L'Intervento
Sul caso del dipendente comunale ci scrivono gli avv. Liotta e Milazzo

Gent.mo Sig. Direttore di Biancavilla Oggi, Vittorio Fiorenza
Nella nostra qualità di difensori dei sigg.ri Glorioso Giuseppe, Leonardi Salvatore, Mancari Placido, Furnari Dino, Greco Fina e La Naia Vincenzo, in relazione all’articolo apparso sulla Sua testata online Biancavilla Oggi del 22/5/2018 dal titolo Denuncia di un dipendente comunale archiviata per “infondatezza”, vogliamo fornirle alcune precisazioni e avanzarLe una richiesta:
- Il provvedimento di archiviazione della dott.ssa Sammartino, Gip del Tribunale di Catania, non solo ha ritenuto l’infondatezza della notizia di reato rappresentata nella denunzia del dipendente comunale ma, caso assolutamente poco consueto, ha affermato “l’inattendibilità del denunciante” stigmatizzando, oltre all’insussistenza giuridica dei fatti riferiti, la non credibilità del dipendete;
- In nessuno degli atti sottoscritti dal denunziante e dalla sua difesa si è fatto mai riferimento, in relazione alla “gestione” dell’ufficio protocollo del Comune di Biancavilla, a prassi discutibili nelle procedure delle gare d’appalto. Mai!
- Il provvedimento del Giudice ha chiarito che “indebita” era stata la condotta del denunziante e che assolutamente corretta, di contro, era stata la condotta dei dirigenti ed impiegati dell’Ufficio Protocollo del Comune di Biancavilla;
- Ritenuto che dalla stesura dell’articolo non comprendiamo appieno a chi debba essere attribuito il virgolettato: “prassi discutibili nelle procedure delle gare d’appalto”, Le chiediamo di specificare quale sia la fonte della dichiarazione riportata nel Suo articolo al fine di consentire ai nostri assistiti di denunziare all’Autorità Giudiziaria l’autore di tale improvvida, calunniosa e ingiustificata affermazione.
Per questi motivi Le chiediamo di voler pubblicare quanto sopra riportato e siamo certi che vorrà, indicando a chi debba attribuirsi la paternità di quanto sopra denunziato, consentire di fare chiarezza sul punto.
Grati per l’ospitalità sul Suo giornale e per la Sua disponibilità, cordialmente
Avv. Giuseppe Milazzo e Avv. Salvatore Liotta
—
Gentilissimi avv. Milazzo e Liotta,
l’articolo in questione, pubblicato nella sinteticità proporzionata al valore giornalistico della notizia, è completo e chiaro in ogni sua parte. Abbiamo riportato dettagli che sono stati comunicati con una nota dall’addetto stampa di Giuseppe Glorioso, integrati –come è nostro dovere– dalla “replica” del legale che rappresenta la vostra “controparte”. Non riteniamo, pertanto, siano necessarie ulteriori puntualizzazioni sul caso sollevato da un dipendente comunale ed ora archiviato.
Quanto all’aspetto della gestione dell’Ufficio protocollo, appreso in via “incidentale” attraverso le dichiarazioni riportate e soltanto accennato per ragioni di essenzialità, ci riserviamo un approfondimento giornalistico. Così da verificare ed eventualmente raccontare prassi e condotte che abbiano un interesse per l’opinione pubblica, al netto degli elementi legali e giudiziari della vicenda.
Con altrettanta cordialità,
Vittorio Fiorenza
© RIPRODUZIONE RISERVATA

L'Intervento
«Nel ricordo di Borsellino, l’impegno è combattere la mentalità mafiosa»
Ci scrive l’assessore Vincenzo Randazzo: una riflessione su via D’Amelio che riguarda Biancavilla

Gentile direttore di Biancavilla Oggi,
oggi si ricorda la tragica morte del giudice Paolo Borsellino e di cinque agenti della sua scorta, tra i quali una donna. L’amministrazione comunale ha organizzato una fiaccolata che da Villa delle Favare giungerà a Piazza Falcone e Borsellino. A questa iniziativa partecipano, oltre alle diverse associazioni di volontariato, anche i ragazzi e i giovani dei diversi Grest. Una manifestazione importante per condividere il ricordo di uno degli eventi più tragici della storia italiana e caratterizzata dalla seria e concreta lotta contro il sistema mafioso, ma soprattutto contro la sua mentalità.
Ecco il punto: il messaggio di Paolo Borsellino e il suo volontario sacrificio hanno dell’attualità ancora un valore? Le nuove generazioni li recepiscono? Qualche dubbio mi sorge se guardo ai modelli sociali e culturali prevalenti: individualismo esasperato, esagerata messa in mostra di atteggiamenti malandrineschi, menefreghismo, esibizione del proprio desiderio di dominio, farsi ragione con la violenza… Appunto, mentalità mafiosa, che non poche volte determina risse.
Tutto questo rende vano quanto Paolo Borsellino ha cercato di insegnare e la cosa che amareggia di più è considerare un fesso il giudice palermitano. E come lui, fessi Falcone, Chinnici, Impastato, Don Puglisi, Livatino, Fava… E tanti che nel combattere la mafia sono caduti. Perdoni, direttore, il mio sfogo, ma tanto tanto tanto è il lavoro che va fatto. Come Amministrazione, certamente. Ma anche come famiglie, come istituzioni in senso lato, come scuola, come gruppi di volontariato… l’obiettivo è contrastare la mentalità mafiosa.
VINCENZO RANDAZZO, Assessore comunale
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L'Intervento
Giardina: «Distefano eviti certe sparate e mediti sulla sconfitta disonorevole del Pd»
Prosegue la querelle: dopo l’intervento del presidente del Pd, ospitiamo l’esponente di maggioranza

