Cronaca
Terza evasione dai domiciliari, l’imprenditore finisce in carcere
Ancora una volta si è allontanato da casa. Ma dopo la terza evasione dai “domiciliari” nel giro di pochi mesi, i carabinieri lo hanno rinchiuso nel carcere catanese di piazza Lanza.
Protagonista è l’imprenditore biancavillese Alfio Ricceri, titolare di un’azienda ortofrutticola, arrestato in flagranza di reato lo scorso maggio con l’accusa di estorsione, visto che avrebbe chiesto ad un proprio dipendente un “pizzo” di 300 euro sull’indennità di disoccupazione agricola erogata dall’Inps.
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►Il pizzo sulla disoccupazione agricola
Adesso, i carabinieri della stazione di Biancavilla, assieme ai colleghi della compagnia d’intervento operativo del Battaglione “Sicilia”, hanno nuovamente arrestato in flagranza l’uomo, 58enne, del luogo, per evasione.
Nella tarda mattina ieri, i militari, durante un servizio di controllo del territorio, hanno sorpreso l’imprenditore mentre si trovava fuori dalla propria abitazione, senza alcun giustificato motivo, in palese violazione dei vincoli restrittivi.
Il 58enne già a maggio e a luglio si era reso responsabile sempre del reato di evasione e sottoposto nuovamente ai domiciliari, ma questa volta per l’arrestato si sono aperte le porte del carcere.
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Cronaca
Da una cicca di sigaretta all’incendio, soccorse due ragazze a Biancavilla
Intervento dei vigili del fuoco in un’abitazione di via Greco Sicula, nel quartiere “Cristo Re”
Una sigaretta che si pensava spenta nel posacenere finisce nella spazzatura, posta in sacchetti sul balcone, al primo piano di un’abitazione. Qualche minuto e si sprigionano fiamme e fumo. È accaduto in via Greco Sicula, a Biancavilla, nel quartiere della parrocchia Cristo Re.
Sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Adrano, che hanno messo in sicurezza i luoghi. Sul posto anche agenti della polizia locale.
Un’ambulanza del 118 con medico a bordo è stata chiamata per dare soccorso a due sorelle di 11 e 14 anni, le uniche che erano in casa. Avevano respirato i fumi e per precauzione si è preferito sottoporle all’esame medico. Per loro, comunque, nulla di grave. Non è stato necessario il trasporto al pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata”.
Quanto alla casa, al di là dei luoghi anneriti dal fumo, per fortuna resta agibile e quindi abitabile.
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