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Cronaca

«Zitto o ti spacchiamo la faccia» Arrestati per pizzo ad imprenditore

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Due arresti, a Biancavilla, da parte dei carabinieri, per estorsione, aggravata dal metodo mafioso. Si tratta di Salvatore Gioco, 28 anni, e Alfio Mauceri, 38enne. Secondo quanto emerso dalle indagini, coordinate dalla Procura di Catania, i due avrebbero minacciato un imprenditore locale che aveva eseguito dei lavori nell’abitazione di Gioco.

L’imprenditore non aveva ricevuto alcun acconto per le opere svolte ed avendo sollecitato il legittimo pagamento, era stato pesantemente minacciato ed invitato a non reiterare le richieste. Nell’eventuale circostanza, i due gli avrebbero “spaccato la faccia” e nel caso avesse denunciato l’accaduto ai carabinieri, altre persone lo avrebbero massacrato e i locali dell’attività sarebbero stati bruciati.

La Procura della Repubblica di Catania, in esito ad indagini delegate alla stazione dei carabinieri di Biancavilla, aveva disposto il fermo dei due malviventi. Il fermo non veniva convalidato dal Gip del Tribunale di Catania. Da qui, la decisione della Procura di presentare appello al Tribunale di Catania – Quinta Sezione Penale, che emetteva nei confronti di Gioco e Mauceri ordinanza di custodia cautelare in carcere, confermata dalla Corte di cassazione qualche giorno fa.

Il primo arrestato, in particolare, è ritenuto esponente di spicco del clan biancavillese. Gioco, in quanto sorvegliato speciale, risponderà anche dell’aggravante prevista dal codice antimafia. Lo stesso, inoltre, lo scorso marzo veniva tratto in arresto dai carabinieri di Biancavilla per il reato di associazione mafiosa in esecuzione di ordinanza di misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Catania.

I riscontri investigativi svolti, caratterizzati anche da attività di riprese video, hanno permesso di ricostruire minuziosamente l’azione estorsiva.

«L’indagine  evidenzia –si legge in una nota della magistratura catanese– ancora una volta la vicinanza della Procura delle Repubblica e dell’Arma dei Carabinieri alla cittadinanza di Biancavilla e sottolinea altresì la serrata attività investigativa finalizzata a infrangere il muro d’omertà ancora presente nella provincia catanese».

Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria gli arrestati sono stati rinchiusi nella casa circondariale di Catania Bicocca.

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Cronaca

Stranieri sfruttati sul lavoro: nei guai biancavillese a capo di una cooperativa

L’uomo, presidente del Consiglio di amministrazione, denunciato assieme ad altre due persone

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Un 32enne di Biancavilla, con precedenti penali, è fra i tre denunciati dal Nucleo Ispettorato del Lavoro di Catania nell’ambito di controlli contro lavoro irregolare e caporalato. L’uomo, presidente del consiglio di amministrazione di una cooperativa agricola, è ritenuto responsabile di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.

I controlli hanno portato alla luce un sistema illecito di reclutamento e impiego della manodopera. Le vittime sono due lavoratori stranieri in condizioni di forte vulnerabilità.

Oltre al biancavillese, sono sotto indagine un 38enne marocchino residente ad Adrano, incensurato, che agiva come caporale e intermediario per conto della stessa cooperativa, e un altro 38enne di Scordia, con precedenti, che di fatto collaborava con l’azienda.

Secondo quanto emerso dagli accertamenti, i lavoratori extracomunitari venivano impiegati in condizioni lavorative ritenute altamente degradanti. Evidenziati retribuzioni ben al di sotto di quanto previsto dal contratto collettivo nazionale, turni di lavoro eccessivi e ambienti privi delle minime misure di sicurezza.

L’indagato di origini marocchine è inoltre accusato di estorsione. Avrebbe minacciato uno dei due lavoratori di licenziamento se non gli avesse restituito parte della già esigua paga percepita.

A conclusione delle attività, i due lavoratori sono stati affidati a una struttura protetta, gestita da un’organizzazione internazionale per le migrazioni. Adesso potranno ricevere assistenza e protezione.

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Cronaca

Evade dai domiciliari per le sigarette alla moglie: «È un inferno se non fuma»

Singolare “giustificazione” di un 52enne residente a Biancavilla in giro con la bicicletta a Catania

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I carabinieri della stazione di Catania Playa hanno arrestato un pregiudicato 52enne, residente a Biancavilla ma domiciliato a Catania, nella zona di Ippocampo di Mare. L’uomo doveva trovarsi ai domiciliari per reati contro il patrimonio. Però, i militari lo hanno sorpreso mentre, in bici, percorreva via San Francesco La Rena. Ha tentato di passare inosservato con il volto coperto da cappuccio e sciarpa, ma è stato fermato e identificato.

Di fronte alla constatazione della violazione, il 52enne ha cercato di giustificare la sua presenza fuori casa con una spiegazione singolare. Ha sostenuto di essere uscito per acquistare le sigarette alla moglie, una “accanita fumatrice” che, in mancanza di nicotina, si sarebbe irritata al punto da trasformare la giornata in un “inferno domestico”.

Una giustificazione che non ha però evitato l’arresto, eseguito sulla base degli elementi raccolti e ora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato il provvedimento e disposto il ripristino della misura degli arresti domiciliari.

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