Cronaca
In casa aveva 600 dosi di marijuana: arrestato un giovane di Biancavilla
La polizia di Adrano durante la perquisizione ha rinvenuto pure un fucile e munizioni
Continua l’attività della Polizia di Stato per il contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti. Nel comune di Biancavilla, i poliziotti del Commissariato di Adrano hanno arrestato un giovane residente di 22 anni, con vari precedenti di polizia, per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente nonché per detenzione di arma da fuoco clandestina e delle relative munizioni.
Gli operatori di polizia da tempo sospettavano che l’uomo potesse detenere all’interno della propria abitazione della sostanza stupefacente, quindi, nel pomeriggio del primo febbraio, gli agenti predisponevano un mirato servizio di appostamento finalizzato ad accertare la fondatezza di tale sospetto. Avuta contezza che l’uomo si trovasse all’interno della propria abitazione, i poliziotti decidevano di accedervi e di procedere alla perquisizione di tutti i locali di sua pertinenza.
All’interno del garage, i poliziotti rinvenivano diverse buste contenenti più di 600 involucri di marijuana. Dette dosi erano pronte per essere immesse sulla piazza di spaccio di Biancavilla. Procedendo nella perquisizione, i poliziotti rinvenivano, occultato all’interno di una scatola, un fucile a doppia canna, calibro 16, con matricola abrasa;dentro la stessa scatola erano contenute anche 16 cartucce di cui due già inserite e pronte a essere esplose.
La perquisizione portava inoltre al rinvenimento di 3 bilancini di precisione, di quelli utilizzati per pesare la quantità di sostanza stupefacente necessaria per il confezionamento delle singole dosi e materiale per il confezionamento dellamarijuana.
Il biancavillese veniva condotto in Commissariato in stato di arresto per le necessarie operazioni di identificazione; da qui, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, veniva condotto presso Casa circondariale “Piazza Lanza” di Catania.
Cronaca
Operazione “Ultimo atto”, avviato il processo anche per altri sei imputati
Segue il rito abbreviato un altro troncone, con il presunto reggente del clan e 12 suoi picciotti
Prima udienza dibattimentale del processo scaturito dall’operazione antimafia “Ultimo atto”, condotta dai carabinieri a Biancavilla, nel settembre 2023. Alla prima sezione penale del Tribunale di Catania (presidente Riccardo Pivetti) al via il processo a carico di sei imputati: Carmelo Militello, Nicola Minissale, Ferdinando Palermo, Alfredo Cavallaro, Maurizio Mancari e Francesco Restivo. Altri 13 seguono, invece, il rito abbreviato e per i quali la Procura ha chiesto condanne per 125 anni complessivi di reclusione. Si tratta del gruppo che fa capo a Pippo Mancari u pipi (anche lui imputato in abbreviato, per il quale sono stati chiesti 12 anni di reclusione).
Siamo alle udienze interlocutorie: si procederà ora alle richieste di prova e al conferimento ai periti per la trascrizione delle intercettazioni. Dialoghi telefonici ed ambientali che hanno fatto emergere un organigramma con vecchie facce e giovani rampanti e una rete di affari illeciti.
Non soltanto estorsioni (ai danni di sei imprenditori e commerciati, oltre che agli ambulanti e ai giostrai della festa di San Placido). Ma anche traffico e spaccio di droga: un mercato sempre fiorente. E poi, la cosiddetta “agenzia”. Due società di trasporto su gomma, che, secondo gli inquirenti, per lunghi anni era stata nelle mani dei clan di Adrano e Biancavilla, imponendo il monopolio assoluto nei servizi rivolti soprattutto ad imprese della lavorazione di agrumi. Carmelo Militello e Ferdinando Palermo, in particolare, sarebbero i due uomini chiave della “agenzia”. Un’attività sottoposta a sequestro finalizzato alla confisca per un valore di circa 3 milioni di euro.
Gli altri componenti del gruppo che hanno scelto il rito abbreviato sono, oltre a Pippo Mancari: Giovanni Gioco, Salvatore Manuel Amato, Placido Galvagno, Piero Licciardello, Mario Venia, Fabrizio Distefano, Nunzio Margaglio, Alfio Muscia, Carmelo Vercoco, Cristian Lo Cicero e Marco Toscano. Imputato è anche Vincenzo Pellegriti, che del gruppo si è disassociato, entrando nel programma di protezione per i collaboratori di giustizia. Le sue dichiarazioni sono state utilissime all’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Andrea Bonomo.
In entrambi i procedimenti si sono costituiti parte civile il Comune di Biancavilla (su delibera della Giunta del sindaco Antonio Bonanno, rappresentata dall’avv. Sergio Emanuele Di Mariano) e l’associazione Libera Impresa (rappresentata dall’avv. Elvira Rizzo). Non figura, invece, nessuna delle vittime di estorsione. Assenti: come da consueta tradizione omertosa.
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