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Un sistema anti allagamenti e autovelox in viale dei Fiori e in via della Montagna

In programma lavori per un moderno asse viario, il sindaco Bonanno: «Diventeremo una “smart city”»

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© Foto Biancavilla Oggi

Presentato il progetto esecutivo di ammodernamento dell’asse viario di collegamento tra il Comune di Biancavilla – Viale dei Fiori, via della Montagna e via Calaciura – Adrano, la Ss 284 e l’area Snai. Il sindaco Antonio Bonanno e gli assessori Salvatore Di Marzo e Vincenzo Giardina hanno illustrato le specificità degli interventi. Biancavilla beneficia di un finanziamento di 1 milione e 329 mila euro dal Ministero per le Infrastruttura e dalla Città Metropolitana (soggetto attuatore). Il tracciato oggetto di ammodernamento misura 4 km complessivi.

«Quello che ci apprestiamo a fare in tempi brevi – spiega il sindaco Bonanno – è un intervento che coniuga sicurezza e tecnologia attraverso interventi di “Smart City”. Le criticità più importanti sulle quali agiremo riguardano gli allagamenti frequenti di Viale dei Fiori e la messa in sicurezza di tutta l’arteria stradale ormai divenuta parte integrante e assai frequentata del centro abitato».

Nei giorni di pioggia intensa, un sistema di pompe di sollevamento dell’acqua dovrebbe scongiurare la creazione di “piscine”, i bacini naturali di ristagno che si creano lungo le corsie.

«Cancellare l’incubo degli allagamenti»

«A gennaio – aggiunge l’assessore alla Manutenzione, Vincenzo Giardina – si inizieranno i lavori di un altro intervento parallelo con il quale ci auguriamo di cancellare l’incubo degli allagamenti. Grazie a un finanziamento di 400mila euro del Ministero delle Infrastrutture, infatti, nell’area di Cartalemme funzionerà un impianto che attiva le pompe di rilancio dopo la fase di captazione delle acque».

Il progetto prevede, inoltre, sistemi per la sicurezza stradale con semafori intelligenti per l’attraversamento pedonale, monitoraggio in tempo reale dei parametri meteo ambientali, sistemi di segnalazione allerta meteo e aggiornamento della segnaletica orizzontale e verticale. Saranno piazzati due autovelox: uno su Viale dei Fiori, l’altro in via della Montagna. I marciapiedi saranno prolungati e tutto il manto stradale del Viale dei Fiori sarà rifatto (in via della Montagna saranno sistemate le parti ammalorate).

«Viabilità e mobilità – osserva l’assessore ai Lavori pubblici, Di Marzo – trarranno giovamento da questo ammodernamento che ci apprestiamo a varare. Esso ci permette anche di generare una costante consapevolezza per quanto riguarda le condizioni che possono essere utilizzate per la gestione del traffico e la pianificazione della sicurezza».

«L’inizio dei lavori – conclude il sindaco Bonanno – potrebbe avvenire già nel mese di dicembre. Lunedì invieremo il progetto esecutivo alla Centrale unica di committente che ha già individuato le ditte interessate. Nel frattempo stiamo lavorando alla fase finale di altri progetti di grande impatto per tutta la città che illustreremo in questi giorni».

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Biancavilla 2023, quei ragazzi di destra che hanno ribaltato la storia politica

Tre generazioni, uno scatto fotografico: dal Fronte della gioventù ad Azione Giovani fino ad Atreju

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C’è uno scatto fotografico – in questa competizione elettorale di Biancavilla finita con il trionfo di Antonio Bonanno – che più di ogni altro racconta la svolta epocale dell’80%. È quello che vede, sul palco di piazza Roma, durante l’ultimo comizio, Vincenzo Giardina e Vincenzo Randazzo con al centro Bonanno. È uno scatto, fatto casualmente tra decine di tanti altri. Ma ha la capacità di riassumere una storia che parte da lontano. Lì ci sono tre generazioni di militanti della destra biancavillese, formatasi e cresciuta in quel luogo politico che era la “sezione”.

