Politica
Il consigliere D’Asero lancia l’idea: una scuola nell’ospedale vecchio
di Vittorio Fiorenza
I locali dell’ospedale vecchio di Biancavilla da utilizzare per ospitare classi di scuole superiori. Ora che i servizi ospedalieri sono stati trasferiti, lo storico edificio di via Marconi si ritrova libero e, essendo in buone condizioni, può essere “riconvertito”. La proposta è del consigliere comunale Luigi D’Asero, che l’ha formalizzata in una lettera indirizzata al sindaco Antonio Bonanno e all’assessore alle Politiche scolastiche, Daniela Russo, perché si attivino in tale direzione, in sinergia con la Città metropolitana di Catania.
La presa di posizione dell’esponente politico parte dal fatto che entrambi gli istituti scolastici superiori presenti in paese, il liceo di Scienze umane e l’Ipsia, si trovano in locali in affitto. Non solo: sul liceo, ospitato dal 2000 nell’ex Piccolo seminario arcivescovile di via San Placido, incombe «uno sfratto esecutivo –evidenzia D’Asero– che mette in serio pericolo la sua permanenza nel nostro Comune e l’eventuale trasferimento in altro Comune rappresenterebbe una grave perdita per la collettività». Per quest’anno scolastico, la paventata chiusura non è in discussione. Ma dal 2020, il rischio è reale.
Da qui, l’invito di D’Asero rivolto all’amministrazione comunale «affinché la Citta Metropolitana di Catania si attivi prontamente presso la Regione Siciliana per la cessione a titolo gratuito dei locali del vecchio ospedale di via Marconi, all’acquisizione a pieno titolo della disponibilità dell’immobile e a programmare successivamente i lavori di ristrutturazione necessari ai fini scolastici».
I tecnici della Città metropolitana –va detto– hanno già effettuato un sopralluogo tra i vari tentativi di trovare una soluzione al trasferimento delle classi del liceo di Scienze umane. Ma lo spazio per tutte le classi non sarebbe sufficiente.
Resta, comunque, l’opportunità della riconversione dei locali per finalità scolastiche. Per questo il consigliere D’Asero specifica che «la presenza nel nostro Comune di un immobile di edilizia scolastica di proprietà della Città metropolitana comunque potrà servire ad allocare altri indirizzi scolastici, a richiederne di nuovi al fine di soddisfare ed ampliare l’offerta formativa o alla salvaguardia e permanenza del liceo delle Scienze umane qualora ve ne fossero le condizioni, tenendo conto del decremento generale della popolazione scolastica».
«La presenza di scuole superiori nel nostro Comune –conclude D’Asero– rappresenta non solo una possibilità formativo-didattica ma anche stimolo culturale, oltre che una risorsa socio-economica, nonché dà la possibilità di avere un minor numero di studenti pendolari».
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Politica
L’Ortopedia chiude a Biancavilla? Il “no” del Pd: interrogazione all’Ars
L’atto parlamentare, con Ersilia Saverino prima firmataria, investe il presidente Schifani e l’assessore Volo
Il paventato accorpamento del reparto di “Ortopedia e Traumatologia” dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla a quello del “Santissimo Salvatore” di Paternò solleva perplessità e prese di posizione.
Il Partito democratico ha presentato, tramite il gruppo all’Ars, un’interrogazione (prima firmataria la deputata Ersilia Saverino) rivolta al governatore Renato Schifani e all’assessore alla Salute, Giovanna Volo.
I parlamentari chiedono un intervento per scongiurare una decisione simile e, anzi, di potenziare l’Ortopedia di Biancavilla «per scongiurane la chiusura per una adeguata gestione della sanità pubblica, a salvaguardia del diritto alla salute e all’accesso alle cure e all’assistenza», In quest’ottica si sollecita di rettificare la riforma della rete ospedaliera «in modo da assicurare ai presidi ospedalieri più piccoli un numero congruo di posti letto e di personale sanitario destinando ad essi maggiori risorse finanziarie pubbliche al fine di garantire il decoro e la dignità dei pazienti».
L’ospedale di Biancavilla, punto di riferimento per oltre 100.000 abitanti di tre province (Catania, Enna e Messina), vanta strutture all’avanguardia, tra cui sale operatorie con flusso laminare e un reparto di Rianimazione. Tuttavia, la scelta di accorpare il reparto al presidio di Paternò è motivata dall’Asp con esigenze di ottimizzazione del personale e miglioramento delle performance sanitarie.
Il gruppo dei “Democratici per Biancavilla”, che ha sollecitato l’interrogazione parlamentare, ha definito «illogica e penalizzante» l’eventuale accorpamento dei reparti. Il trasferimento a Paternò, infatti, lascerebbe scoperta l’area pedemontana e dell’entroterra, mentre il “Santissimo Salvatore” si trova a pochi chilometri dal più attrezzato “Garibaldi” di Catania.
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