Cronaca
Ferito a causa di una caduta, soccorso dai finanzieri un ciclista di Biancavilla
L’uomo, sottoposto a controlli, ha riportato la lussazione della spalla e la frattura della testa del perone

I militari del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Nicolosi, impegnati in un servizio di addestramento e controllo del territorio, in prossimità del rifugio Ariel di Ragalna, hanno soccorso un ciclista di Biancavilla, ferito con una lussazione alla spalla, a causa di una caduta.
Allertati per un incidente all’interno della Pista Altomontana, la pattuglia si è recata sul posto, sulla discesa che porta a Monte Nunziata, incrocindo il malcapitato, insieme ai due compagni, seduto su un muretto.
Il ciclista biancavillese ha riferito di avere una spalla lussata. I militari, prestate le prime cure, lo hanno caricato sul proprio messo e condotto nel primo punto di soccorso.
Durante la discesa, i finanzieri hanno incontrato un operatore della Croce Rossa, accompagnato dai Vigili del fuoco, che ha dato indicazioni per portare il ferito presso l’ambulanza che si trovava all’esterno del Demanio, sulla strada asfaltata a circa 7 km di distanza. Così, il ciclista è stato consegnato al personale del 118 per gli accertamenti in struttura ospedaliera.
Riscontrate una lussazione alla spalle e una frattura alla testa del perone. Ma non è stato necessario il ricovero. Il ferito sarà sottoposto ad ulteriori controlli tra una settimana per capire se sarà necessario o meno un intervento chirurgico.
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Cronaca
Stranieri sfruttati sul lavoro: nei guai biancavillese a capo di una cooperativa
L’uomo, presidente del Consiglio di amministrazione, denunciato assieme ad altre due persone

Un 32enne di Biancavilla, con precedenti penali, è fra i tre denunciati dal Nucleo Ispettorato del Lavoro di Catania nell’ambito di controlli contro lavoro irregolare e caporalato. L’uomo, presidente del consiglio di amministrazione di una cooperativa agricola, è ritenuto responsabile di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
I controlli hanno portato alla luce un sistema illecito di reclutamento e impiego della manodopera. Le vittime sono due lavoratori stranieri in condizioni di forte vulnerabilità.
Oltre al biancavillese, sono sotto indagine un 38enne marocchino residente ad Adrano, incensurato, che agiva come caporale e intermediario per conto della stessa cooperativa, e un altro 38enne di Scordia, con precedenti, che di fatto collaborava con l’azienda.
Secondo quanto emerso dagli accertamenti, i lavoratori extracomunitari venivano impiegati in condizioni lavorative ritenute altamente degradanti. Evidenziati retribuzioni ben al di sotto di quanto previsto dal contratto collettivo nazionale, turni di lavoro eccessivi e ambienti privi delle minime misure di sicurezza.
L’indagato di origini marocchine è inoltre accusato di estorsione. Avrebbe minacciato uno dei due lavoratori di licenziamento se non gli avesse restituito parte della già esigua paga percepita.
A conclusione delle attività, i due lavoratori sono stati affidati a una struttura protetta, gestita da un’organizzazione internazionale per le migrazioni. Adesso potranno ricevere assistenza e protezione.
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Cronaca
Evade dai domiciliari per le sigarette alla moglie: «È un inferno se non fuma»
Singolare “giustificazione” di un 52enne residente a Biancavilla in giro con la bicicletta a Catania

I carabinieri della stazione di Catania Playa hanno arrestato un pregiudicato 52enne, residente a Biancavilla ma domiciliato a Catania, nella zona di Ippocampo di Mare. L’uomo doveva trovarsi ai domiciliari per reati contro il patrimonio. Però, i militari lo hanno sorpreso mentre, in bici, percorreva via San Francesco La Rena. Ha tentato di passare inosservato con il volto coperto da cappuccio e sciarpa, ma è stato fermato e identificato.
Di fronte alla constatazione della violazione, il 52enne ha cercato di giustificare la sua presenza fuori casa con una spiegazione singolare. Ha sostenuto di essere uscito per acquistare le sigarette alla moglie, una “accanita fumatrice” che, in mancanza di nicotina, si sarebbe irritata al punto da trasformare la giornata in un “inferno domestico”.
Una giustificazione che non ha però evitato l’arresto, eseguito sulla base degli elementi raccolti e ora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato il provvedimento e disposto il ripristino della misura degli arresti domiciliari.
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