In città
Una pedalata in bici e un raduno di “Vespe” nel giorno di San Placido
Esattamente 12 mesi fa, Biancavilla si risvegliava stordita ed impaurita dagli effetti della forte scossa di terremoto, scoprendo i danni a chiese, scuole e abitazioni. Questa mattina, esattamente un anno dopo, un clima di festa ha pervaso la città.
Due eventi collaterali ai festeggiamenti patronali. La “Pedalata di San Placido” ha raggruppato decine di grandi e bambini in bici. Una piacevole passeggiata in bicicletta da piazza Roma fino alla “Pedata di San Placido”, in coincidenza della rotatoria di viale dei Fiori, dove è stato posto un omaggio floreale ai piedi della stele dedicata al santo patrono di Biancavilla. In sella ad una bici, assieme a tanti papà, anche il sindaco Antonio Bonanno e la moglie Giulia Galizia. All’iniziativa, promossa dal Circolo San Placido e dalla Pro Loco di Biancavilla, hanno aderito le associazioni Vulcan Riders Team, Etna Wolves, Etna ClimBikers, Reckless team, Asd Free Bike Biancavilla, la società ciclistica Etna Biancavilla e l’oratorio “Don Bosco” della parrocchia Annunziata, con la presenza dei volontari dell’associazione di Protezione Civile e della Croce Rossa.
Altro momento aggregativo in piazza Roma, promosso da Circolo San Placido e dalla Pro Loco, a cura dell’associazione “AutoMotoClub Biancavilla”, è stato il raduno di decine di “Vespe”. Una schiera di “due ruote” di ogni epoca che ha fatto bella mostra per quanti si trovavano ai piedi della basilica per questa domenica speciale in omaggio a San Placido.
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In città
Nella chiesa del Purgatorio evento ispirato ai “nannareddi” della Civita
Uno spettacolo-recital con Carmelo Zuccaro organizzato dall’Arciconfraternita dei Bianchi
Un’atmosfera carica di emozione nella Chiesa del Purgatorio di Biancavilla, dove si è tenuto il concerto di Natale “a bona nova”. Lo spettacolo-recital, organizzato dall’Arciconfraternita dei Bianchi, ha rievocato musiche, canti, poesie e litanie della novena natalizia tradizionale siciliana, cantata da suonatori e poeti di inizio Novecento nei quartieri di Catania, dove venivano chiamati “nannareddi”, e di tutte le città della Sicilia.
Un evento che è ispirato dai ricordi d’infanzia di Carmelo Zuccaro, che nel quartiere catanese della “Civita” ascoltava direttamente dai “nannareddi” musiche, canti e recitativo, ed arricchito dalle testimonianze degli anziani dello stesso quartiere. Proprio a loro si deve il recupero dei contenuti di questo antico racconto, che rievoca atmosfere e tradizioni di epoche ormai scomparse ma che riescono ancora ad affascinare e coinvolgere il pubblico.
Uno spettacolo impreziosito dal suono finale della “ciaramella” ed animato dallo stesso Zuccaro, nel ruolo di cantaturi. Con lui: Giorgio Maltese al violino, friscalettu, mandolino e ciaramedda, Mimmo Aiola alla chitarra e Savì Manna, poeta.
Prima del concerto, una messa celebrata dall’assistente spirituale della confraternita, don Pino Salerno, in memoria dei confrati defunti. Speciale ricordo per Gianmarco Rapisarda, prematuramente scomparso nell’ottobre scorso. Conclusioni affidate al governatore dell’arciconfraternita, Agostino Sangiorgio, per i saluti e gli auguri.
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