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Pubblica illuminazione “scheletrica”: pane, led e fantasia nel centro storico

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Egregio direttore Vittorio Fiorenza, desidero approfittare dell’ospitalità del suo giornale per fare presente a questa amministrazione ed a quella precedente una fantasia tutta biancavillese: i led senza vetri nel centro storico!

Già averli messi con le “modalità economiche” indicate in passato da precedenti e rampanti amministratori, è motivo di parecchie critiche e riserve. Del “risparmio”, al Comune non vanno manco le briciole. Poi, il tipo di illuminazione è più fredda e meno soffusa. E passi, visto che è un limite intrinseco della tecnologia. In pochi metri ci sono i led bianchi delle lampade sospese ed i led meno bianchi dei lampioni. Le lampade al sodio di piazza Roma: la “mascatteria” dei colori.

Ma i vetri dei porta lampade del centro storico? Messi i led, rimangono così nudi? Via Etnea di Catania e tutto il centro storico del capoluogo così come di altre cittadine che hanno adottato questa soluzione, hanno cambiato le lampadine con i led e tutto il porta lampada è rimasto uguale.

Fate attenzione: qui a Biancavilla sembrano dei lumi coi vetri rotti, dei candelabri spogli, degli scheletri di portalampade dopo un’esplosione. Ma cu è l’intelligentone? Oltre il danno, la beffa della bruttura? Il paese soffre già di brutture e scarso decoro urbano, adesso quel poco che abbiamo lo devastiamo!

Mi auguro che la copertura dei portalampade sia solo in magazzino e che i vetri saranno rimessi fra qualche giorno. Altrimenti consiglio al sindaco Bonanno di chiedere ai funzionari comunali ed al suo assessore Alfio Stissi che minchiata è questa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sosta selvaggia, vigili urbani “distratti”: menomale che ci sono i carabinieri

Qualche considerazione su una scena vista all’angolo tra via Vittorio Emanuele e via Centamore

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© Foto Biancavilla Oggi

Biancavilla è un paese pieno di macchine e il traffico giornaliero è così intenso che in certi momenti della giornata diventa una bolgia caotica. Ad accrescere il disagio è la nonchalance di alcuni automobilisti nel parcheggiare in maniera disinvolta. Spesso sui marciapiedi, a spina di pesce o addirittura in doppia fila, dove districarsi diventa spesso una sfida non per principianti.

Ad attirare oggi la mia curiosità è stata una scena in cui un automobilista, poco educato, ha parcheggiato in un punto stretto, all’angolo tra via Vittorio Emanuele e via Centamore. Il risultato è che ha creato un ingorgo di macchine, costrette quasi ad alternarsi per potere avanzare.

Di lì a poco sono passati i vigili urbani, che evidentemente non si sono “accorti” del caos e hanno proseguito con il solito gir o del paese. Menomale che una pattuglia dei carabinieri si è poi fermata, notando l’auto mal parcheggiata. I militari hanno atteso il ritorno del conducente, identificandolo e redarguendolo per bene.

Credo che questo stesso automobilista, “distratto” e preso dalla fretta, abbia imparato la lezione. Ma mi pongo un semplice quesito: devono essere i carabinieri, già impegnati nella loro attività quotidiana, a doversi sobbarcare il compito di “vigilare” pure su coloro che ostacolano il regolare flusso veicolare?

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