Politica
Clamoroso riconteggio dei voti: entra Furnari, fuori Neri o Zammataro

di Vittorio Fiorenza
Le indiscrezioni pervenute da fonti qualificate a Biancavilla Oggi non trovano conferme, ma solo “no comment”. Bisognerà attendere qualche giorno per l’ufficialità. Ma se le informazioni trapelate finora e che già si stanno diffondendo, trovassero riscontri, la composizione del Consiglio Comunale sarebbe da rimodulare.
Il controllo dei verbali e le verifiche sui voti espressi, infatti, farebbero emergere delle differenze rispetto a quanto finora saputo. Effetto del pasticcio e degli errori commessi nelle varie sezioni durante lo spoglio. E quindi, questo significa che qualche posizione andrebbe “corretta”.
In altre parole, l’assegnazione attribuita ad un consigliere andrebbe sostituita con altro nominativo. In particolare, il nuovo conteggio avrebbe fatto trovare alcune decine di voti in più alla lista “Biancavilla che lavora”, al punto da farle scattare il terzo eletto, cioè Dino Furnari.
A scapito di chi? A quanto pare a perdere un seggio sarebbe la lista del sindaco Bonanno, che fino ad adesso, in maniera ufficiosa, era data con tre consiglieri. Il terzo, dunque, sarebbe fuori dall’assemblea cittadina. Ma attenzione: anche qui ci potrebbe essere un ulteriore colpo di scena. In base alle verifiche effettuate, infatti, lo scarto tra la seconda e la terza posizione è di qualche manciata di voti. In bilico sarebbero Agatino Neri oppure Rosita Zammataro, anche se quest’ultima -secondo alcune voci- sarebbe quella avanti.
Stando così le cose, quindi, Dino Furnari entrerebbe di diritto in Consiglio, mentre sarebbe fuori la Zammataro o Neri, in base a chi dei due risulterà terzo della lista. Una terribile suspense per chi è stato convinto da tre settimane di essere eletto ed ora vede sfumare questa certezza. Si attende la proclamazione ufficiale degli eletti per fugare ogni dubbio.
Certo è che in questo quadro, il clamoroso stravolgimento riguarderebbe soltanto lo schieramento del primo cittadino (la cui consistenza comunque resta a 11 componenti) e non quello della minoranza, la cui fisionomia resta intatta.
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Istituzioni
Luigi D’Asero lascia la presidenza e il Consiglio: è il turno di Portale e Stissi
L’esponente del Movimento per l’Autonomia conclude un ciclo politico: «Accordi di maggioranza»

Luigi D’Asero si dimetterà a giorni da presidente del Consiglio Comunale di Biancavilla e anche dalla carica di consigliere.
Lo ha annunciato lui stesso nel corso di una conferenza stampa, motivando la scelta come un passaggio politico concordato con la coalizione di maggioranza e con il proprio gruppo politico, il Movimento per l’Autonomia.
Nello scranno più alto dell’assemblea cittadina andrà ora, secondo gli accordi, Fabrizio Portale. Per la carica di consigliere, D’Asero sarà sostituito dal primo dei non eletti del Mpa, Giuseppe Stissi.
Per l’occasione, davanti anche ad esponenti politici e assessori, D’Asero ha tracciato un bilancio dell’attività svolta: 60 delibere all’anno, quelle del Consiglio Comunale. Sicurezza urbana, salute pubblica, stesura dei regolamenti, adesione all’Unione dei Comuni: alcuni dei punti citati dal presidente uscente.
Quasi vent’anni di esperienza politico-istituzionale hanno consentito a D’Asero di ricoprire i ruoli di consigliere ma anche di assessore. «Con la mia presidenza si chiude un ciclo, le mie dimissioni nascono da accordi politici di maggioranza e impegni nei confronti delle forze che la compongono. Scelte concordate all’inizio della consiliatura», ha detto D’Asero, a tratti visibilmente commosso.
«Spesso la figura del presidente viene percepita in secondo piano, rispetto a quella di assessore, ma – ha specificato – non è affatto così e io ho avuto l’onore di ricoprirla in chiave “istituzionale”». In questo senso, D’Asero ha sottolineato il supporto dato all’unica componente di minoranza. Un supporto con una “firma di garanzia” che ha consentito all’esponente del Pd di presentare atti che, altrimenti, con una sola firma, per regolamento, non avrebbero potuto raggiungere l’ordine del giorno.
Un’ultima riflessione D’Asero l’ha voluta fare sulla distanza dei cittadini dal Palazzo. «Il contatto politico si è perso, c’è sfiducia da parte dei cittadini», ha detto, auspicando «una loro partecipazione attiva con un confronto diretto».
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Politica
Gli astenuti affossano i referendum: il 79% dei biancavillesi è rimasto a casa
I cittadini che si sono recati ai seggi elettorali sono stati appena 3686 su 18.151 aventi diritto

QUESITI | SI | NO |
Licenziamenti illegittimi | 94,58% | 5,42% |
Lavoratori piccole imprese | 94,05% | 5,95% |
Lavoro precario | 94,08% | 5,92% |
Sicurezza sul lavoro | 91,12% | 8,88% |
Cittadinanza italiana | 65,68% | 32,32% |
Fonte: Comune di Biancavilla
Quorum non raggiunto: referendum non validi. La consultazione, nelle due giornate di domenica e lunedì, è stata affossata dal forte astensionismo. Per quanto riguarda Biancavilla, il dato ha raggiunto la vetta del 78,78%.
Soltanto 3686 biancavillesi (1755 maschi e 1931 femmine) si sono recati alle urne. Su un totale di 18.151 aventi diritto, l’affluenza si è fermata quindi al 21,22%. Biancavilla ha fatto registrare, peraltro, un astensionismo più marcato rispetto al dato regionale e a quello nazionale.
I cinque quesiti referendari, come si vede dalla tabella in alto, riguardavano i diritti dei lavoratori e la cittadinanza per gli stranieri. Tematiche fondamentali, eppure il quorum è rimasto lontano.
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