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Politica

Big in finta ritirata, avanti i parenti: le sfide per 16 posti in Consiglio

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Dieci liste, 158 candidati e una lotta per vincere il tagliando di ingresso all’assemblea cittadina. Ecco in rassegna le dinamiche di ogni schieramento. Tra le elezioni scontate fin da adesso, ci sono poi quelle che verranno decise con duelli… all’ultimo voto.

 

di Vittorio Fiorenza

Tanti consiglieri uscenti, che sono stati adagiati per anni nelle poltrone azzurre dell’assemblea cittadina di Biancavilla, hanno preferito la ritirata. Quantomeno di facciata, si intende. Non candidati in prima persona, ma con una staffetta passata a figli, nipoti, cugini o amici strettissimi. Ecco perché il nuovo Consiglio Comunale di Biancavilla, che sarà disegnato dal responso delle urne il 10 giugno, apparirà con una patina di ricambio generazionale, sotto la quale nascondere una presenza massiccia di consiglieri “parenti di…”.

La pacatezza di toni (fin troppa) di questa campagna elettorale e l’indubbia educazione personale dei tre sfidanti per la poltrona di sindaco rappresentano, certo, elementi inediti rispetto all’ultimo decennio, che ha registrato spesso un linguaggio, uno stile, atteggiamenti, condotte e persino l’uso dei social network assimilabili a quelli di pescivendoli e scaricatori di porto all’interno delle istituzioni comunali.

Ma attenzione: la stessa pacatezza è solo apparente tra le liste, dove le sgomitate e la tensione per ora sono controllate. Destinate però a salire man mano che si avvicinerà la data cruciale e soprattutto quando si consolideranno i risultati e con essi il dramma dei flop e l’euforia degli exploit.

Biancavilla Oggi ha passato in rassegna tutte e dieci le formazioni presentatesi a questa competizione, indicando per ognuna le possibili concentrazioni del consenso. Una prima idea di ciò che sarà la nuova geografia consiliare per il prossimo quinquennio politico-amministrativo.

Corsa agguerrita nelle liste di Bonanno

Nella lista che porta il nome del candidato sindaco la partita è aperta. Difficile prevedere con certezza gli eletti. Tutti corrono per una posizione alta e l’equilibrio tra le forze (presunte) dei singoli fa supporre che le differenze di voti tra chi arriverà ai primi posti sarà minima. Ecco perché qui è azzardato fare previsioni. Mauro Mursia, Dino Caporlingua, Salvatore Bonaccorsi, Giuseppe Cantarella sono stati già “pesati” alle scorse elezioni e si suppone una loro performance positiva, forti anche dell’esperienza consiliare che hanno svolto (alcuni in virtù del cosiddetto turnover, “trucchetto” non dichiarato ma promesso ai candidati pure ora). Ma stavolta anche altri nomi potrebbero distinguersi ed emergere, per esempio Agatino Neri, Francesca Scalisi e Maria Rosita Zammataro. Chi la spunterà tra i tanti papabili è un’incognita reale.

La lista “Biancavilla che lavora” si presenta come una corazzata e scommette di racimolare il maggiore consenso della competizione. Viene data per scontata l’elezione di Martina Salvà, che erediterà così il seggio dal padre Pippo “Muracel”. Pedala per vincere anche Vincenzo Amato, consigliere uscente di Forza Italia, collocatosi in questa lista in accoppiata proprio con Salvà. Candidato “forte” è pure Dino Furnari, già presidente del Consiglio Comunale, riferimento del gruppo animato da Giosuè Greco (noto per il suo ruolo dirigenziale all’Opera Cenacolo Cristo Re) e che pare conti sul sostegno di personaggi come Salvatore Giuffrida e Giuseppe Sapienza, assenti dalle liste dopo anni di inchiodata presenza. Altro candidato favorito della lista è Alfio Stissi, reduce dell’esperienza di cinque anni fa con la lista di Nino D’Asero ed ora appoggiato qui dal cugino, presidente del Consiglio Comunale uscente, Giuseppe Pappalardo, clamorosamente non ricandidatosi.

