Politica
Differenziata, bollino verde per Biancavilla: percentuali mai così alte in quasi 25 anni
Biancavilla tra i comuni più virtusoi in Sicilia, il sindaco: «Motivo di orgoglio, così eviteremo di pagare sanzioni»
di Vittorio Fiorenza
La vocazione all’inciviltà, che crea degrado e discariche, c’è certamente ed è più o meno diffusa. L’allergia al rispetto delle regole è altrettanto oggettiva in certe fasce della popolazione. Ma stavolta parliamo dei biancavillesi –quelli che compongono la parte sana della città– meritevoli e giudiziosi. È grazie a loro se il Comune figuri adesso nelle pagine evidenziate in verde (segno di spiccato virtuosismo) della classifica nell’Isola sulla raccolta differenziata dei rifiuti, relativo al 2019 e diffuso in queste ore dal Dipartimento regionale dell’acqua e dei rifiuti.
Le percentuali che mese dopo mese ha collezionato Biancavilla non hanno precedenti nella gestione della differenziata in quasi 25 anni, cioè a partire dal momento in cui l’epoca dell’amministrazione Manna si è cominciata a fare la raccolta, facendo attenzione a separare i rifiuti in base alla loro tipologia.
La media registrata nel 2019 è del 66,4% (quando il dato siciliano è del 40%) ma ci sono punte che superano il 70%. Questi i dettagli: gennaio 58.5%, febbraio 61.1%, marzo 65.9%, aprile 70.9%, maggio 67.9%, giugno 67.6%, luglio 71.1%, agosto 69.8%, settembre 70.0%, ottobre 67.6%, novembre 62.5%, dicembre 62.5%.
Sono numeri che pongono Biancavilla nella parte alta della classifica e, in provincia di Catania, in seconda posizione (dopo Belpasso) tra i comuni con oltre 20mila abitanti.
«Al momento del mio insediamento –ricorda il sindaco Antonio Bonanno– abbiamo ereditato una differenziata media del 40%, ma c’erano mesi in cui si registrava il 20-30%. Questo ha comportato negli anni passati una serie di pesanti sanzioni pagati dal nostro Comune e caricati sulle spalle dei biancavillesi. Adesso abbiamo superato la soglia del 65% e non solo non pagheremo sanzioni, ma ci possiamo permettere di abbatte i costi con benefici per tutti».
«È un risultato brillante –sottolinea il primo cittadino– non solo per ragioni economiche, ma anche di natura ambientale. Un risultato di cui andare orgogliosi, visto che Biancavilla primeggia in Sicilia per un aspetto positivo, a dimostrazione che la maggioranza dei cittadini è civile e distingue per rispetto delle regole, al di là del solito cretino di turno che si ostina a restare incivile e irrispettoso»
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Politica
Sanità siciliana: l’ira Mpa, Lombardo e… il compleanno di Mancuso a Biancavilla
La festa per i 60 anni del sindaco di Adrano, presso il Beauty Garden, al centro dei retroscena di Repubblica
La nuova sanità siciliana, disegnata dalle nomine dei vertici aziendali e ospedalieri targate Renato Schifani, ha sancito una serie di strappi nella maggioranza che sostiene il governo regionale. Tra gli scontenti, spicca Raffaele Lombardo, rimasto a mani vuote nella “sua” Catania.
Così, il leader autonomista riflette ed elabora le contromosse nei confronti di un governatore con cui non erano mancati motivi ed occasioni conflittuali. La Repubblica ricostruisce alcuni retroscena in casa Mpa. Il titolo all’interno dell’edizione palermitana: “L’ira di Lombardo messo all’angolo, a Biancavilla la cena dei ribelli”.
E in effetti, l’occasione per riunire i vertici e i parlamentari dell’Mpa (presente anche Gianfranco Micciché) è stata una festa di compleanno, organizzata – come risulta a Biancavilla Oggi – presso il ristorante Beauty Garden.
«Lombardo, rimasto a bocca asciutta nella scelta dei dirigenti della sanità catanese, al momento non parla. Ieri sera ha incontrato lo stato maggiore del Mpa, riunito a Biancavilla per il compleanno di Fabio Mancuso. Una festa diventata quasi congresso di partito, tra deputati regionali, sindaci, la new entry Micciché, ma anche il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, che ha risposto all’invito di Mancuso».
I 60 anni del sindaco di Adrano, dunque, occasione per riunire il Movimento per l’Autonomia sulla strategia futura da attuare alla Regione nei confronti del governatore. Così, scrive ancora Repubblica, «Lombardo, da Biancavilla, medita sulla prossima mossa. Che potrebbe arrivare già al primo disegno di legge all’esame di una Sala d’Ercole pronta a diventare Far West».
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