Egregio direttore,
anche io chiedo ospitalità – cosa che non ho mai fatto – su Biancavilla Oggi perché costretto a rispondere all’ex collega Alfio Distefano, che stimo e apprezzo come persona, oltre all’immenso rispetto del suo ruolo politico e della sua appartenenza ad un partito lontanissimo dalle mie idee.
Ultimamente, però, forse a causa della durissima sconfitta elettorale, Distefano ha delle uscite pubbliche discutibili, sparate senza essersi prima minimamente documentato. Anche io ho conosciuto l’amarezza della sconfitta per una manciata di voti ma non ho mai avuto reazioni simili. Forse Distefano prova rancore nei confronti dei cittadini, che hanno sonoramente messo ai margini la sua parte politica, in termini di consensi. Il suo obiettivo sembra essere quello di creare panico nei cittadini o esortarli ad un certo disordine sociale. Si veda la sua sparata sul “salasso” della bollettazione Tari 2023. In realtà, non si è accorto che quest’anno la bollettazione è unica mentre l’anno scorso era divisa in acconto e saldo. Tutto questo non fa altro che ridicolizzare il ruolo politico dello stesso Distefano.
L’intervento di Distefano è di pura propaganda elettorale, ad elezioni ormai concluse, camuffato da “diritto di replica” alla cronaca fatta da Biancavilla Oggi. L’ex collega mi accusa di essere un ingordo di poltrone. La mia nomina ad assessore è del 9 giugno 2022. Ero sì consigliere e presidente della 3a commissione consiliare permanente. Ma da come si può leggere nel verbale di convocazione del 7 settembre 2022 non vi era alcun componente di minoranza in commissione. Il ruolo di presidente mi era stato richiesto dai componenti stessi. Quando le commissioni, su richiesta di tutti i consiglieri, sono state rimodulate, alla prima seduta, convocata dal Presidente del Consiglio l’11 ottobre 2022, Distefano è stato subito nominato presidente, in quanto unico componente di minoranza. Quindi la sua richiesta di dimissioni ottemperata da me dopo 10 mesi è una balla bella e buona, proprio da esposto alla Procura.
Vengo poi definito “recordman di poltrone”. Faccio notare, invece, che il 30 dicembre 2022 ho avuto dal sindaco la delega di vice sindaco e, dopo qualche settimana, così come riportato anche su Biancavilla Oggi, ho lasciato la carica di consigliere comunale. Tutto questo per fare notare che le argomentazioni dell’ex consigliere del Pd sono prive di fondamento.
Per quanto riguarda l’assenza fisica e politica del Partito Democratico in Consiglio Comunale, parlano gli atti degli ultimi 5 anni. Da quando Distefano è “salito” in Aula, grazie alle dimissioni di Carmelo Mignemi per incompatibilità con il fratello Vincenzo nominato assessore, ha continuato sulla stessa falsariga. Assente nell’approvazione dei bilanci e degli atti importanti per la città e soprattutto privo di contenuti. Mai un emendamento al Bilancio o al piano triennale delle opere pubbliche. Mai un atto concreto ma solo proposte pretestuose e strampalate. Per esempio, quella di scavare un nuovo pozzo d’acqua per rispettare dei requisiti che dovevano esistere nel 2015.
Al presidente del Pd, Alfio Distefano, ricordo che una delle regole elementari non scritte della Politica è che di fronte ad una sconfitta elettorale, il massimo esponente di un partito rassegni sempre le dimissioni. Di fronte ad una sconfitta disonorevole come quella che la Sinistra ha rimediato a Biancavilla (un autentico cataclisma senza precedenti), oltre alle dimissioni, non dico che bisognerebbe darsi alla fuga, ma almeno rimanere qualche mese in silenzio. Un periodo necessario per comprendere gli errori della batosta inflitta dai biancavillesi e rendersi consapevoli che i cittadini hanno deciso fortemente, democraticamente e liberamente di affidare la città al Centrodestra. Con stima,
VINCENZO GIARDINA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
-
Cronaca1 mese ago
Così parlò il comandante Lanaia, sul banco degli imputati per minaccia
-
Cronaca2 mesi ago
Sequestrati 160 kg di carne, pesce e ortofrutta: batosta per un ristorante
-
Cronaca1 mese ago
Per la “fiera della vergogna” giustizia lumaca: in tre condannati a 10 anni
-
Fuori città1 mese ago
Lava, neve, cielo stellato: l’Etna visto da Biancavilla dall’astrofotografo Tumino
giuseppe
26 Maggio 2018 at 23:03
… pensare che fare paura con lo sciorinare di denuncia è a dir poco fuori
luogo