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L'Intervento

Vita quotidiana dei volontari Gepa «Noi, pupi in divisa? Denunceremo»

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L’INTERVENTO. Il presidente dell’associazione di volontariato: «Vi raccontiamo alcuni episodi relativi al controllo del territorio. In tanti ci hanno offeso, altri cittadini sono stati più civili e ci fanno sperare».

 

L’associazione Gepa Sicilia è stata impegnata nel servizio inerente la raccolta differenziata nel territorio del Comune di Biancavilla. Tirando le somme, vi raccontiamo alcuni episodi.

Durante il servizio presso l’isola ecologica, i ragazzi della Gepa vigilavano affinché chi si recava a buttare rifiuti, non scaricasse di tutto e di più, ma solo rifiuti indifferenziabili, che non possono essere raccolti durante la settimana. Tante sono state le persone che si sono permessi di offendere i volontari, con vocaboli brutti, minacce, ecc. Siamo stati etichettati come “pupi in divisa”, ma il tutto non ci fa paura, anzi si evince che qualcosa sta cambiando ed è impossibile tollerare l’applicazione delle regole.

Un altro servizio che vedeva impegnati i ragazzi in giro per il paese. E qui venivano riscontrate situazioni più civili: questo ci gratifica tanto, anche se ancora è troppo presto per vedere degli ottimi risultati.

A tal proposito, la Gepa chiarisce che d’ora in avanti procederà a segnalare alla competente Autorità Giudiziaria, tutti coloro che come il tizio di stamattina si è permesso di diffamare il nome dell’Associazione procurandone un danno d’immagine.

D’altro canto, si ringraziano tutti quei Cittadini, che sensibili al dovere civico, rispettano le regole. Invitiamo tutti gli altri a collaborare affinché si possano ottenere dei risultati a beneficio dell’intera Cittadinanza.

Dino Petralia

Presidente associazione Gepa Sicilia

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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L'Intervento

«Nel ricordo di Borsellino, l’impegno è combattere la mentalità mafiosa»

Ci scrive l’assessore Vincenzo Randazzo: una riflessione su via D’Amelio che riguarda Biancavilla

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Gentile direttore di Biancavilla Oggi,

oggi si ricorda la tragica morte del giudice Paolo Borsellino e di cinque agenti della sua scorta, tra i quali una donna. L’amministrazione comunale ha organizzato una fiaccolata che da Villa delle Favare giungerà a Piazza Falcone e Borsellino. A questa iniziativa partecipano, oltre alle diverse associazioni di volontariato, anche i ragazzi e i giovani dei diversi Grest. Una manifestazione importante per condividere il ricordo di uno degli eventi più tragici della storia italiana e caratterizzata dalla seria e concreta lotta contro il sistema mafioso, ma soprattutto contro la sua mentalità.

Ecco il punto: il messaggio di Paolo Borsellino e il suo volontario sacrificio hanno dell’attualità ancora un valore? Le nuove generazioni li recepiscono? Qualche dubbio mi sorge se guardo ai modelli sociali e culturali prevalenti: individualismo esasperato, esagerata messa in mostra di atteggiamenti malandrineschi, menefreghismo, esibizione del proprio desiderio di dominio, farsi ragione con la violenza… Appunto, mentalità mafiosa, che non poche volte determina risse.

Tutto questo rende vano quanto Paolo Borsellino ha cercato di insegnare e la cosa che amareggia di più è considerare un fesso il giudice palermitano. E come lui, fessi Falcone, Chinnici, Impastato, Don Puglisi, Livatino, Fava… E tanti che nel combattere la mafia sono caduti. Perdoni, direttore, il mio sfogo, ma tanto tanto tanto è il lavoro che va fatto. Come Amministrazione, certamente. Ma anche come famiglie, come istituzioni in senso lato, come scuola, come gruppi di volontariato… l’obiettivo è contrastare la mentalità mafiosa.

VINCENZO RANDAZZO, Assessore comunale

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