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Cronaca

L’infallibile fiuto del cane Ivan Arrestati per marijuana e cocaina

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Da sinistra, Paolo Battiati, la droga sequestrata e Vincenzo Pellegriti

I carabinieri della stazione di Biancavilla, con il supporto dall’unità cinofila del Nucleo di Nicolosi, hanno arrestato Paolo Battiati, classe 1983, e Vincenzo Pellegriti, classe 1980 (già sorvegliato speciale di pubblica sicurezza), poiché ritenuti responsabili di detenzione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Una breve ma proficua attività investigativa ha spinto i militari a bloccarli e perquisirli in via Padre Castelli per poi trasferirsi nelle loro abitazioni, luogo in cui, grazie al prezioso fiuto del cane “Ivan”, sono stati rinvenuti e sequestrati: 3 involucri in cellophane con 12 grammi di cocaina, 4 involucri in alluminio contenti 5 grammi di marijuana, un sacchetto con 30 grammi della stessa sostanza stupefacente e un bilancino elettronico di precisione. Gli arrestati, in attesa della direttissima, sono stati relegati agli arresti domiciliari.

Fin qui, le notizie riportate nel mattinale della sala stampa del comando provinciale dei carabinieri. Da parte dell’avv. Turi Liotta, difensore di Vincenzo Pellegriti, vi è una rettifica, che qui riportiamo integralmente.

“Quale difensore del sig. Vincenzo Pellegriti, classe 1980, tratto in arresto dai Carabinieri di Biancavilla in data 23/12/2017, ritengo necessario chiedere la rettifica di quanto pubblicato dalla vostra testata riguardo all’arresto del mio assistito. Il sig. Pellegriti è stato assoggettato a perquisizione della propria abitazione, all’interno della quale è stato trovato dai militari dell’Arma: alla richiesta dei verbalizzanti egli ha spontaneamente consegnato l’unico involucro in suo possesso contenente una quantità di sostanza stupefacente del tipo cocaina per un peso complessivo di 9,9 gr. Nelle operazioni che hanno portato al suo arresto non è stato utilizzato alcun cane antidroga né è stato trovato in compagnia di altri soggetti arrestati. Dagli atti d’indagine redatti dai Carabinieri, non emerge alcuna relazione tra l’arresto del sig. Pellegriti e quello di altri soggetti, così come è chiaramente indicato che unico quantitativo di sostanza stupefacente rinvenuto a Pellegriti (ed oggetto di specifica ed esclusiva contestazione) sia limitato ai 9,9 grammi di cui sopra. Non è pertanto attribuibile al mio assistito quanto mostrato dalle foto che corredano il servizio nel quale si dà notizia dell’arresto del sig. Pellegriti.
Ritengo, pertanto, necessario che la notizia pubblicata sia rettificata nel senso sopra indicato”.

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Cronaca

Aggredisce e minaccia la madre: «Ora t’ammazzo», arrestato un 35enne

Intervento dei carabinieri, a seguito di un’accorata richiesta di aiuto di una donna maltrattata

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La telefonata ai carabinieri è arrivata da una casalinga 63enne. Un’accorata richiesta di aiuto. Ancora una volta, la donna era stata picchiata dal figlio, che pretendeva denaro per l’acquisto di alcol, droga o giocare ai video poker. Immediato l’intervento dei militari: arrestato un 35enne per maltrattamenti contro familiari ed estorsione.

Appena arrivati nell’abitazione, i carabinieri hanno trovato la donna attorniata dai familiari, marito e tre figli, tra cui il 35enne. La donna, che sin dà subito è apparsa emotivamente provata, pur non volendo affidarsi alle cure dei sanitari, nonostante mostrasse i segni delle percosse, soprattutto sulle braccia e sul collo, ha comunque deciso di confidarsi con i militari, raccontando quanto appena accaduto.

Dalla ricostruzione dei fatti, è quindi emerso come il figlio avrebbe da lei preteso l’ennesima somma di denaro, questa volta di 30 euro, che sarebbe riuscito ad ottenere solo dopo averla aggredita. In quel frangente, provvidenziale sarebbe stato l’intervento del padre 70enne, che in difesa della moglie, sarebbe intervenuto bloccando l’uomo.

Il 35enne, a quel punto, soddisfatto, dopo essere uscito per alcune ore, sarebbe rincasato solo in serata, completamente ubriaco, dando il via ad un nuovo litigio. Dopo aver fatto cadere una bottiglia di birra sul pavimento, si sarebbe infatti nuovamente scagliato contro la povera madre, dandole la colpa dell’accaduto. La reazione dell’uomo sarebbe stata minacciosa: «Colpa tua se la birra mi è caduta a terra, ora t’ammazzo». E poi si sarebbe scagliato contro una porta, danneggiandola insieme ad altre suppellettili.

Effettivamente, anche alla presenza dei militari, il 35enne non si è calmato, proseguendo anzi con le minacce alla madre: «Appena torno (dal carcere) t’ammazzo».

La donna aveva già presentato una denuncia nei confronti del figlio per analoghi fatti. Motivo per cui, i carabinieri hanno stavolta arrestato il 35enne, trasferendolo nel carcere di piazza Lanza, a Catania.

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