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Amianto a Biancavilla, l’allarme resta «I 40enni rischiano 60 volte di più»

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di Vittorio Fiorenza

«Nel territorio di Biancavilla abbiamo un rischio di mesotelioma che è 5 volte superiore a quello della media siciliana. Se però ci concentriamo su pazienti di 40-50 anni, questo incremento del rischio non è di 5 volte ma di 20 volte sotto i 50 anni e di 60 volte sotto i 40 anni».

Il rischio amianto nel centro etneo resta altissimo. Chi pensava di potere sventolare la bandiera della vittoria si sbagliava. A ricordarlo a Biancavilla Oggi, con tutta la sua autorevolezza e competenza, con quei dati, è Pietro Comba dell’Istituto superiore di sanità, intervenuto all’Asp di Catania. Azienda che ha fatto il punto sul monitoraggio delle attività sanitarie rivolte Biancavilla, “sito di interesse nazionale” per la nota vicenda dell’inquinamento ambientale da fluoroedenite.

Comba, che segue il caso fin dal 1997, ha ancora una volta sottolineato che al risanamento ambientale va affiancata un’azione di prevenzione. E ha citato i risultati preliminari di una nuova ricerca sulla «azione delle fibre di fluoroedenite sul polmone, non nel senso della cancerogenicità, ma della creazione di una condizione di fibrosi polmonare, cioè una perdita di elasticità del polmone simile a quella che nell’esposizione ad amianto chiamiamo asbestosi. Gli studi condotti con l’Asp di Catania e l’Osservatorio epidemiologico regionale – ha detto Comba – stanno producendo i primi dati sulla necessità di mettere a punto attività di diagnosi e terapia per i pazienti».

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A Biancavilla prevista una “casa di comunità” tra le 29 che realizzerà l’Asp

Rappresentano il fulcro della nuova rete territoriale che fornirà un’assistenza sanitaria 24 ore su 24

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© Foto Biancavilla Oggi

La Direzione strategica dell’ASP di Catania ha approvato, in linea tecnica e in linea amministrativa, i progetti di fattibilità tecnico-economica di 29 Case di Comunità e di 10 Ospedali di Comunità. L’importo complessivo degli interventi è di poco inferiore a 71 milioni di euro, di cui 66 milioni circa da finanziamento Pnrr e 5 milioni da bilancio aziendale. Una delle case di comunità è prevista a Biancavilla.

Le Case di Comunità sono il fulcro della nuova rete territoriale al quale il cittadino può accedere per poter entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria e sociosanitaria. In tali strutture, i cittadini potranno trovare assistenza 24 ore su 24, ogni giorno della settimana, con un’ampia offerta.

I servizi riguardano: medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali interni, infermieri di famiglia e comunità, altri professionisti sanitari, supportati da adeguata strumentazione tecnologica e diagnostica di base (ecografo, elettrocardiografo, spirometro, ecc.).

Le Case di Comunità si distinguono in Hub e Spoke, alla luce delle caratteristiche orografiche e demografiche del territorio, al fine di favorire la capillarità dei servizi e maggiore equità di accesso, in particolare nelle aree interne e rurali.

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