Nella lista “Biancavilla Mi Piace”, spicca il promotore Vincenzo Giardina, già vicepresidente del Consiglio Comunale e riferimento storico biancavillese di Marco Falcone.

Sfida a tre nella lista “Costruiamo il nostro futuro”. Qui puntano diritti al seggio Fabrizio Portale, Ada Vasta e Salvo Pulvirenti: i primi due già consiglieri comunali, il terzo fedelissimo di Antonio Bonanno che può contare su uno “zio-consigliere”, Mario Amato, anche lui non presentatosi per la corsa elettorale, dopo essere stato per anni inquilino del palazzo comunale, in assemblea cittadina e in Giunta.

La formazione “Riparti Biancavilla”, che fa riferimento all’ex sindaco Mario Cantarella, appare allestita a misura del nipote, ovvero Marco Cantarella, un altro consigliere uscente.

Analoga struttura nella lista “Volare per Biancavilla”, quella dei “calaciuriani”, staccatisi di recente dalla coalizione uscente. Ogni forza, qui, viene puntata e concentrata per favorire l’elezione dell’uscente Luigi D’Asero.

Il rebus 5 Stelle e la visibilità di Mastrocola

Il Movimento 5 Stelle è una galassia a parte. Volti pressoché sconosciuti e senza esperienze istituzionali o politiche che possano essere presi come riferimento per eventuali previsioni.

Nella lista dei consiglieri figura anche il candidato a sindaco, Marco Vinicio Mastrocola, che potrebbe beneficiare pertanto di questa maggiore e fisiologica visibilità. Per il resto, appaiono come un rebus la performance della lista ed il peso dei singoli candidati.

La forza di “Mignemi brothers” ed il Pd virtuale

Tra le tre liste a sostegno di Carmelo Mignemi, quella del Partito democratico appare la più debole. Non 16, ma 14 candidati consiglieri: un indizio. Tra gli osservatori politici, in tanti scommettono che per questa formazione potrebbe non scattare nemmeno un seggio. E sarebbe paradossale, visto che è l’unica a presentare nella scheda che verrà consegnata agli elettori un simbolo di partito.

In compenso, la lista allestita dai fratelli Mignemi mostra le unghie. “Biancavilla 2.0” si proietta in questa competizione elettorale tra quelle che attrarranno il maggiore consenso dei votanti. Sembra scontata, anche in questo caso, l’elezione di Vincenzo Mignemi, che in questi cinque anni è stato consigliere ed assessore. Per effetto trascinamento, dovrebbe spiccare Concetta Sangiorgio, che fa coppia proprio con Mignemi. A trottare col fiato grosso in questa corsa elettorale sono pure altri due candidati della lista: Alfredo La Delfa, consigliere comunale uscente, e Giuseppe Santangelo, che mira a tagliare il nastro dell’elezione.

E poi c’è la lista sostenuta da Glorioso: “SiAmo”. Le forze sembrano concentrarsi sull’assessore uscente Vincenzo Chisari. Occhi puntati, tuttavia, pure su Alfio Distefano, che sembra vantare il sostegno della Cgil di via Milone. Ci riprova, poi, l’eterno Vincenzo Cantarella, ma senza avere -come è nella sua storia politica personale- alcun sostegno d’apparato. Ecco perché la sua eventuale mancata elezione inaugurerebbe il primo Consiglio Comunale con nessun componente che nel proprio curriculum possa vantare una militanza comunista. Dettaglio da annali della storia politica locale e della “sinistra”, che si aggiungerebbe a quello ben più visibile dell’assenza di un candidato sindaco di matrice culturale e provenienza “progressista”. Eredità di un decennio a guida Glorioso.

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Politica

Il taglio dei pini dà ossigeno alla politica: attacchi da destra a sinistra

Marco Cantarella e Alfio Distefano contro le modalità dei lavori in piazza Falcone-Borsellino

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© Foto Biancavilla Oggi

Il taglio degli alberi di pino di piazza Falcone-Borsellino, a Biancavilla, dà ossigeno alla politica locale. Prese di posizione e interventi polemici contro l’amministrazione comunale arrivano da destra e sinistra.

