assessore Giuseppe Furnari e presentata da cinque esponenti di maggioranza su input di Grazia Ventura del gruppo “CittAttiva”.

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Il consigliere comunale Grazia Ventura

I consiglieri, facendo riferimento ai fatti riportati dalle cronache e alle preoccupazioni tra i cittadini (non soltanto per i colpi messi a segno, ma anche per i tentativi di effrazione, che magari non sono denunciati ai carabinieri), chiedono all’amministrazione comunale di «preparare  un Rapporto sulla sicurezza urbana», nonché «di conoscere i dati di questi fenomeni nel nostro territorio e di sapere quali azioni di prevenzione e controllo si stiano mettendo in atto».

I consiglieri firmatari dell’atto (oltre a Ventura, pure Vincenzo Mignemi, Vincenzo Chisari, Giuseppe Sapienza e Giuseppe Pappalardo) chiedono, inoltre, di «organizzare un incontro pubblico, meglio ancora un Consiglio Comunale aperto, per informare la cittadinanza su quanto sta succedendo e su quanto si sta facendo».

Da questo punto di vista, l’obiettivo è quello «di attivare un tavolo di lavoro che coinvolga forze dell’ordine, associazioni presenti sul territorio, rappresentanti delle parrocchie e degli oratori, oltre a comitati e associazioni dei genitori presenti nelle nostre scuole, rappresentanti dei commercianti ed infine anche i  partiti, in un lavoro condiviso di conoscenza, segnalazione e prevenzione del fenomeno».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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2 Commenti

2 Commenti

  1. Aaa

    10 Ottobre 2014 at 22:45

    Cosa non si fa per avere un assessore….

  2. Nicolino UnAmico Incomune

    10 Ottobre 2014 at 20:10

    ci sono furti e rapine negli appartamenti. e furti nelle tasche dei cittadini: e le commissioni bluff e consiglieri che si costruivano stipendi con assunzioni da aziende di familiari. o fare appalti o delibere ‘dubbie’ e con conflitti d’interesse (non pensate solo quello). ci sono firmatari che si dovrebbero vergognare di firmare.

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Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

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