Cronaca
Inseguito dai carabinieri e bloccato con 250 kg di rame rubati alla Fce


di VITTORIO FIORENZA
È residente a Misterbianco, ha 52 anni e si chiama Giuseppe Musumeci. È lui l’uomo che, alla guida di un furgone, in zona Badalato di Biancavilla, ha tentato di sfuggire ad una pattuglia dei carabinieri, innescando un concitato inseguimento da parte dei militari. Il 52enne è stato arrestato e, come disposto dall’autorità giudiziaria, si trova ora ai “domiciliari”. Dovrà rispondere di resistenza a pubblico ufficiale e di ricettazione.
Già, perché le ulteriori indagini dei carabinieri hanno portato al ritrovamento di materiale in rame rubato. Con Musumeci c’era anche un complice, che però ha fatto perdere le proprie tracce, nonostante le ricerche dei militari continuino per individuarlo.
Sono questi, gli ulteriori e più precisi dettagli forniti dalla sala stampa del comando provinciale dei carabinieri, rispetto a quanto già riportato nelle cronache.
L’episodio si è verificato nel primo mattino di venerdì. Una pattuglia della stazione di Santa Maria di Licodia è passata da via del Palmentiere, a Biancavilla, individuando un furgone Fiat 35 con i due individue a bordo. Alla vista dei militari, hanno tentato la fuga. Ne è nato un inseguimento, terminato sulla Sp 80, dopo che il furgone ha intenzionalmente tamponato in retromarcia l’auto di servizio, mentre i due hanno cercato di dileguarsi a piedi. Uno, Musumeci, è stato bloccato. L’altro è fuggito.
Il materiale sequestrato, oggetto di furto, era composto da 250 kg di cavi di rame, rubati in un tratto della Ferrovia Circumetnea. Materiale che è stato già restituito all’azienda di trasporto.
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Cronaca
Sequestrata dai carabinieri un’officina abusiva: denunciato un 59enne
L’uomo dovrà restituire allo Stato anche 21.850 euro di reddito di cittadinanza già percepito


Denunciato in stato di libertà un 59enne biancavillese, con precedenti. Secondo quanto accertato dai carabinieri, deve rispondere di esercizio abusivo della professione, gestione e smaltimento illecito di rifiuti e indebita percezione del reddito di cittadinanza.
Nello specifico, l’uomo, ufficialmente disoccupato, aveva allestito, senza alcuna autorizzazione, un’officina meccanica all’interno di un garage di proprietà del padre. Un locale situato in periferia. Occupata abusivamente anche parte della strada pubblica, utilizzata per parcheggiare, su carrelli elevatori e cavalletti, le autovetture da riparare.
Lungo la via in questione, i militari hanno quindi trovato diverse automobili, parzialmente smontate e con il cofano motore aperto, nonché un furgone con il cassone alzato, suddiviso in più pezzi.
All’interno del garage sono stati, invece, rinvenuti gli “attrezzi da lavoro” e molti rifiuti speciali, tra cui parti di motori di autovetture, oli e batterie esauste.
L’officina è stata, quindi, posta sotto sequestro e i veicoli in riparazione sono stati riaffidati ai proprietari, ignari che l’attività fosse irregolare.
Lo stesso carrozziere abusivo è stato, infine, deferito anche per aver illegittimamente incassato il sussidio pubblico del reddito di cittadinanza. Al riguardo, i carabinieri hanno proceduto, coordinandosi con l’Inps, all’immediata revoca del beneficio, con efficacia retroattiva, nonché all’avvio dell’iter di restituzione di quanto indebitamente ricevuto. Il 59enne, pertanto, dovrà riconsegnare alle casse dello Stato ben 21.850,00 € riscossi tra maggio 2019 e aprile 2023.
I cittadini residenti nella zona, che d’ora in poi potranno finalmente godere del decoro urbano ripristinato in quella via, hanno ringraziato i Carabinieri per il loro operato.


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