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Disagi per guasto al pozzo Badalato, il Comune: «Razionalizzare consumi»
Disservizi elettrici dovuti all’Enel, che hanno interessato una parte di Biancavilla, hanno determinato anche un guasto alla pompa del pozzo di proprietà comunale di zona “Badalato”. Al momento non è possibile l’approvvigionamento idrico da questa fonte, ma i tecnici sono al lavoro per riparare il danno. I tempi non sono brevissimi, almeno un paio di giorni occorreranno.
Saranno inevitabili, quindi, i disagi nell’erogazione idrica in una parte di Biancavilla, quella che fa riferimento alla zona Casina, come la parte iniziale di via Vittorio Emanuele, via Giacomo Matteotti e le vie vicine al “Cenacolo Cristo Re”.
Per queste ragioni il Comune invita i cittadini a razionalizzare il consumo di acqua, fino alla riparazione del guasto e al ripristino dell’erogazione.
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Ecco la “sala mortuaria” dell’ospedale di Biancavilla: una grave offesa alla dignità
Le condizioni ignobili di un luogo che dovrebbe accogliere con rispetto la persona deceduta e i loro familiari
Muri scrostati e mancanza di pulizia. Uno spazio ristrettissimo. Un ripiano rivestito di marmo (non in acciaio, come dovrebbe essere). Ripiano su cui sono evidenti, come nell’annesso lavandino, residui (organici?) che mostrano una mancanza di sanificazione minima. È qui che vengono appoggiate le salme. Un condizionatore d’aria, in alto sul muro, posto al di sopra di una piccola grata di ferro arrugginito.
È questa la camera mortuaria dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. Ma sembra un ripostiglio, ricavato in una stanzetta di fronte al vecchio pronto soccorso del plesso di via Cristoforo Colombo. Una porta in legno, un catenaccio e una targa: “Sala mortuaria”. Biancavilla Oggi vi mostra come si presenta, nel video che qui pubblichiamo.
Il luogo – a due passi dalla direzione sanitaria – è un’offesa al decoro e alla dignità che bisognerebbe riservare ai pazienti deceduti in reparto. Salme collocate qui, in attesa della vestizione funebre, della sistemazione nella bara e della consegna ai familiari. Un’attesa durante la quale gli operatori delle pompe funebri sono costretti a muoversi in pochissimo spazio. I parenti del paziente deceduto possono soltanto stazionare fuori, all’aperto, dove si trovano alcuni vecchi sedili in plastica.
Un’indecenza, tra muffa e ruggine. Una realtà poco conosciuta della struttura ospedaliera di Biancavilla, ma che rappresenta una triste esperienza per i familiari che hanno dovuto affrontare il decesso di un proprio caro in ospedale. Riesce difficile comprendere come nella nuova struttura ospedaliera non sia stata prevista o non ancora realizzata una sala mortuaria degna ad ospitare la persona deceduta e ad accogliere i familiari. Una questione di civiltà e di umanità. È una pretesa eccessiva?
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