Tre generazioni che hanno mosso i primi passi nelle organizzazioni giovanili, dal Fronte della gioventù ad Azione Giovani, dalla Giovane Italia ad Atreju (stessa realtà in cui si è formata Giorgia Meloni). Un’evoluzione che dal Movimento Sociale Italiano, passando per Alleanza Nazionale e il Popolo delle libertà, arriva a Fratelli d’Italia. Dalla “fiamma” di Giorgio Almirante alla fiaccolata per Paolo Borsellino. Da forza emarginata a guida del governo, dell’Italia e di Biancavilla.

Il tabù storico era stato frantumato già nel 2003 da Mario Cantarella: primo sindaco di destra nella Biancavilla repubblicana (con Andrea Ingiulla tra gli assessori!). Ma è Antonio Bonanno a portare il partito su vette inesplorate: primo sindaco di destra a conquistare il doppio mandato e (in assoluto) ad avere ottenuto 8 preferenze ogni 10, con una coalizione che per la prima volta vede i centristi trainati perché usciti malconci dalle urne.

In questa percentuale è inclusa una sostanziosa dose di demeriti, inadeguatezze, incapacità, assenze degli avversari. Così, di converso, è la sinistra biancavillese che sprofonda nel più basso dei risultati di consenso e di rappresentanza dall’epoca risorgimentale ad oggi. Un cataclisma da far tremare il cuore della storia. Sarebbe una banalità cosmica attribuire la responsabilità ad Ingiulla o alle “otto liste contro una“: ne parleremo in un articolo a parte.

Torniamo, quindi, alla foto con Randazzo e Giardina assieme al sindaco. Abbiamo conosciuto il primo nell’era dell’amministrazione Manna (dal 1994 al 2003). Lui era il maggiore oppositore: sapeva leggere le carte, le studiava, attaccava in Consiglio con argomentazioni accurate e citazioni auliche. Esponente di An, ma la scuola era quella del Msi. Lo ascoltavano tutti con attenzione dai banchi dell’allora maggioranza. Rappresentava la destra, praticamente in solitaria. Mai avrebbe potuto pensare allora – stagione in cui Manna era dipinto sui manifesti come “l’imperatore di Biancavilla” per il suo strapotere – che venticinque anni dopo sarebbe diventato assessore con una destra che ha ribaltato e riscritto la storia politica di questa città, ormai ampiamente “ex” roccaforte rossa.

A Giardina, invece, lo ricordiamo, sempre nell’era Manna e degli inossidabili diessini (i Democratici di sinistra), militante sbarbatello di Azione Giovani. Era stato portato nella sezione di via Vittorio Emanuele (tappezzata con manifesti ruggenti e le foto di Almirante a Biancavilla) da Placido Sangiorgio, quando presidente dell’organizzazione era Enrico Indelicato. Tra gli altri militanti, Sergio Atanasio, Gianmarco Rapisarda, Nino Lavenia, Rino Mauceri, Francesco Cantarella (per citarne alcuni). Un gruppo affiatato che si divertiva a fare opposizione con il classico volantino e pure con un giornalino, “Zoom, Obiettivo Biancavilla”, distribuito in 400 copie.

Non c’era ancora Antonio Bonanno. Troppo piccolo: frequentava le elementari. Ma dell’organizzazione giovanile della destra, l’attuale sindaco vanterà poi una scalata che, da Biancavilla, lo porterà a capo del coordinamento provinciale di Catania, proprio su nomina di Giorgia Meloni. Attorno a lui, un gruppo rimasto sempre legato, nelle vittorie e nelle sconfitte: Dino Caporlingua, Salvo Pulvirenti e Mauro Mursia, Angelo D’Urso e Alberto Papotto, Antonio Fiorello e Salvo Bonaccorsi… Gli stessi di sempre: un’autentica comunità politica.

Una comunità consapevole delle proprie radici, ma non assimilabile a cliché ideologici ed inutili nostalgismi: mai uno scivolone, tale da animare lo spettro del pericolo “fascista” a Biancavilla. Piuttosto, quella rappresentazione generazionale in foto ha dimostrato senso delle istituzioni e piena maturazione.

Non è casuale, forse, se alla fine del comizio, scesi dal palco, quei tre “ragazzi di destra”, diventati classe dirigente e di governo, siano stati riconosciuti dal loro mentore comune come gli eredi di quella storia che parte da lontano. «Adesso posso ritirarmi, sicuro di lasciare il testimone in buone mani», ha detto in sostanza Mario Cantarella. Parole che racchiudono l’essenza di una comunità politica.

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