Cronaca
Piscine abusive nel Parco dell’Etna: denunciati in tre (uno è di Biancavilla)
Intervento dei carabinieri per violazioni urbanistiche nel cuore del territorio ai fianchi del Vulcano

I Carabinieri della Stazione di Santa Maria di Licodia, nell’ambito di un servizio di controllo finalizzato alla prevenzione del dissesto idrogeologico nel Parco dell’Etna, hanno denunciato un 74enne di Belpasso, una 60enne di Santa Maria di Licodia ed un 62enne di Biancavilla a vario titolo proprietari e/o usufruttuari di due distinte ville costruite all’interno del Parco, per “violazioni in materia urbanistico-edilizia”.
I militari dell’Arma al termine di un’approfondita e minuziosa attività informativa, sviluppata anche attraverso la visione di immagini satellitari, hanno individuato due ville ubicate rispettivamente in Strada Cavaliere Bosco e in Strada Crovacchi nel Comune di Santa Maria di Licodia alle pendici dell’Etna, nonché due piscine non autorizzate costruite negli ultimi anni.
I successivi accertamenti e i conseguenti sopralluoghi, effettuati dai Carabinieri insieme al personale dell’ufficio tecnico del Comune di Santa Maria di Licodia, hanno permesso di constatare l’effettiva costruzione di sfarzose piscine, verande e locali abitativi, senza il possesso di alcun titolo abilitativo, all’interno dell’area denominata “Zona D” del Parco dell’Etna e per quanto tale soggetta a vincolo.
Nel corso dell’attività in argomento, i militari della Stazione di Santa Maria di Licodia hanno inoltre accertato come il 62enne, usufruttuario della villa in contrada Crovacchi e il possessore della seconda villa in strada Cavaliere del Bosco (altro soggetto non denunciato), fossero soggetti pluripregiudicati e attualmente imputati per associazione a delinquere di tipo mafioso.
Il Comune di Santa Maria di Licodia ha già ordinato la demolizione dei manufatti abusivi entro 90 gg a spese dei denunciati, termine oltre il quale in caso di inottemperanza la proprietà degli immobili sarà trasferita al comune.
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Cronaca
Capelli trovati tra brioches e cornetti in un chiosco di Biancavilla: maxi-multe
Verifiche nei locali del centro storico, controlli a tappeto su strada: oltre 12mila euro di sanzioni

Operazione di controllo del territorio a Biancavilla da parte dei poliziotti del Commissariato di Adrano e del Reparto Prevenzione Crimine “Sicilia Orientale” con il supporto del Corpo Forestale, dell’Ispettorato del Lavoro e della Polizia Locale.
Controllati chioschi e pub per verificare l’osservanza delle normative previste per la vendita e la somministrazione di alimenti e bevande, oltre alle posizioni lavorative. Rilevate molteplici irregolarità, in alcuni casi anche gravi, al punto da comminare sanzioni per oltre 12mila euro.
Occhi puntati sui chioschi
Su tre chioschi controllati, due hanno evidenziato infrazioni rilevate dalla Polizia Locale. In particolare, accertata l’occupazione abusiva di suolo pubblico per cui ai titolari sono state contestate due sanzioni ciascuna di 173 euro.
Inoltre, in un chiosco, il Corpo Forestale ha rilevato prodotti privi di tracciabilità, tra sciroppi (25 litri), brioches e cornetti surgelati (30 chili), peraltro conservati in contenitori non idonei dal punto di vista igienico, al cui interno vi erano anche alcuni capelli. In questo caso, il titolare del chiosco è stato sanzionato per 1.500 euro e gli alimenti sono stati distrutti. Sono in corso, invece, gli accertamenti per i profili relativi alla salute e alla sicurezza dei lavoratori, nonché sugli orari di lavoro.
Un pub ai raggi X
In un pub del centro storico, riscontrata la presenza di un lavoratore in nero. L’Ispettorato territoriale del Lavoro ha fatto scattare una maxi-sanzione di 5000 euro e una di 3.900 per lavoro in nero. Già in passato era stata accertata un’analoga situazione: sospesa l’attività, in attesa regolarizzi le violazioni.
Nel locale adibito a cucina, inoltre, il Corpo Forestale ha sequestrato e poi distrutto 17 chili di prodotti, freschi e congelati, di un valore commerciale di circa 300 euro, in quanto mancanti del necessario requisito della tracciabilità. Scattata la sanzione di 1500 euro, mentre il titolare è stato denunciato per frode alimentare in commercio, in quanto prodotti alimentari congelati erano spacciati come freschi, senza l’indicazione nel relativo menu.
Identificate 177 persone
Altro ambito dei controlli ha riguardato il Codice della strada. Complessivamente, i poliziotti hanno identificato 177 persone, di cui 21 già note alle forze dell’ordine, e controllato 60 veicoli, sospendendo dalla circolazione due auto per la mancanza della revisione e sanzionando altri conducenti per la mancata esibizione dei documenti, per il mancato utilizzo della cintura e del casco protettivo in sella agli scooter.
Individuate, infine, due persone di nazionalità marocchina, sprovviste di documenti. Pertanto, sono state condotte all’Ufficio Immigrazione della Questura di Catania per approfondimenti.
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FOCUS
Cronaca
Auto in fiamme nel cortile delle suore salesiane: panico tra gli abitanti
Il fuoco distrugge il mezzo di proprietà dell’Ipab, in corto circuito i cavi elettrici della zona

Forse un corto circuito o effetto del forte caldo. Un’auto è andata a fuoco nel cortile di via Mongibello, che affianca l’immobile delle suore salesiane. Il mezzo (di proprietà dell’Ipab ma in uso alle suore) era stata appena parcheggiata, di ritorno da un servizio a Catania. in poco tempo le fiamme l’hanno completamente distrutta.
Il fuoco ha lambito anche una saracinesca e il portone d’ingresso di un’abitazione. I cavi elettrici all’esterno degli edifici sono andati distrutti, generando un corto circuito, che ha mandato in fiamme anche i fili elettrici posti al di sopra dell’ingresso dell’istituto salesiano, dall’altro lato della strada. Tutta la zona ha subito lo stacco dell’energia elettrica.
Sono stati momenti di panico ed apprensione per gli abitanti della zona. Sul posto, a domare l’incendio, sono stati i vigili del fuoco del distaccamento di Paternò, visto che quelli di Adrano erano fuori per un altro intervento. Presenti anche i vigili urbani.
Adesso si lavora per rimettere in sicurezza i luoghi, provvedere alla bonifica e ripristinare l’elettricità. Tanta paura, per fortuna nessuna conseguenza per le persone. I danni sono da quantificare. Da parte dell’amministrazione Ipab sarà avviata la procedura per la copertura assicurativa.
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