Politica
Si consuma la prima zuffa politica tra opposizione e Antonio Bonanno
La prima zuffa politica tra una parte dell’opposizione ed il sindaco Antonio Bonanno si consuma, a poche ore dal cambio assessoriale attuato in Giunta.
Ad intervenire con un comunicato è il gruppo “SiAmo Biancavilla”, che scrive: «Il cambio dell’assessore a 38 giorni dalla nomina sancisce, in tempi record, il fallimento politico del sindaco Antonio Bonanno. Ciò che emerge è una sostanziale incoerenza rispetto alle promesse fatte ai cittadini dallo stesso Bonanno in campagna elettorale: chi si aspettava un’amministrazione di giovani trentenni, adesso, deve ricredersi».
Il gruppo, che ha Vincenzo Chisari come consigliere, puntualizza: «Noi non contestiamo le normali turnazioni assessoriali che possono avvenire nel tempo per consentire una larga partecipazione amministrativa, ma non è tollerabile che Bonanno disponga delle Istituzioni con “nomine stagionali”, di fatto congelando un assessorato per un mese, usando persone e ruoli istituzionali in attesa di risolvere le crepe e le liti della sua maggioranza. Ogni giorno di più, i cittadini si stanno rendendo conto del dilettantismo politico e dell’incoerenza di Bonanno tra le cose dichiarate in questi anni e i primi “risultati” di questa attuale esperienza amministrativa».
Bonanno: «Cambi di assessori? Il Guiness è loro»
Non si è fatta attendere la replica del sindaco Antonio Bonanno: «C’è chi si avventura in dichiarazioni quantomeno sorprendenti perché fatte da chi, sul cambio delle poltrone, è stato un campione autentico da “Guinness dei primati”. Un comportamento che i biancavillesi hanno già punito con un dato inequivocabile espresso nelle urne. In appena 50 giorni abbiamo già dato avvio ad un cambio di passo e, comprendo, che tutto questo dia fastidio a chi oggi è costretto a stare alla finestra: vorrei ricordare solo il dato della raccolta differenziata che è schizzato ad oltre il 60% subito dopo il mio insediamento. Non è poco, considerando che in 50 giorni non si può pensare di ricostruire dalla devastazione e dalla distruzione dei recenti anni. Andiamo avanti fieri del lavoro che stiamo portando avanti senza cadere nei tranelli della polemica e della strumentalizzazione».
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Politica
Bonifica, forse è la volta buona: operai e mezzi in azione a monte Calvario
Lavori al via dopo gli intoppi post-appalto (ritocco dei costi dei materiali e interdittiva antimafia ad un’impresa)
Operai e mezzi, da qualche settimana, si muovono all’interno dell’area di monte Calvario. Forse è la volta buona perché le opere di bonifica possano entrare nel vivo. «In questo momento i lavori sono in corso, si sta predisponendo la cantierizzazione dell’intervento, a seguito dell’approvazione del piano di lavoro da parte di Spresal», conferma il sindaco Antonio Bonanno a Biancavilla Oggi.
Nonostante la consegna dei lavori, con tanto di nastro inaugurale, alla presenza del ministro Nello Musumeci, sia avvenuta nel febbraio 2023, una serie di inghippi hanno bloccato gli operai. Dopo l’assegnazione dell’appalto, l’impresa Rem aveva sollecitato l’aggiornamento dei costi dei materiali che nel frattempo erano aumentati. Impresa e Comune si erano ritrovati davanti al Collegio Consultivo Tecnico, esprimendosi poi a favore dell’ente pubblico e sollecitando l’avvio dei lavori. Ma lo scorso aprile, come svelato da Biancavilla Oggi, la “Gentile Ambiente” con sede a Casoria (l’altra impresa che con la Rem si era aggiudicata l’appalto) era stata raggiunta da informativa antimafia ostativa da parte della Prefettura di Napoli. «L’amministrazione – specifica Bonanno – ha proceduto alla sua esclusione dall’Associazione Temporanea d’Impresa a seguito della comunicazione di interdittiva. Il provvedimento è diventato definitivo senza che sia stato impugnato».
Opere di bonifica con l’impresa Rem
A portare avanti i lavori, dunque, sarà soltanto la Rem. «La ditta – dice il primo cittadino – che si è aggiudicata l’appalto ha previsto circa 2 anni. La speranza è che non ci siano altri incidenti di percorso per finire i lavori di bonifica nel 2026». Ma Bonanno preferisce stare con i piedi piantati a terra: «Bisogna essere fiduciosi, ma anche realistici. Il sistema degli appalti e il codice degli stessi merita una revisione. L’intoppo è sempre dietro l’angolo».
Certo è, come dimostrano le immagini che abbiamo pubblicato sopra, in questi giorni nell’area di monte Calvario si sono visti operai e mezzi in azione. L’obiettivo finale, come è noto, è trasformare la zona in un parco verde, mettendo in sicurezza le rocce e le aree delle ex cave, da cui si sono diffuse nel corso dei decenni le fibre minerali di fluoroedenite. La micidiale fibra-killer, simile all’amianto, responsabile di oltre 70 decessi accertati per mesotelioma pleurico.
Monte Calvario e poi?
La bonifica di monte Calvario non è l’ultimo capitolo di quelle prescrizioni fornite già a fine degli anni ’90 dagli esperti che si sono occupati del caso Biancavilla. La bonifica degli immobili privati e la realizzazione di un sito di stoccaggio di materiali edili (potenzialmente inquinati) sono due filoni da non dimenticare.
«Abbiamo approvato quest’anno – fa presente Bonanno – il progetto di fattibilità tecnico economica sulla bonifica dell’edilizia privata, con priorità degli interventi sulle abitazioni più vecchie. L’iter del progetto esecutivo sulla discarica va anche avanti. Nonostante gli uffici siano al lavoro sulle opere del PNRR e della bonifica del monte calvario in fase di attuazione, si prosegue con attenzione anche su questi fronti».
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