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Biancavilla si affida a Musumeci, per Mario Cantarella 1680 consensi

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di Vittorio Fiorenza

I biancavillesi hanno scelto Nello Musumeci. È lui, anche nel centro etneo, il candidato presidente della Regione più votato con 4230 preferenze, pari al 41,61%. Seguono Fabrizio Micari per il Centrosinistra, Giancarlo Cancelleri del Movimento Cinque Stelle, Claudio Fava e Roberto La Rosa.

Due le liste che hanno ottenuto i maggiori consensi: Forza Italia ed il Pd, entrambi al 28%, distanziati l’una dall’altro di appena tre voti. A seguire, il M5s. che sfiora il 17%. Le altre liste figurano ad una sola cifra percentuale.

Mario Cantarella, unico biancavillese in corsa per una poltrona al Palazzo dei Normanni nella lista di Forza Italia (dopo il recente abbandono di Fratelli d’Italia), si è fermato a quota 1680 voti, non sufficienti per diventare parlamentare regionale. L’ex sindaco si attesta, comunque, come il candidato all’Ars più votato dall’elettorato locale.

Dopo di lui si piazzano Luca Sammartino (1252 voti), Angelo Villari (756), Anthony Barbagallo (529), sostenuti dalle varie anime del Partito democratico. Quindi Nuccio Condorelli di Alternativa popolare (381), sostenuto dai referenti del deputato uscente Nino D’Asero. Prosegue Pippo Compagnone (352) della lista degli autonomisti per Musumeci, riferimento dei calaciuriani fedeli di Raffaele Lombardo. Alla posizione successiva, Marco Falcone di Forza Italia (337). Altri candidati hanno racimolati preferenze inferiori a 300.

Su tutto, resta, anche a Biancavilla, la cocente e preoccupante dimensione di un astensionismo che ha fatto restare a casa più della metà degli elettori aventi diritto al voto.

Questi i risultati definitivi nel dettaglio:

CANDIDATI A PRESIDENTE

Giancarlo Cancelleri: 26,37%

Claudio Fava: 3,31%

Fabrizio Micari: 28,45%

Nello Musumeci: 41,61%

Roberto La Rosa: 0,26%


LISTE

FORZA ITALIA  28,39%   2.732 voti

DIVENTERA’ BELLISSIMA  1,58%   152 voti

ALTERNATIVA POPOLARE  5,40%   520 voti

ARCIPELAGO SICILIA  0,47%   45 voti

MOVIMENTO CINQUE STELLE  16,76%   1.613 voti

PARTITO DEMOCRATICO  28,42%   2.735 voti

PDR – SICILIA FUTURA – PSI  2,95%   284 voti

ALLEANZA PER LA SICILIA  3,47%   334 voti

IDEA SICILIA POPOLARI E AUTONOMISTI  5,91%   569 voti

MUSUMECI PRESIDENTE SICILIA VERA  4,50%   433 voti

SICILIANI LIBERI SICLIB  0,20%   19 voti

CENTO PASSI PER LA SICILIA  1,94%  187 voti


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Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

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