Politica
Si torna a scuola, i sindaci Bonanno e Mancuso “costretti” ad adeguarsi
«Restano le perplessità sulla didattica in presenza, ma non abbiamo altri poteri decisionali»
In Sicilia gli studenti delle scuole siciliane di ogni ordine e grado tornano a scuola. Lo ha stabilito una riunione della task force regionale.
I sindaci di Adrano e Biancavilla – Fabio Mancuso e Antonio Bonanno – spiegano in una nota congiunta che si adeguano alle decisioni del governo regionale. Non adotteranno, quindi, ordinanze di segno contrario rispetto alle decisioni assunte.
I due primi cittadini, nei giorni scorsi, avevano congelato le proprie ordinanze relative alla chiusura fino al 14 gennaio, nell’attesa che il governo regionale si pronunciasse sul da farsi. I sindaci possono adottare ordinanze di chiusura solo in zona arancione e previo parere dell’Asp.
«Restano le perplessità –si legge in una nota– riguardo la didattica in presenza ma in assenza di poteri decisionali rispettiamo quanto deciso dai governi nazionale e regionale pur non condividendo nel merito».
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Politica
L’Ortopedia chiude a Biancavilla? Il “no” del Pd: interrogazione all’Ars
L’atto parlamentare, con Ersilia Saverino prima firmataria, investe il presidente Schifani e l’assessore Volo
Il paventato accorpamento del reparto di “Ortopedia e Traumatologia” dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla a quello del “Santissimo Salvatore” di Paternò solleva perplessità e prese di posizione.
Il Partito democratico ha presentato, tramite il gruppo all’Ars, un’interrogazione (prima firmataria la deputata Ersilia Saverino) rivolta al governatore Renato Schifani e all’assessore alla Salute, Giovanna Volo.
I parlamentari chiedono un intervento per scongiurare una decisione simile e, anzi, di potenziare l’Ortopedia di Biancavilla «per scongiurane la chiusura per una adeguata gestione della sanità pubblica, a salvaguardia del diritto alla salute e all’accesso alle cure e all’assistenza», In quest’ottica si sollecita di rettificare la riforma della rete ospedaliera «in modo da assicurare ai presidi ospedalieri più piccoli un numero congruo di posti letto e di personale sanitario destinando ad essi maggiori risorse finanziarie pubbliche al fine di garantire il decoro e la dignità dei pazienti».
L’ospedale di Biancavilla, punto di riferimento per oltre 100.000 abitanti di tre province (Catania, Enna e Messina), vanta strutture all’avanguardia, tra cui sale operatorie con flusso laminare e un reparto di Rianimazione. Tuttavia, la scelta di accorpare il reparto al presidio di Paternò è motivata dall’Asp con esigenze di ottimizzazione del personale e miglioramento delle performance sanitarie.
Il gruppo dei “Democratici per Biancavilla”, che ha sollecitato l’interrogazione parlamentare, ha definito «illogica e penalizzante» l’eventuale accorpamento dei reparti. Il trasferimento a Paternò, infatti, lascerebbe scoperta l’area pedemontana e dell’entroterra, mentre il “Santissimo Salvatore” si trova a pochi chilometri dal più attrezzato “Garibaldi” di Catania.
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