Politica
Bonanno firma il risanamento: ripianati i debiti accumulati negli anni 2011-2015
Il sindaco: «Al mio insediamento ho trovato 791 fatture non pagate, ma abbiamo scongiurato il default»
Con un voto favorevole di 10 consiglieri presenti e sei assenti (tra cui la minoranza Pd-M5s), il Consiglio Comunale di Biancavilla ha approvato la transazione tra Comune e Banca Farmafactoring. Un accordo di 3,5 milioni di euro, somma che rappresenta un debito per utenze elettriche maturato negli anni compresi tra il 2011 e il 2015. Anni in cui si sono accumulati una serie di inadempienze relative al pagamento di fornitori di beni e servizi. Le fatture che il Comune di Biancavilla non aveva pagato erano 791 quando c’è stato il cambio di sindacatura tra Giuseppe Glorioso e Antonio Bonanno.
«È la “spada di Damocle” -evienzia il sindaco Bonanno- con la quale ho dovuto fare i conti per evitare i rigori della magistratura contabile e, a ruota, il default dell’ente di fronte a eventuali richieste forzate».
Il voto dell’assemblea cittadina ha consentito al sindaco Bonanno di mettere la firma sul risanamento dei conti comunali, concludendo un lungo iter cominciato all’indomani del suo insediamento.
«Per accantonare negli anni le somme necessarie a pagare il pesante passivo e arrivare alla transazione approvata dall’Assemblea cittadina, la mia amministrazione -sottolinea Bonanno- ha dovuto comprimere a malincuore l’erogazione di alcuni servizi. Sia chiaro: avrei potuto non farlo e trasferire alle prossime amministrazioni il fardello economico di un debito che andava comunque onorato».
Bonanno rivendica oggi, assieme alla sua maggioranza, il raggiungimento dell’obiettivo -fino a qualche anno fa ritenuto difficilissimo- di mettere i conti in ordine.
«In banca, il mio primo giorno di sindacatura, il conto corrente -ricorda- segnava un passivo 4,5 milioni di euro. Il 2022, invece, si chiuderà con un pareggio dei conti o addirittura in positivo. Con il mio gruppo di lavoro, invece, ci siamo fatti carico di azzerare i debiti pregressi. Si chiama “risanamento” e serve a liberare il campo da zavorre per il futuro della città. Per questa ragione l’approvazione dell’accordo transattivo è una bella notizia di questo Natale e degli altri che verranno. Ringrazio per l’opera svolta la Giunta, il Consiglio comunale, le forze politiche che mi sostengono e il rag. Dino Scandura. Dispiace che tutti i consiglieri di opposizione abbiano disertato la seduta consiliare che ha approvato un atto decisivo per tutta la città».
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Sanità siciliana: l’ira Mpa, Lombardo e… il compleanno di Mancuso a Biancavilla
La festa per i 60 anni del sindaco di Adrano, presso il Beauty Garden, al centro dei retroscena di Repubblica
La nuova sanità siciliana, disegnata dalle nomine dei vertici aziendali e ospedalieri targate Renato Schifani, ha sancito una serie di strappi nella maggioranza che sostiene il governo regionale. Tra gli scontenti, spicca Raffaele Lombardo, rimasto a mani vuote nella “sua” Catania.
Così, il leader autonomista riflette ed elabora le contromosse nei confronti di un governatore con cui non erano mancati motivi ed occasioni conflittuali. La Repubblica ricostruisce alcuni retroscena in casa Mpa. Il titolo all’interno dell’edizione palermitana: “L’ira di Lombardo messo all’angolo, a Biancavilla la cena dei ribelli”.
E in effetti, l’occasione per riunire i vertici e i parlamentari dell’Mpa (presente anche Gianfranco Micciché) è stata una festa di compleanno, organizzata – come risulta a Biancavilla Oggi – presso il ristorante Beauty Garden.
«Lombardo, rimasto a bocca asciutta nella scelta dei dirigenti della sanità catanese, al momento non parla. Ieri sera ha incontrato lo stato maggiore del Mpa, riunito a Biancavilla per il compleanno di Fabio Mancuso. Una festa diventata quasi congresso di partito, tra deputati regionali, sindaci, la new entry Micciché, ma anche il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, che ha risposto all’invito di Mancuso».
I 60 anni del sindaco di Adrano, dunque, occasione per riunire il Movimento per l’Autonomia sulla strategia futura da attuare alla Regione nei confronti del governatore. Così, scrive ancora Repubblica, «Lombardo, da Biancavilla, medita sulla prossima mossa. Che potrebbe arrivare già al primo disegno di legge all’esame di una Sala d’Ercole pronta a diventare Far West».
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