Cronaca
Prima il fucile, ora i maltrattamenti: ai domiciliari con braccialetto elettronico
Ulteriore provvedimento per il biancavillese di 42 anni che era stato già individuato dalla polizia


Agenti del Commissariato di Adrano hanno eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un biancavillese di 42 anni. Lo stesso che era stato trovato in possesso di fucile, coltello e cartucce da caccia non denunciate all’Autorità di pubblica sicurezza.
La misura arriva dopo la convalida dell’arresto da parte del Gip e prevede anche l’applicazione del braccialetto elettronico. Il dispositivo si è reso necessario in quanto l’uomo, oltre ai reati contestatigli, negli anni si è reso responsabile di gravi episodi di maltrattamenti. Una condotta avvenuta, anche in presenza dei figli minori, nei confronti della propria ex convivente.
Maltrattamenti consistiti in continue violenze e vessazioni nei confronti della donna con limitazione della libertà fisica e di espressione: non si fermarono neanche a fronte della gravidanza della donna.
Quando la vittima ha deciso di lasciarlo e di tornare a vivere con i genitori, sono cominciati i pedinamenti e le minacce. In una circostanza, a salvarla dall’uomo che le si era avvicinato armato di coltello, è stato l’intervento della Volante del Commissariato, richiesto tramite il 112.
Per questo, iposto all’uomo pure il divieto di comunicare con ogni mezzo con la propria ex convivente e con i figli avuti da lei.


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Cronaca
Sequestrata dai carabinieri un’officina abusiva: denunciato un 59enne
L’uomo dovrà restituire allo Stato anche 21.850 euro di reddito di cittadinanza già percepito


Denunciato in stato di libertà un 59enne biancavillese, con precedenti. Secondo quanto accertato dai carabinieri, deve rispondere di esercizio abusivo della professione, gestione e smaltimento illecito di rifiuti e indebita percezione del reddito di cittadinanza.
Nello specifico, l’uomo, ufficialmente disoccupato, aveva allestito, senza alcuna autorizzazione, un’officina meccanica all’interno di un garage di proprietà del padre. Un locale situato in periferia. Occupata abusivamente anche parte della strada pubblica, utilizzata per parcheggiare, su carrelli elevatori e cavalletti, le autovetture da riparare.
Lungo la via in questione, i militari hanno quindi trovato diverse automobili, parzialmente smontate e con il cofano motore aperto, nonché un furgone con il cassone alzato, suddiviso in più pezzi.
All’interno del garage sono stati, invece, rinvenuti gli “attrezzi da lavoro” e molti rifiuti speciali, tra cui parti di motori di autovetture, oli e batterie esauste.
L’officina è stata, quindi, posta sotto sequestro e i veicoli in riparazione sono stati riaffidati ai proprietari, ignari che l’attività fosse irregolare.
Lo stesso carrozziere abusivo è stato, infine, deferito anche per aver illegittimamente incassato il sussidio pubblico del reddito di cittadinanza. Al riguardo, i carabinieri hanno proceduto, coordinandosi con l’Inps, all’immediata revoca del beneficio, con efficacia retroattiva, nonché all’avvio dell’iter di restituzione di quanto indebitamente ricevuto. Il 59enne, pertanto, dovrà riconsegnare alle casse dello Stato ben 21.850,00 € riscossi tra maggio 2019 e aprile 2023.
I cittadini residenti nella zona, che d’ora in poi potranno finalmente godere del decoro urbano ripristinato in quella via, hanno ringraziato i Carabinieri per il loro operato.


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