Politica
Troppi contagi Covid: in classe non si rientra, scuole chiuse fino al 15 gennaio
La decisione congiunta è stata presa con ordinanza dai sindaci di Biancavilla, Adrano e S. M. di Licodia
La decisione riguarda tutte le scuole, di ogni ordine e grado, di Biancavilla e Adrano. Una settimana di chiusura, fino al 15 gennaio. Una data che, comunque, può essere prorogata. Una scelta presa dai primi cittadini Antonio Bonanno e Fabio mancuso. Le scuole si organizzeranno con Didattica a Distanza, come già sperimentato lo scorso anno.
In un primo momento -come annunciato con un post di Fabio mancuso- anche il Comune di Santa Maria di Licodia aveva fatto intendere di unirsi alla decisione degli altri due comuni. Ma al momento la decisione congiunta resta solo tra Biancavilla e Adrano.
«Nei nostri due comuni è difficile, se non impossibile, pianificare uno screening preventivo -specifica il sindaco Bonanno- di ogni alunno prima del suo ingresso a scuola previsto per lunedì 10, per mancanza di tamponi dell’Asp etnea. Da alcuni medici in prima linea nella lotta al virus arriva, inoltre, l’appello a non riaprire le scuole. Sono tante le criticità che offrono un quadro non preciso, numericamente al ribasso, della situazione dei contagiati».
«A risentirne -prosegue Bonanno- è anche la classificazione territoriale basata sulla colorazione giallo-arancione-rosso. Di qui la decisione di chiedere alla Regione Siciliana la “zona arancione”. In presenza di una situazione di rischio sanitario per centinaia di giovani studenti e per le famiglie a loro collegate si è decisa la chiusura delle scuole fino al 15 gennaio. Valuterò eventuali proroghe».
AGGIORNAMENTO
(8 gennaio 2022) Alla luce della decisione assunta dal governo regionale di rinviare l’apertura delle scuole a giovedì 13 gennaio per consentire uno screening della popolazione scolastica e dotarla di mascherine Ffp2, i sindaci di Adrano e Biancavilla – Fabio Mancuso e Antonio Bonanno – si adeguano alle decisioni del governo regionale. Congelate quindi le ordinanze che prevedevano la chiusura delle scuole nel territorio fino al 14 gennaio.
«Da mercoledì – scrivono in una nota congiunta i due sindaci – esprimeremo le nostre valutazioni su quanto è stato annunciato in materia di profilassi per studenti, docenti e personale ATA. Esprimiamo soddisfazione perché sulla scorta di varie iniziative come la nostra in tutto il territorio siciliano la Regione ha deciso di dilatare i tempi del rientro a scuola in attesa di maggiori certezze sul piano sanitario».
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Politica
Sanità siciliana: l’ira Mpa, Lombardo e… il compleanno di Mancuso a Biancavilla
La festa per i 60 anni del sindaco di Adrano, presso il Beauty Garden, al centro dei retroscena di Repubblica
La nuova sanità siciliana, disegnata dalle nomine dei vertici aziendali e ospedalieri targate Renato Schifani, ha sancito una serie di strappi nella maggioranza che sostiene il governo regionale. Tra gli scontenti, spicca Raffaele Lombardo, rimasto a mani vuote nella “sua” Catania.
Così, il leader autonomista riflette ed elabora le contromosse nei confronti di un governatore con cui non erano mancati motivi ed occasioni conflittuali. La Repubblica ricostruisce alcuni retroscena in casa Mpa. Il titolo all’interno dell’edizione palermitana: “L’ira di Lombardo messo all’angolo, a Biancavilla la cena dei ribelli”.
E in effetti, l’occasione per riunire i vertici e i parlamentari dell’Mpa (presente anche Gianfranco Micciché) è stata una festa di compleanno, organizzata – come risulta a Biancavilla Oggi – presso il ristorante Beauty Garden.
«Lombardo, rimasto a bocca asciutta nella scelta dei dirigenti della sanità catanese, al momento non parla. Ieri sera ha incontrato lo stato maggiore del Mpa, riunito a Biancavilla per il compleanno di Fabio Mancuso. Una festa diventata quasi congresso di partito, tra deputati regionali, sindaci, la new entry Micciché, ma anche il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, che ha risposto all’invito di Mancuso».
I 60 anni del sindaco di Adrano, dunque, occasione per riunire il Movimento per l’Autonomia sulla strategia futura da attuare alla Regione nei confronti del governatore. Così, scrive ancora Repubblica, «Lombardo, da Biancavilla, medita sulla prossima mossa. Che potrebbe arrivare già al primo disegno di legge all’esame di una Sala d’Ercole pronta a diventare Far West».
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