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Sciammarita, da area di degrado a zona artigianale: assegnati i primi 6 lotti

Prevista la realizzazione dei primi capannoni tra un anno, ma si pensa già ad un altro bando

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© Foto Biancavilla Oggi

L’ex area degradata di “Sciammarita” (via Arti e Mestieri) diventa il fulcro della zona Artigianale di Biancavilla, realizzata dopo alcuni decenni di attesa. Il sindaco Antonio Bonanno e l’assessore allo Sviluppo economico, Giorgia Pennisi, hanno ufficializzato l’assegnazione di 6 lotti. Annunciato sin d’ora l’avvio dell’iter perché siano resi presto disponibili altri 3 lotti.

All’incontro, presenti anche l’assessore Salvo Portale, il vice presidente del Consiglio Comunale, Rosanna Bonanno, e i consiglieri Vincenzo Giardina e Alessandro Leocata.

Le istanze presentate, 12 in tutto, sono state passate al vaglio della commissione esaminatrice che ne ha esclusa una soltanto.

«Soltanto una delle imprese assegnatarie – spiega l’assessore Pennisi – non è di Biancavilla ma di un altro paese della provincia, Milo».

I 6 lotti sono stati assegnati a: Alfio Sorbello (impresa edile), Edilsystem srl (costruzioni), Agm Costruzioni srl, Salvatore Tranchida, Vito Daniele Mannino (autocarrozzeria), Paps Impianti di Papotto Alberto.

«La realizzazione della zona artigianale – osserva Rosanna Bonanno – favorisce lo sviluppo della nostra città».

Già entro il prossimo anno dovrebbero sorgere i primi capannoni della tanto attesa zona artigianale.

«Per realizzare il progetto – spiega il consigliere Vincenzo Giardina – la Regione ha messo 1,1 mln di euro, 600mila li ha aggiunti l’amministrazione. I soldi non sono stati sprecati e, anzi, hanno reso possibile la realizzazione di una importante piattaforma per il rilancio economico della città».

Il sindaco Bonanno esprime soddisfazione per l’obiettivo raggiunto: «L’iter della zona artigianale – sottolinea – prese le mosse 16 anni fa con l’amministrazione Cantarella. Il progetto si è poi bloccato per una serie di intoppi politici e burocratici. L’assegnazione dei primi 6 lotti è soltanto il primo “step” di un disegno più ampio grazie al quale l’amministrazione metterà presto a disposizione altri lotti. I capitali che il Comune incasserà dalle imprese aggiudicatarie saranno totalmente reinvestiti per poter rendere disponibili ulteriori 10 lotti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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