Cronaca
Fuoco nella sede biancavillese dell’azienda del servizio rifiuti
di Vittorio Fiorenza
Grave incendio ha colpito i locali di zona Badalato, adibiti a sede e deposito dei mezzi dell’impresa Caruter, che a Biancavilla è incaricata della gestione e raccolta dei rifiuti. La struttura, oltre ad essere deposito dei veicoli di nettezza urbana, è utilizzata anche da un’altra impresa, che opera nel settore dei traslochi.
La chiamata alla sala operativa del 115 è arrivata alle 20.23. In questo momento diversi mezzi dei vigili del fuoco dei distaccamento di Adrano e di Paternò, oltre ai volontari della sede di Maletto, sono impegnati nell’opera di spegnimento. Rinforzi sono arrivati pure da Catania.
Dalle prime informazioni, diversi mezzi utilizzati per la raccolta dei rifiuti sono stati distrutti. Il fuoco avrebbe fatto crollare anche parte del tetto della struttura, in via del Bottaio.
Sul posto anche i carabinieri della compagnia di Paternò e della locale stazione. A loro toccherà, già nelle prossime ore, dopo i sopralluoghi tecnici che dovranno essere compiuti ad incendio domato, avviare le indagini per dare una matrice a quanto accaduto. I militari stanno già raccogliendo testimonianze e dichiarazioni. Un sistema di videosorveglianza c’è: da verificare se ci siano immagini utili alle indagini.
Da capire, adesso, anche quali effetti avranno i danni subiti dal parco mezzi aziendale sul servizio di raccolta rifiuti.
Il sindaco Bonanno: «Sia fatta chiarezza»
Sul fatto, il sindaco Antonio Bonanno ha rilasciato una breve dichiarazione: «Poche parole per dire che, questa sera, un incendio ha interessato il capannone che in Contrada Badalato funge da autoparco dei mezzi della nettezza urbana. Diversi di questi mezzi sono andati distrutti. Siamo in attesa di comprendere la matrice del rogo. Domani la raccolta differenziata subirà inevitabili rallentamenti. Vi chiedo pazienza».
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►Il capannone devastato dal fuoco tra crolli e veicoli inceneriti
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Cronaca
Operazione “Ultimo atto”, avviato il processo anche per altri sei imputati
Segue il rito abbreviato un altro troncone, con il presunto reggente del clan e 12 suoi picciotti
Prima udienza dibattimentale del processo scaturito dall’operazione antimafia “Ultimo atto”, condotta dai carabinieri a Biancavilla, nel settembre 2023. Alla prima sezione penale del Tribunale di Catania (presidente Riccardo Pivetti) al via il processo a carico di sei imputati: Carmelo Militello, Nicola Minissale, Ferdinando Palermo, Alfredo Cavallaro, Maurizio Mancari e Francesco Restivo. Altri 13 seguono, invece, il rito abbreviato e per i quali la Procura ha chiesto condanne per 125 anni complessivi di reclusione. Si tratta del gruppo che fa capo a Pippo Mancari u pipi (anche lui imputato in abbreviato, per il quale sono stati chiesti 12 anni di reclusione).
Siamo alle udienze interlocutorie: si procederà ora alle richieste di prova e al conferimento ai periti per la trascrizione delle intercettazioni. Dialoghi telefonici ed ambientali che hanno fatto emergere un organigramma con vecchie facce e giovani rampanti e una rete di affari illeciti.
Non soltanto estorsioni (ai danni di sei imprenditori e commerciati, oltre che agli ambulanti e ai giostrai della festa di San Placido). Ma anche traffico e spaccio di droga: un mercato sempre fiorente. E poi, la cosiddetta “agenzia”. Due società di trasporto su gomma, che, secondo gli inquirenti, per lunghi anni era stata nelle mani dei clan di Adrano e Biancavilla, imponendo il monopolio assoluto nei servizi rivolti soprattutto ad imprese della lavorazione di agrumi. Carmelo Militello e Ferdinando Palermo, in particolare, sarebbero i due uomini chiave della “agenzia”. Un’attività sottoposta a sequestro finalizzato alla confisca per un valore di circa 3 milioni di euro.
Gli altri componenti del gruppo che hanno scelto il rito abbreviato sono, oltre a Pippo Mancari: Giovanni Gioco, Salvatore Manuel Amato, Placido Galvagno, Piero Licciardello, Mario Venia, Fabrizio Distefano, Nunzio Margaglio, Alfio Muscia, Carmelo Vercoco, Cristian Lo Cicero e Marco Toscano. Imputato è anche Vincenzo Pellegriti, che del gruppo si è disassociato, entrando nel programma di protezione per i collaboratori di giustizia. Le sue dichiarazioni sono state utilissime all’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Andrea Bonomo.
In entrambi i procedimenti si sono costituiti parte civile il Comune di Biancavilla (su delibera della Giunta del sindaco Antonio Bonanno, rappresentata dall’avv. Sergio Emanuele Di Mariano) e l’associazione Libera Impresa (rappresentata dall’avv. Elvira Rizzo). Non figura, invece, nessuna delle vittime di estorsione. Assenti: come da consueta tradizione omertosa.
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