Cronaca
«O lavori così oppure te ne vai»: albergatori accusati di estorsione
Una coppia che gestiva un hotel nel centro di Catania a processo, dopo la denuncia di una biancavillese
di VITTORIO FIORENZA
Impiegata come addetta alle pulizie delle camere, ma trattata come una Cenerentola. Per quasi due anni ha lavorato senza regolare contratto in un piccolo hotel del centro storico di Catania.
Pensava che i desideri di stabilizzazione, prima o dopo, potessero avverarsi. Invece, quando ha cominciato a lamentare le condizioni di lavoro e a pretendere il riconoscimento dei propri diritti, i titolari si sarebbero rivoltati con toni non appropriati: «O ti sta bene così oppure puoi uscire da quella porta, in tua sostituzione ne troveremo a decine».
La lavoratrice, una 47enne di Biancavilla, in effetti ha varcato “quella porta”, ma è andata dritta a presentare denuncia, assistita dall’avv. Pilar Castiglia.
La giovane coppia che gestiva l’albergo si ritrova adesso sotto processo per estorsione ai danni della ormai ex dipendente. Ebbene sì: il reato è quello di estorsione, secondo una linea giurisprudenziale a cui il Tribunale di Catania negli anni si è allineato. In sostanza, approfittare di una persona, facendo leva sullo stato di bisogno e di debolezza per ottenerne lavoro malpagato, è da considerare alla stregua di una richiesta di “pizzo”.
Non solo: la donna, come scrive il pubblico ministero, Assunta Musella, sarebbe stata anche minacciata. «Minacce –viene specificato– consistite nel prospettare che se non avesse accettato le condizioni di lavoro imposte sarebbe stata licenziata e sostituita da altra persona, al punto da costringere la predetta ad accettare condizioni di lavoro umilianti nonché emolumenti inferiori a quelli previsti per legge». Il processo si è aperto ieri presso la prima sezione penale del Tribunale. L’udienza è stata rinviata a settembre.
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Cronaca
Ubriaco alla guida della sua auto, denunciato giovane di Biancavilla
È successo al centro di Catania: sottoposto all’alcoltest, il 23enne era anche barcollante
Un 23enne di Biancavilla è stato sottoposto a controllo e all’alcoltest, nelle vie del centro di Catania, da parte dei carabinieri del Nucleo Radiomobile. Il giovane, in piena notte, sfrecciava alla guida di un’auto di grossa cilindrata
Quando i militari gli hanno chiesto di scendere dal veicolo, il conducente barcollava. Non riusciva nemmeno ad esprimersi correttamente perché aveva la bocca “impastata”, come solitamente accade a chi abusa di alcolici.
L’etilometro ha confermato ciò che i Carabinieri avevano già compreso: il ragazzo aveva un tasso alcolemico pari a 0,99 grammi per litro, ovvero superiore alla soglia di 0,8 g/l prevista dal Codice della Strada.
Per questo motivo è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria e la sua auto è stata affidata all’amico che viaggiava con lui, che non aveva bevuto alcolici.
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