Cronaca
Insulta l’ex marito su Facebook, citata a giudizio per diffamazione

di Vittorio Fiorenza
«Padre di merda che hai abbandonato le tue figlie e la legge più merda di te che non ti punisce, tutti devono sapere…». E in effetti, tutti hanno letto. Ma proprio per questo, lo sfogo che una donna di Biancavilla ha pubblicato sul proprio profilo Facebook contro l’ex marito è finito in un’aula giudiziaria.
Il post non è passato inosservato, al punto che l’uomo, sentitosi insultato e offeso nella propria reputazione, ha fatto screenshot e, tramite il proprio legale, l’avv. Pilar Castiglia, ha presentato una querela. La sua ex, assistita dall’avv. Maurizio Di Bella, è chiamata ora a rispondere di diffamazione aggravata.
«Sei un uomo senza palle, essere uomini è prendersi le proprie responsabilità… e poi la vita te la facevi skifoso», aveva aggiunto la donna.
Parole dal tenore inequivocabile. Eppure, il pubblico ministero, dopo la conclusione delle indagini, aveva chiesto l’archiviazione, sostenendo, da un lato, la mancanza di «elementi dai quali poter desumere che le offese fossero a lui rivolte», e dall’altra che, trattandosi di commento su piattaforrna Facebook, «l’offensività e la carica diffamatoria di una presa di posizione risultino senz’altro attenuati, se non addirittura elisi, dalla possibile serie di ulteriori commenti postati anche in risposta ad un commento altrui non condiviso».
Ragioni su cui il querelante ha avanzato opposizione, poi accolta dal Gip Giovanni Cariolo, riconoscendo così il potenziale diffamatorio e disponendo l’imputazione coatta. Il pm, Michela Maresca, quindi, ha dovuto emettere, nei confronti della donna, un decreto di citazione a giudizio dinnanzi al Tribunale in composizione monocratica.
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Cronaca
Aggredisce e minaccia la madre: «Ora t’ammazzo», arrestato un 35enne
Intervento dei carabinieri, a seguito di un’accorata richiesta di aiuto di una donna maltrattata

La telefonata ai carabinieri è arrivata da una casalinga 63enne. Un’accorata richiesta di aiuto. Ancora una volta, la donna era stata picchiata dal figlio, che pretendeva denaro per l’acquisto di alcol, droga o giocare ai video poker. Immediato l’intervento dei militari: arrestato un 35enne per maltrattamenti contro familiari ed estorsione.
Appena arrivati nell’abitazione, i carabinieri hanno trovato la donna attorniata dai familiari, marito e tre figli, tra cui il 35enne. La donna, che sin dà subito è apparsa emotivamente provata, pur non volendo affidarsi alle cure dei sanitari, nonostante mostrasse i segni delle percosse, soprattutto sulle braccia e sul collo, ha comunque deciso di confidarsi con i militari, raccontando quanto appena accaduto.
Dalla ricostruzione dei fatti, è quindi emerso come il figlio avrebbe da lei preteso l’ennesima somma di denaro, questa volta di 30 euro, che sarebbe riuscito ad ottenere solo dopo averla aggredita. In quel frangente, provvidenziale sarebbe stato l’intervento del padre 70enne, che in difesa della moglie, sarebbe intervenuto bloccando l’uomo.
Il 35enne, a quel punto, soddisfatto, dopo essere uscito per alcune ore, sarebbe rincasato solo in serata, completamente ubriaco, dando il via ad un nuovo litigio. Dopo aver fatto cadere una bottiglia di birra sul pavimento, si sarebbe infatti nuovamente scagliato contro la povera madre, dandole la colpa dell’accaduto. La reazione dell’uomo sarebbe stata minacciosa: «Colpa tua se la birra mi è caduta a terra, ora t’ammazzo». E poi si sarebbe scagliato contro una porta, danneggiandola insieme ad altre suppellettili.
Effettivamente, anche alla presenza dei militari, il 35enne non si è calmato, proseguendo anzi con le minacce alla madre: «Appena torno (dal carcere) t’ammazzo».
La donna aveva già presentato una denuncia nei confronti del figlio per analoghi fatti. Motivo per cui, i carabinieri hanno stavolta arrestato il 35enne, trasferendolo nel carcere di piazza Lanza, a Catania.
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