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Cronaca

Lui minaccia lei: «Sto arrivando» Arrestato un 32enne di Biancavilla

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I carabinieri della stazione di Bronte hanno arrestato un 32enne di Biancavilla, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Catania per i reati di diffamazione, violenza privata e atti persecutori nei confronti della sua ex.

Uno degli ultimi messaggi l’ha postato su un noto social network che recitava minacciosamente «Sto Arrivando!» con allegata la cartina della città di Bronte e la propria posizione.

L’uomo, non rassegnandosi alla fine della relazione sentimentale, ha iniziato a perseguitare la donna. Dapprima sono iniziate le telefonate e i messaggi, poi una serie di appostamenti e pedinamenti, seguendo lei persino nei locali pubblici frequentati e costringendola a trovare rifugio, in un’occasione, all’interno della caserma carabinieri di Bronte.

Non contento di ciò l’uomo ha pubblicato su una piattaforma social la foto della donna in atteggiamenti intimi e il suo numero di telefono, facendo in modo che sembrasse un’inserzione erotica. La ragazza, a quel punto, è stata tempestata di telefonate di persone interessate all’annuncio.

Questi sono solo alcuni degli episodi che hanno condizionato la vita della donna da tre mesi a questa parte e che sono stati accertati in seguito alle indagini da parte dei militari di Bronte. Sulle risultanze investigative, l’autorità giudiziaria ha ritenuto necessaria una misura cautelare, rinchiudendo il 32enne nel carcere catanese di piazza Lanza.

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Cronaca

Aggredisce e minaccia la madre: «Ora t’ammazzo», arrestato un 35enne

Intervento dei carabinieri, a seguito di un’accorata richiesta di aiuto di una donna maltrattata

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La telefonata ai carabinieri è arrivata da una casalinga 63enne. Un’accorata richiesta di aiuto. Ancora una volta, la donna era stata picchiata dal figlio, che pretendeva denaro per l’acquisto di alcol, droga o giocare ai video poker. Immediato l’intervento dei militari: arrestato un 35enne per maltrattamenti contro familiari ed estorsione.

Appena arrivati nell’abitazione, i carabinieri hanno trovato la donna attorniata dai familiari, marito e tre figli, tra cui il 35enne. La donna, che sin dà subito è apparsa emotivamente provata, pur non volendo affidarsi alle cure dei sanitari, nonostante mostrasse i segni delle percosse, soprattutto sulle braccia e sul collo, ha comunque deciso di confidarsi con i militari, raccontando quanto appena accaduto.

Dalla ricostruzione dei fatti, è quindi emerso come il figlio avrebbe da lei preteso l’ennesima somma di denaro, questa volta di 30 euro, che sarebbe riuscito ad ottenere solo dopo averla aggredita. In quel frangente, provvidenziale sarebbe stato l’intervento del padre 70enne, che in difesa della moglie, sarebbe intervenuto bloccando l’uomo.

Il 35enne, a quel punto, soddisfatto, dopo essere uscito per alcune ore, sarebbe rincasato solo in serata, completamente ubriaco, dando il via ad un nuovo litigio. Dopo aver fatto cadere una bottiglia di birra sul pavimento, si sarebbe infatti nuovamente scagliato contro la povera madre, dandole la colpa dell’accaduto. La reazione dell’uomo sarebbe stata minacciosa: «Colpa tua se la birra mi è caduta a terra, ora t’ammazzo». E poi si sarebbe scagliato contro una porta, danneggiandola insieme ad altre suppellettili.

Effettivamente, anche alla presenza dei militari, il 35enne non si è calmato, proseguendo anzi con le minacce alla madre: «Appena torno (dal carcere) t’ammazzo».

La donna aveva già presentato una denuncia nei confronti del figlio per analoghi fatti. Motivo per cui, i carabinieri hanno stavolta arrestato il 35enne, trasferendolo nel carcere di piazza Lanza, a Catania.

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