Cronaca
Addio straziante a Sara Tomasello, padre Pino “tuona” contro la Ss 284


Basilica “Maria Santissima dell’Elemosina” di Biancavilla affollata per dare l’addio a Sara Tomasello, la 44enne morta nell’incidente stradale sulla Ss 284, nel tratto di Paternò. In tanti si sono stretti al marito Piero e ai due figli.
Momenti di commozione quando una dipendete della Leroy Marlin, dove Sara lavorava, ha rivolto il saluto a nome di tutti i colleghi. Lavoratori che hanno voluto portare a spalla la bara. Applausi e lancio di palloncini hanno scandito il corteo.
Il prevosto, padre Pino Salerno, ha ricordato le qualità di Sara, da tutti conosciuta come una donna, una moglie e una mamma affettuosa. Ma anche “tuonato” in chiesa contro la Ss 284, ribattezzata “strada della morte” per l’alto numero di vittime che ha provocato.
Padre Pino ha chiesto che la sicurezza su quell’arteria sia inserita con urgenza nelle agende politiche. Aspetti sottolineati anche a margine dalla funzione in un’intervista di Salvo Sidoti per Tva Notizie. Pubblichiamo qui i servizi realizzati dall’emittente televisiva di Adrano.
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►Sara, l’ultima vittima sulla Ss 284: «Era una mamma affettuosa»
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Cronaca
“Ambulanza della morte”, in Appello pena concordata a 13 anni per Scalisi
La sentenza riformula così la condanna a 30 anni, che era stata inflitta in primo grado con rito abbreviato


Pena ridotta in secondo grado per Agatino Scalisi, uno dei “barellieri” imputati nell’ambito dell’inchiesta “Ambulanza delle morte” a Biancavilla.
La Corte d’Assise d’Appello di Catania (presidente Stefania Scarlata) lo ha condannato a 13 anni, un mese e 10 giorni di reclusione. È stata così riformata la sentenza di primo grado, che con rito abbreviato, aveva condannato l’imputato a 30 anni di carcere.
In Appello, con un concordato, esclusa l’aggravante del “mezzo insidioso” e riconosciute le attenuante generiche prevalenti sulle aggravanti.
Scalisi, assistito dall’avv. Antonino Tomaselli, era stato indagato dal pm Andrea Bonomo della Procura di Catania – dopo il clamore del servizio de Le Iene con le rivelazioni di Luca Arena – assieme a Davide Garofalo, condannato all’ergastolo in primo e secondo grado, con rito ordinario. Per quest’ultimo procedimento, seguito dall’avv. Turi Liotta, si attende il pronunciamento della Cassazione.
Entrambi gli imputati avrebbero agito – secondo l’accusa – con un’iniezione di aria in vena, uccidendo pazienti terminali appena dimessi dagli ospedali di Biancavilla e Paternò, nel breve tragitto verso casa. Un’azione volta ad accaparrarsi 200-300 euro come “provvigione” sui funerali con il placet di esponenti mafiosi.
Scalisi è stato accusato della morte di una paziente, Maria Giardina. A Garofalo vengono attribuiti i decessi di tre persone: Salvatore Gagliano, Agatina Triscari e Salvatore Cadile. Le vittime sono tutte di Biancavilla.
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