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Cronaca

Violenza su minori, chiesti 46 anni: denuncia partita da Biancavilla

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Quattro imputati accusati di violenza sessuale aggravata, atti sessuali con minorenne, corruzione di minorenne e violenza sessuale di gruppo. Tutti paternesi, ma la denuncia era partita da una mamma di Biancavilla.

Adesso, il pubblico ministero Anna Trinchillo (nel processo con rito abbreviato, che si svolge a porte chiuse, davanti al Gup Anna Cristaldi) ha chiesto condanne severe per i quatto soggetti: 16 anni di carcere per un imputato (già noto per atti analoghi) e 10 anni ciascuno per gli altri tre. L’udienza è stata rinviata al 22 novembre per l’inizio della discussione della difesa.

Un procedimento complesso, che ha toccato anche la sensibilità personale di magistrati, carabinieri e legali coinvolti.

Il caso è diventato pubblico con i provvedimenti restrittivi dell’ottobre 2018. Provvedimenti scaturiti dalla denuncia presentata da una madre di Biancavilla presso la stazione dei carabinieri di via Benedetto Croce, allarmata dall’adescamento subito dal figlio minore attraverso Facebook da parte di un adulto paternese, il quale, dopo generiche presentazioni, aveva cominciato a condividere le foto del figlio sul proprio profilo. I carabinieri, su delega della procura di Catania, avevano così avviato le indagini sull’utente facebook (anche attraverso l’analisi di un gruppo wathsapp), scoperchiando un giro di violenze a Paternò nei confronti di ragazzini.

In questa vicenda, è saltato subito agli occhi il dettaglio che una delle vittime è nipote di uno degli aguzzini. Nel maggio 2018 i carabinieri, accompagnati dai minori e dai loro familiari, si erano anche recati nei luoghi frequentati dal gruppo: partendo dalla Biblioteca comunale di Paternò, i militari erano stati accompagnati attraverso la cosiddetta “Scalinata” nella zona della Torre Normanna, dove era stato indicato il piazzale in cui i ragazzini, non consenzienti, avevano consumato quei rapporti sessuali violenti. In altre occasioni, l’abuso era avvenuto in abitazioni. Non soltanto palpeggiamenti, ma anche rapporti orali e anali, pure in gruppo.

Un quadro choccante e raccapricciante con una serie di episodi riferiti al periodo 2016-2017, quando ancora le tre vittime degli abusi frequentavano la scuola media.

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Cronaca

Condivise video hot di una donna, condannato ad un anno di reclusione

Sentenza di primo grado dopo 5 anni: per l’uomo cade l’accusa di stalking, assolti altri tre imputati

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Trattamento illecito di dati personali e diffamazione aggravata: sono i reati per i quali il Tribunale di Catania ha condannato un biancavillese, ritenuto responsabile della diffusione di immagini hot di una donna, anche lei di Biancavilla.

Alla quarta sezione penale, il giudice Dora Anastati ha inflitto una pena (sospesa) di un anno di reclusione e 1000 euro di multa. L’imputato dovrà sostenere anche il pagamento delle spese processuali, il pagamento delle spese legali della vittima (quantificati in 2500 euro) e il risarcimento danni (da definire in sede civile).

L’uomo è stato assolto, invece, dall’accusa di stalking. La Procura aveva chiesto per lui una condanna a 2 anni di carcere.

Nello stesso procedimento, assolti per non aver commesso il fatto altri tre biancavillesi, accusati di diffusione illecita di foto intime ai danni di una seconda donna di Biancavilla. Per ciascuno di loro, il pm aveva chiesto 1 anno di reclusione.

Morbosità su WhatsApp e Messenger

La vicenda risale al 2019 (non esisteva ancora il reato del “revenge porn”) e, seppur per episodi distinti, ha coinvolto due donne di Biancavilla. Video e foto in pose e atteggiamenti erotici che le ritraevano sono stati diffusi senza il loro consenso, diventando virali tramite WhatsApp e Messenger.

Le vittime hanno raccontato agli inquirenti gli effetti devastanti della condivisione non autorizzata di quelle immagini. Una di loro, in particolare, ha riferito come la sua vita sia stata sconvolta e distrutta, in ambito familiare e lavorativo.

Le indagini si sono avvalse anche delle attività tecniche della polizia postale, tenendo conto dell’attivismo di profili anonimi. L’inchiesta si è poi allargata, per un imputato, all’ipotesi degli atti persecutori. Un’accusa non provata, circoscrivendo quindi la condotta illecita alla sola diffusione dei video erotici con conseguente diffamazione e violazione della privacy.

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Cronaca

Pedone investito da un’auto nel viale Europa: trasferito in codice rosso

Il malcapitato trasportato all’ospedale “San Marco” di Catania, intervento dei vigili urbani

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Un pedone è stato investito all’incrocio tra via Montessori e viale Europa, a Biancavilla. Secondo le prime informazioni, l’uomo stava attraversando la strada quando è stato colpito in pieno da un’auto in transito.

Sul posto, intervento del servizio del 118, il cui personale ha riscontrato ferite al volto e alla testa al malcapitato. Necessario, quindi, il suo trasferimento in codice rosso all’ospedale “San Marco” di Catania.

È toccato alla polizia municipale regolare il traffico e avviare i rilievi necessari a ricostruire la dinamica dell’incidente.

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