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Di Maio verrà in visita a Biancavilla, impegno a Palazzo Chigi sui fondi

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È un esito dai contenuti incoraggiati, quello scaturito dall’incontro di questa mattina a Palazzo Chigi e che ha visto i sindaci dei cinque Comuni interessati dagli eventi sismici dello scorso 6 ottobre essere ricevuti dal vice premier, Luigi Di Maio.

Il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha illustrato i danni arrecati alle strutture pubbliche della città: in primis, scuole e chiese. Un lungo excursus al termine del quale il vice premier – presente c’era il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, una rappresentanza di consiglieri comunali, deputati isolani, tra cui Giancarlo Cancellieri, e nazionali – ha preso l’impegno di intervenire in tempi rapidi. Di Maio ha anche annunciato una sua imminente visita nei luoghi interessati dal sisma, già per i prossimi giorni.

«E’ stato un incontro proficuo – spiega il primo cittadino Antonio Bonanno -: il nostro augurio è che questa speranza possa tramutarsi in celerità degli interventi da compiere. E la riunione di oggi mi lascia ben sperare in tal senso. Mi è d’obbligo ringraziare il vicepremier e la Protezione civile nazionale. Sappiamo cosa significhino i doppi turni a scuola e, anche, cosa significhi vedere le nostre chiese chiuse: per questo, dico alla mia comunità di restare unita. Perché uniti verremo fuori da questo momento».

Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente del consiglio comunale, Marco Cantarella: «Le sensazioni sono certamente positive, le istituzioni della città stanno facendo il possibile. Credo che questa disponibilità sia stata compresa in toto dal governo nazionale che ci ha garantito un intervento certo e diretto. Anche il consiglio continuerà a fare la propria parte».

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Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

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