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Cronaca

La vergognosa fiera delle bestie: tutti a processo, pure vigili urbani

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Tutti rinviati a giudizio per i fatti del 2 ottobre 2016, quando fu ferito il maresciallo Guido Costigliola e picchiate e rapinate l’avv. Pilar Castiglia e l’attivista Lav, Angelica Petrina. Prima udienza ad aprile. Tra i 18 imputati, il comandante della polizia municipale.

 

di Vittorio Fiorenza

Tutti rinviati a giudizio: sia coloro che sono ritenuti responsabili delle violenze sia i vigili urbani, che non intervennero dopo le ripetute richieste di aiuto. Per i fatti accaduti in occasione della fiera (abusiva) del bestiame, in 18 saranno processati con rito ordinario. La decisione è del Gup del Tribunale di Catania, Carlo Cannella. La prima udienza dibattimentale è stata fissata ad aprile 2019 alla Quarta Sezione collegiale.

I fatti risalgono all’ottobre 2016, quando in pieno giorno, in via della Montagna e piazza Don Bosco, a Biancavilla, era stato allestito un raduno di allevatori. Un evento scandalosamente illegale, ma mai sanzionato e accettato così per anni. In quell’occasione, però, la Lega Antivivisezione pretese il ripristino della legalità. Le reazioni furono violente. Ostacolati i carabinieri, ferito il maresciallo Guido Costigliola. Picchiate e rapinate l’avv. Pilar Castiglia e la responsabile provinciale della Lav, Angelica Petrina.

Sul banco degli imputati sfileranno Luigi Mille, Alfio Sarvà, Placido Minissale, Nicola Minissale, Salvatore Ventura e Pietro Tomasello di Biancavilla, Nicola Lo Cicero e Angelo Tomaselli di Adrano, Natale Ponticello e Antonino Cosentino di Aci Sant’Antonio: devono rispondere, a vario titolo, di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, rapina, furto con strappo e maltrattamento di animali.

I vigili urbani Placido Currò, Annamaria Pulia, Carmelo Tempera, Santo Zuccarello, Luca Emanuele Messina e Grazia Randazzo devono rispondere di rifiuto di atti d’ufficio. Posizione ben più grave per il comandante Vincenzo Lanaia e l’ispettore Alfio Greco, accusati di minacce aggravate, all’interno del palazzo comunale, all’attivista Lav, pochi giorni dopo della fiera.

Episodi che hanno proiettato il centro etneo in un’immagine da far west. Ma la Giunta Glorioso non si è costituita parte civile. La nuova amministrazione Bonanno ha tempo per rimediare.

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Cronaca

Operazione “Ultimo atto”, avviato il processo anche per altri sei imputati

Segue il rito abbreviato un altro troncone, con il presunto reggente del clan e 12 suoi picciotti

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Prima udienza dibattimentale del processo scaturito dall’operazione antimafia “Ultimo atto”, condotta dai carabinieri a Biancavilla, nel settembre 2023. Alla prima sezione penale del Tribunale di Catania (presidente Riccardo Pivetti) al via il processo a carico di sei imputati: Carmelo Militello, Nicola Minissale, Ferdinando Palermo, Alfredo Cavallaro, Maurizio Mancari e Francesco Restivo. Altri 13 seguono, invece, il rito abbreviato e per i quali la Procura ha chiesto condanne per 125 anni complessivi di reclusione. Si tratta del gruppo che fa capo a Pippo Mancari u pipi (anche lui imputato in abbreviato, per il quale sono stati chiesti 12 anni di reclusione).

Siamo alle udienze interlocutorie: si procederà ora alle richieste di prova e al conferimento ai periti per la trascrizione delle intercettazioni. Dialoghi telefonici ed ambientali che hanno fatto emergere un organigramma con vecchie facce e giovani rampanti e una rete di affari illeciti.

Non soltanto estorsioni (ai danni di sei imprenditori e commerciati, oltre che agli ambulanti e ai giostrai della festa di San Placido). Ma anche traffico e spaccio di droga: un mercato sempre fiorente. E poi, la cosiddetta “agenzia”. Due società di trasporto su gomma, che, secondo gli inquirenti, per lunghi anni era stata nelle mani dei clan di Adrano e Biancavilla, imponendo il monopolio assoluto nei servizi rivolti soprattutto ad imprese della lavorazione di agrumi. Carmelo Militello e Ferdinando Palermo, in particolare, sarebbero i due uomini chiave della “agenzia”. Un’attività sottoposta a sequestro finalizzato alla confisca per un valore di circa 3 milioni di euro.

Gli altri componenti del gruppo che hanno scelto il rito abbreviato sono, oltre a Pippo Mancari: Giovanni Gioco, Salvatore Manuel Amato, Placido Galvagno, Piero Licciardello, Mario Venia, Fabrizio Distefano, Nunzio Margaglio, Alfio Muscia, Carmelo Vercoco, Cristian Lo Cicero e Marco Toscano. Imputato è anche Vincenzo Pellegriti, che del gruppo si è disassociato, entrando nel programma di protezione per i collaboratori di giustizia. Le sue dichiarazioni sono state utilissime all’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Andrea Bonomo.

In entrambi i procedimenti si sono costituiti parte civile il Comune di Biancavilla (su delibera della Giunta del sindaco Antonio Bonanno, rappresentata dall’avv. Sergio Emanuele Di Mariano) e l’associazione Libera Impresa (rappresentata dall’avv. Elvira Rizzo). Non figura, invece, nessuna delle vittime di estorsione. Assenti: come da consueta tradizione omertosa.

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