In città
“Il silenzio è mafia”, insieme nel ricordo della strage di Via D’Amelio

È riecheggiato forte e convinto il grido di speranza e condanna contro la mafia da parte di istituzioni e giovani che in piazza “Falcone-Borsellino” hanno preso parte alla commemorazione della strage di Via D’Amelio, dove persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della scorta.
Il commiato della polizia municipale con in testa il comandante Vincenzo Lanaia, quello dei militari del territorio, il clero rappresentato da padre Pino Salerno, la partecipazione degli oratori “Don Pino Puglisi” e del “Sacro Cuore”, le tante associazioni di volontariato presenti, insegnanti e studenti, l’amministrazione comunale: tutti insieme per dire che “Il silenzio è mafia”. In quella che è stata una cerimonia composta e coinvolgente.
«Le figure di Borsellino e Falcone – ha spiegato il parroco della chiesa madre – rappresentano il riscatto della nostra Sicilia. Con la loro morte la Sicilia ha raccolto un frutto importante come quello delle tante giovani generazioni sensibili e desiderosi di coscienze nuove».
«Le istituzioni hanno una grande responsabilità – hanno ribadito gli assessori Daniela Russo e Giulio Khalil -: quella di incoraggiare i giovani a credere nei valori sani della vita. Così come credeva il giudice Borsellino. Ed è bello, oggi, vedere qui tutti questi giovani».
Infine, il sindaco Antonio Bonanno, che ha invitato a non sottovalutare momenti come quello odierno: «La giornata di oggi è un esempio. Borsellino diceva che le idee camminano con le nostre gambe: ed oggi sono presenti anche le sue di idee. Eccolo il miracolo di Paolo Borsellino! Il riscatto della nostra terra e della nostra Sicilia passa nel condannare la mafia e nell’essere d’esempio ogni giorno. Così come tanti di voi stanno facendo quest’oggi».
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Chiesa
Fede, riti e movenze che si ripetono da secoli: i “Tri Misteri” di Biancavilla
Per il Venerdì santo, anche una drammaturgia dello scrittore e giornalista Giuseppe Lazzaro Danzuso

Immagini suggestive, quelle del Venerdì santo di Biancavilla. Immagini che raccontano la fede, i riti e le movenze che hanno attraversato i secoli. La processione dei “Tri Misteri” è iscritta nel Registro delle Eredità Immateriali della Regione Siciliana, sotto l’alto patronato dell’Unesco.
Un evento storico-culturale, oltre che religioso, così denominato perché nel Seicento – quando è nato – i cittadini seguivano tre gruppi statuari. Gli altri si sono aggiunti successivamente.
In occasione delle celebrazioni del 18 aprile 2025, la manifestazione verrà sottolineata da una drammaturgia scritta dallo scrittore e giornalista Giuseppe Lazzaro Danzuso e da corpi illuminanti e luci suggestive.
Sul sagrato della chiesa madre, le voci narranti degli attori Cinzia Maccagnano (regista dell’opera) e di Fulvio D’Angelo. La musica è affidata al violino e al violoncello. Senza svelare l’allestimento, bastano i pochi dettagli descritti dall’autore dei testi, Lazzaro Danzuso: «Esalteremo la processione con una serie di testi che rappresentano il coro di voci che attraversano i secoli e parlano di questo enorme mistero della morte e resurrezione del Cristo».
«Il progetto di valorizzazione – dice il sindaco Antonio Bonanno – nasce dall’esigenza di promuovere un momento alto di riflessione e bellezza. Attorno a queste manifestazioni – la Via Crucis, I Tri Misteri e A’ Paci della Domenica di Pasqua – si può anche immaginare di promuovere un turismo esperienziale aperto ai visitatori».
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In città
Kermesse “sanremese” per il Carnevale della comunità “Cenacolo Cristo Re”
Musica, balli, “chiacchiere” e coriandoli per gli ospiti della struttura terapeutica di via San Placido

Sull’eco del Festival di Sanremo e approfittando delle giornate dedicate al divertimento, anche gli ospiti della Comunità Terapeutica “Cenacolo Cristo Re” di Biancavilla hanno voluto organizzare per il Carnevale una kermesse musicale con canzoni e premi.
Nel salone dell’Istituto di via San Placido, grazie alla collaborazione di tutte le figure professionali e di volontariato esterno, si è tenuta la competizione. Una gara in cui i concorrenti, ospiti della struttura, si sono “sfidati”, intonando canzoni di ogni tempo. Valletta d’eccezione che ha accompagnato i “cantanti” alla postazione predisposta per l’esibizione, destando l’ilarità di tutti, un’infermiera in abito carnascialesco che rappresentava la “Sirenetta”. Una giuria composta da vari operatori ha stabilito i primi tre classificati, assegnando un premio. Un gadget a tutti i partecipanti.
L’evento, in ogni sua parte, è frutto dei vari laboratori che si tengono giornalmente in comunità al fine di favorire il percorso riabilitativo degli ospiti (maschere allestite nel Gruppo creativo, canzoni provate e preparate nel Laboratorio musicale…). Non sono mancati musica e balli di gruppo, “chiacchiere” (i dolci tipici del periodo) e coriandoli.
Gli ospiti del “Cenacolo”, inoltre, hanno vissuto l’atmosfera del Carnevale, tra le vie cittadine e nelle piazze di Biancavilla, ammirando i gruppi in maschera e i carri allegorici.
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