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Cronaca

La ruspa demolisce casa abusiva: l’ordine eseguito a Biancavilla

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Una casa abusiva di zona “Vigne”, a Biancavilla, divorata dalla ruspa, azionata su ordine della Procura della Repubblica di Catania.

Le operazioni sono cominciate all’alba su un immobile illegale di contrada Spitaleri, ricadente all’interno della zona del Parco dell’Etna. La demolizione è stata ordinata dalla Procura etnea, in esecuzione di una sentenza di condanna divenuta irrevocabile nel 2012: si riferisce ad un abuso edilizio realizzato nel 2008.

La casa, per una superficie di 200 metri quadrati, è stata infatti costruita in assenza dei prescritti titoli abitativi in una zona ad alto pregio naturalistico. A coordinare le fasi della demolizione (che continueranno anche nei prossimi giorni) sono stati ufficiali di polizia giudiziaria della sezione di P.G. dei carabinieri ed il nucleo operativo regionale del corpo forestale di Catania.

Sul posto, a garantire l’ordine pubblico, era presente personale della polizia di Stato, Guardia di Finanza, carabinieri, corpo forestale e polizia municipale, oltre a personale tecnico dell’Enel per la preliminare messa in sicurezza dell’immobile stesso.

«Pur avendo i destinatari l’obbligo di adempiere spontaneamente all’ordine di demolizione, in caso di non ottemperanza, come in questo caso, è necessario –viene sottolineato dalla Procura– procedere alla demolizione coatta delle costruzioni abusive, al fine di rendere effettivo l’ordine impartito dalla sentenza di condanna, che altrimenti rimarrebbe lettera morta. Gli oneri della demolizione coattiva saranno posti a carico dell’autore dell’abuso».

La demolizione viene effettuata dai mezzi di un’azienda confiscata alla mafia ed attualmente gestita tramite amministrazione giudiziaria.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Cronaca

Aggredisce e minaccia la madre: «Ora t’ammazzo», arrestato un 35enne

Intervento dei carabinieri, a seguito di un’accorata richiesta di aiuto di una donna maltrattata

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La telefonata ai carabinieri è arrivata da una casalinga 63enne. Un’accorata richiesta di aiuto. Ancora una volta, la donna era stata picchiata dal figlio, che pretendeva denaro per l’acquisto di alcol, droga o giocare ai video poker. Immediato l’intervento dei militari: arrestato un 35enne per maltrattamenti contro familiari ed estorsione.

Appena arrivati nell’abitazione, i carabinieri hanno trovato la donna attorniata dai familiari, marito e tre figli, tra cui il 35enne. La donna, che sin dà subito è apparsa emotivamente provata, pur non volendo affidarsi alle cure dei sanitari, nonostante mostrasse i segni delle percosse, soprattutto sulle braccia e sul collo, ha comunque deciso di confidarsi con i militari, raccontando quanto appena accaduto.

Dalla ricostruzione dei fatti, è quindi emerso come il figlio avrebbe da lei preteso l’ennesima somma di denaro, questa volta di 30 euro, che sarebbe riuscito ad ottenere solo dopo averla aggredita. In quel frangente, provvidenziale sarebbe stato l’intervento del padre 70enne, che in difesa della moglie, sarebbe intervenuto bloccando l’uomo.

Il 35enne, a quel punto, soddisfatto, dopo essere uscito per alcune ore, sarebbe rincasato solo in serata, completamente ubriaco, dando il via ad un nuovo litigio. Dopo aver fatto cadere una bottiglia di birra sul pavimento, si sarebbe infatti nuovamente scagliato contro la povera madre, dandole la colpa dell’accaduto. La reazione dell’uomo sarebbe stata minacciosa: «Colpa tua se la birra mi è caduta a terra, ora t’ammazzo». E poi si sarebbe scagliato contro una porta, danneggiandola insieme ad altre suppellettili.

Effettivamente, anche alla presenza dei militari, il 35enne non si è calmato, proseguendo anzi con le minacce alla madre: «Appena torno (dal carcere) t’ammazzo».

La donna aveva già presentato una denuncia nei confronti del figlio per analoghi fatti. Motivo per cui, i carabinieri hanno stavolta arrestato il 35enne, trasferendolo nel carcere di piazza Lanza, a Catania.

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