Non passano inosservati i toni usati da Marco Cantarella, già assessore ed attuale consigliere comunale di maggioranza. Prendendo spunto dal video pubblicato da Biancavilla Oggi, Cantarella non usa mezzi termini.

In un post su Facebook scrive: «Una riqualificazione che distrugge l’identità di una piazza… anziché avviare delle opere di valorizzazione e conservazione del bello, dell’unico polmone verde di un quartiere, si pensa bene di abbattere e uccidere decine di pini adulti… Un intervento vergognoso, uno sfregio inutile e costoso che andrà a vantaggio solo di qualche fortunato vivaista. Mi dissocio da questi tipi di interventi, che appartengono ad un modus operandi post guerra».

Dal fronte opposto, interviene pure Alfio Distefano del Partito democratico. «Il Consiglio Comunale – ricorda – aveva approvato all’unanimità una mia mozione per piantare 100 nuovi alberi in città, rimpiazzando le aiuole esistenti. Decisione ignorata, ancora una volta, da un’amministrazione che procede indisturbata, calpestando il ruolo del Consiglio Comunale e il bene della città».

«Dicono che verranno piantati nuovi alberi, ma – sottolinea Distefano, riferendosi al taglio dei pini – nel frattempo si taglia un pezzo di storia e si impoverisce il nostro verde pubblico. Ancora una volta, la destra cittadina si dimostra tutto tranne che una soluzione per l’ambiente e la qualità della vita. Chi ne paga le conseguenze? Sempre e solo i cittadini».

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Politica

Battiato aderisce all’Mpa: «Delusione e amarezza, scelta che non gli fa onore»

Dura reazione del gruppo “Biancavilla in azione” nel quale il consigliere comunale era stato eletto

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«La scelta del consigliere Battiato, per i suoi modi sbrigativi e irrispettosi, provoca delusione e amarezza a quanti – noi per primi – hanno lavorato per raggiungere obiettivi importanti. Nessuno di noi ha compreso le ragioni di questa decisione e, a dirla tutta, ci pare che Francesco Battiato non abbia scritto una pagina politica che gli fa onore».

Parole dure, quelle scritte in una nota dal gruppo “Biancavilla in azione“, nella cui lista era stato eletto Francesco Battiato. Lo stesso che, in aula, ha formalizzato la sua adesione al Movimento per l’Autonomia con tanto di “benvenuto” di Giuseppe Lombardo.

«Un annuncio a sorpresa che ci amareggia non poco. Il consigliere Battiato, infatti, non ha avuto la correttezza di informare preventivamente il gruppo politico che lo ha candidato e grazie al quale è stato eletto. In sostanza, siamo stati messi davanti al fatto compiuto». Lo sottolineano Placido Santanocita e Antonio Greco, primi firmatari della lista “Biancavilla in azione”, che in Consiglio rimane rappresentata da Salvo Pulvirenti.

Critiche anche al presidente del Consiglio

«Battiato – prosegue la nota – ha giustificato la propria scelta, affermando che la stessa è dettata da motivi politici e di condivisione di valori appartenenti al gruppo cui ha aderito. Tale motivazione si presta a molteplici interpretazioni, la più importante delle quali è che il gruppo “Biancavilla in azione” è ispirato a una idea di politica che mette al centro il valore del bene comune. Valore che, evidentemente, egli non condivide. Gli auguriamo buon lavoro, non prima di avergli ricordato che il tempo è galantuomo».

Il gruppo critica anche l’atteggiamento assunto dalla guida dell’assemblea cittadina, esponente autonomista: Esprimiamo, infine, stupore e amarezza per le parole di benvenuto nel proprio gruppo Mpa pronunciate dal Presidente del Consiglio Comunale, Luigi D’Asero. Dichiarazione incompatibile con il ruolo “super partes” che è chiamato a rappresentare una figura istituzionale come il Presidente dell’assise cittadina».

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