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Ventura, esperto ai rifiuti (gratis) Pasquale Lavenia è costato 60mila €

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Il sindaco Antonio Bonanno ha nominato il proprio “esperto ai rifiuti”. Si tratta di Salvo Ventura, biancavillese, che opererà per conto dell’amministrazione comunale in maniera del tutto gratuita.

Il precedente sindaco, Giuseppe Glorioso, per tale incarico si era servito di Pasquale Lavenia, il cui ruolo ha gravato sulle casse comunali per circa 60mila euro con un compenso mensile riconosciuto al politico biancavillese che è stato di 1500 euro (o 1200 in altri mesi).

La differenza –viene assicurato dal Comune– non riguarderà soltanto il compenso, che nel caso di Ventura è e rimarrà a titolo gratuito. Ma riguarderà un radicale, diverso approccio sulle politiche che riguardano il complesso settore della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, da quelli solidi urbani a quelli speciali, con particolare riferimento ai materiali di risulta dei lavori edili. Materiali che, come è noto, a Biancavilla sono da considerare potenzialmente inquinati da fluoroedenite e, dunque, andrebbero trattati in modo adeguato.

Quello dei rifiuti è senz’altro un versante delicato. «Per questo non sarà una passeggiata ma lavorando otterremo i risultati che ci siamo prefissi: così come già sta facendo dal primo giorno questa amministrazione – ha evidenziato Ventura -. Occorrerà una forte sinergia tra amministrazione, cittadini e operatori ecologici».

«Abbiamo trovato –evidenzia ancora il consulente– una situazione debitoria, sul fronte dei rifiuti, alla quale dover far fronte, una urgenza da affrontare in modo impellente. Così come serve muoverci senza perdere altro tempo sul fronte degli impianti: uno di compostaggio e un altro di inerti. Sono entrambi necessari per Biancavilla. E noi che viviamo sulla nostra pelle la questione fluoroedenite, non possiamo non attivarci».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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1 Commento

1 Commento

  1. Giovanni

    12 Agosto 2018 at 21:00

    Esperti: dove ha preso questa qualifica? Cosa significa essere esperto nei rifiuti? Ma gli assessori non bastano o non sono così intelligenti da capire di rifiuti? Dove si prende il titolo esperto in rifiuti? Ventura e Lavenia facciano la scuola di espertaggine all’ inesperto assessore. Diamo responsabilità politica al politico.

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Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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