Politica
Dichiarata l’emergenza regionale per la cenere dell’Etna: inclusa Biancavilla
Delibera del governo Musumeci per i danni e i disagi provocati in 43 comuni dai parossismi del Vulcano
Figura anche Biancavilla tra i 43 comuni per i quali è stato dichiarato lo stato di crisi e di emergenza regionale e richiesto al Consiglio dei ministri lo stato di emergenza nazionale.
Lo ha deliberato il governo Musumeci sulla base della documentazione della Protezione civile sui danni e i rischi di cenere e lapilli caduti durante gli undici parossistismi registrati dal 16 febbraio. Il dirigente generale del dipartimento della Protezione civile, Salvo Cocina, è stato nominato commissario delegato per la realizzazione degli interventi urgenti.
La Regione, tramite lo stesso dipartimento, sta già provvedendo a impegnare un milione di euro, dopo averne stanziati 600mila per reperire mezzi e affidare servizi aggiuntivi a quelli dei Comuni per spazzamento e raccolta della cenere. Il 7 marzo soltanto si stima ne siano caduti 678mila metri cubi. Una valutazione completa dei danni è ancora in corso. Ma sui costi di raccolta, rimozione e smaltimento delle ceneri è stata stimata una spesa complessiva di circa quindici milioni di euro.
Ancora non sono quantificabili, invece, i danni alle coperture degli edifici, ai sistemi di smaltimento delle acque e alle attività agricole: si ritengono comunque superiori ai dieci milioni di euro.
La Protezione civile regionale, inoltre, in linea con le preoccupazioni del presidente Musumeci, ha evidenziato un potenziale rischio per la salute dovuto alla polverizzazione della cenere vulcanica se non raccolta tempestivamente.
Alle prime risorse regionali debbono far seguito quelle più consistenti da parte dello Stato, per affrontare un fenomeno di così ampie proporzioni. Per questo è stato richiesto pure lo stato di emergenza nazionale ai sensi dell’art. 24 del decreto legislativo n. 1/2018, che prevede anche sostegno di uomini e mezzi.
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Politica
Un incontro per chiarire i rapporti: Fabrizio Portale resta in maggioranza
Faccia a faccia tra sindaco e gruppo “Noi per Biancavilla”: stretta di mano per una coalizione unita
Incontro chiarificatore tra il gruppo “Noi per Biancavilla” e il sindaco Antonio Bonanno, dopo gli attriti delle scorse settimane. Presenti alla riunione, oltre al primo cittadino, l’assessore Vincenzo Randazzo, e in rappresentanza della lista, Antonio Portale, Nino Finocchiaro, Agatino Neri e Dino Furnari.
L’incontro si è reso necessario per verificare se sussistono ancora per la lista “Noi per Biancavilla” le condizioni amministrative e politiche per continuare a sostenere l’attività dell’amministrazione comunale.
L’episodio da cui ha avuto origine la criticità dei rapporti risale alla seduta consiliare e all’elezione dei delegati da inviare nell’Unione dei Comuni. Elezione che ha escluso il consigliere Fabrizio Portale di “Noi per Biancavilla”, al punto che al nostro giornale aveva annunciato la possibilità di uscire dalla coalizione.
Adesso il chiarimento, avvenuto al palazzo comunale. Il gruppo politico fa sapere che continuerà a fare parte della maggioranza. Il sindaco Bonanno, dal suo canto, si è impegnato a favorire un’adeguata e concreta partecipazione della lista sulle scelte amministrative. L’obiettivo, viene specificato in una nota, è «nell’interesse e a beneficio della comunità biancavillese affinché il centro destra unito continui nell’azione di buon governo fin qui intrapresa».
«Esprimo soddisfazione – commenta il sindaco Bonanno – per il chiarimento avuto con gli alleati di Noi per Biancavilla, grato a loro per il sostegno sempre leale avuto nella recente e passata campagna elettorale, nonché per il sostegno e l’impegno che il Consigliere Fabrizio Portale in rappresentanza della sua lista ha sempre dato, seppur in assenza di partecipazione diretta nell’Amministrazione Comunale e in altri Organi Istituzionali, con il solo obbiettivo di dare il proprio fattivo contributo alla soluzione dei problemi della nostra Città. Con rinnovato vigore ed entusiasmo affrontiamo insieme il lavoro che ci attende».
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