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Politica

La bonifica di Monte Calvario, Musumeci: «Via libera dopo anni di disinteresse»

Sbloccati dalla Regione 17 milioni di euro per risanare l’area da cui ha avuto origine la fibra simile all’amianto

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© Foto Biancavilla Oggi

Monte Calvario a Biancavilla verrà bonificato. Il governo Musumeci ha infatti destinato oltre 17 milioni di euro per il ripristino ambientale dell’area contaminata dall’amianto nel Comune etneo. Il progetto prevede interventi nella superficie della cava per garantire un elevato e definitivo livello di sicurezza per le persone e il territorio.

La bonifica coinvolgerà anche gli immobili presenti e gli impianti per la lavorazione attraverso la rimozione delle superfici deteriorate delle strutture edilizie e il trasporto nelle discariche pubbliche autorizzate. Le risorse provengono da una rimodulazione del “Patto per il Sud” e da una quota statale.

«Dopo anni di incuria, abbandono e disinteresse collettivo – evidenzia il presidente della Regione, Nello Musumeci – finalmente procederemo con la messa in sicurezza definitiva della zona. Nonostante, da alcuni anni, fosse disponibile una parte dei finanziamenti, l’iter era fermo. Restituire il parco alla fruibilità dei cittadini era un impegno che avevamo assunto e che stiamo rispettando. Adesso vigileremo affinché si proceda nel più breve tempo possibile».

La delibera dovrà ora essere sottoposta al parere della competente Commissione legislativa all’Ars, prima di tornare in Giunta per essere dichiarata esecutiva.

«Il recupero di Monte Calvario giunge al termine di un lungo iter che ha visto impegnata la mia e le precedenti amministrazioni giorno per giorno in un percorso condotto in tanti momenti, assieme all’assessore Marco Falcone e all’ex deputato regionale Nino D’Asero», commenta il sindaco Antonio Bonanno.

«Verrà bonificata e messa in sicurezza tutta l’area: una garanzia essenziale per la salute dei miei concittadini. Si è tanto parlato -ricorda il primo cittadino- della creazione di un Parco a Monte Calvario ma, mi preme sottolineare, al momento non è previsto in questo finanziamento. Auspico che, attraverso un ulteriore finanziamento, l’idea del Parco possa essere accolta dal Presidente Musumeci e dalla Regione».

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Politica

L’Ortopedia chiude a Biancavilla? Il “no” del Pd: interrogazione all’Ars

L’atto parlamentare, con Ersilia Saverino prima firmataria, investe il presidente Schifani e l’assessore Volo

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© Foto Biancavilla Oggi

Il paventato accorpamento del reparto di “Ortopedia e Traumatologia” dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla a quello del “Santissimo Salvatore” di Paternò solleva perplessità e prese di posizione.

Il Partito democratico ha presentato, tramite il gruppo all’Ars, un’interrogazione (prima firmataria la deputata Ersilia Saverino) rivolta al governatore Renato Schifani e all’assessore alla Salute, Giovanna Volo.

I parlamentari chiedono un intervento per scongiurare una decisione simile e, anzi, di potenziare l’Ortopedia di Biancavilla «per scongiurane la chiusura per una adeguata gestione della sanità pubblica, a salvaguardia del diritto alla salute e all’accesso alle cure e all’assistenza», In quest’ottica si sollecita di rettificare la riforma della rete ospedaliera «in modo da assicurare ai presidi ospedalieri più piccoli un numero congruo di posti letto e di personale sanitario destinando ad essi maggiori risorse finanziarie pubbliche al fine di garantire il decoro e la dignità dei pazienti».

L’ospedale di Biancavilla, punto di riferimento per oltre 100.000 abitanti di tre province (Catania, Enna e Messina), vanta strutture all’avanguardia, tra cui sale operatorie con flusso laminare e un reparto di Rianimazione. Tuttavia, la scelta di accorpare il reparto al presidio di Paternò è motivata dall’Asp con esigenze di ottimizzazione del personale e miglioramento delle performance sanitarie.

Il gruppo dei “Democratici per Biancavilla”, che ha sollecitato l’interrogazione parlamentare, ha definito «illogica e penalizzante» l’eventuale accorpamento dei reparti. Il trasferimento a Paternò, infatti, lascerebbe scoperta l’area pedemontana e dell’entroterra, mentre il “Santissimo Salvatore” si trova a pochi chilometri dal più attrezzato “Garibaldi” di Catania.

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