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Valle del Simeto a rischio, Pogliese: «Trivelle e impianti rifiuti? Una follia»

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«Costruire impianti per il trattamento rifiuti e installare trivelle per la ricerca di idrocarburi nel cuore di un’area agricola d’eccellenza qual è la valle del Simeto, dove esistono aziende agroalimentari che danno lavoro a centinaia di persone, ed esportano i loro prodotti, molti dei quali con certificazione Igp e Dop, in tutta Italia ed Europa, è una decisione che rasenta la follia e costituisce un colpo mortale per l’agricoltura dell’intera zona».

Lo denuncia Salvo Pogliese, coordinatore provinciale ed europarlamentare di Forza Italia, con riferimento alle prime perforazioni iniziate nella valle del Simeto per sondare la presenza di idrocarburi, primo passo di un piano che prevede l’installazione di trivelle e che ‘va a braccetto’ con la decisione di creare due mega impianti di trattamento dei rifiuti nella vicina zona di Rinazze a Biancavilla.

«Nelle settimane scorse ho incontrato, insieme ad Antonio Bonanno, il primo a sollevare il problema, e al vicepresidente della Regione Gaetano Armao, i rappresentanti del “Comitato Rinazze”, per esprimere loro il mio concreto supporto contro una scellerata decisione che snaturerà profondamente l’intero territorio. Non è accettabile la trasformazione di una zona di agricoltura di qualità, e distretto Bio d’Europa, in una discarica maleodorante. C’è l’inaccettabile rischio che in una zona, dove si producono alimenti tra i più pregiati di Sicilia, a causa di trivelle e inceneritori, si perdano le certificazioni Igp e Dop con tutti i contraccolpi che un’evenienza del genere avrebbe per aziende e lavoratori».

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Politica

Sanità siciliana: l’ira Mpa, Lombardo e… il compleanno di Mancuso a Biancavilla

La festa per i 60 anni del sindaco di Adrano, presso il Beauty Garden, al centro dei retroscena di Repubblica

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La nuova sanità siciliana, disegnata dalle nomine dei vertici aziendali e ospedalieri targate Renato Schifani, ha sancito una serie di strappi nella maggioranza che sostiene il governo regionale. Tra gli scontenti, spicca Raffaele Lombardo, rimasto a mani vuote nella “sua” Catania.

Così, il leader autonomista riflette ed elabora le contromosse nei confronti di un governatore con cui non erano mancati motivi ed occasioni conflittuali. La Repubblica ricostruisce alcuni retroscena in casa Mpa. Il titolo all’interno dell’edizione palermitana: “L’ira di Lombardo messo all’angolo, a Biancavilla la cena dei ribelli”.

E in effetti, l’occasione per riunire i vertici e i parlamentari dell’Mpa (presente anche Gianfranco Micciché) è stata una festa di compleanno, organizzata – come risulta a Biancavilla Oggi – presso il ristorante Beauty Garden.

«Lombardo, rimasto a bocca asciutta nella scelta dei dirigenti della sanità catanese, al momento non parla. Ieri sera ha incontrato lo stato maggiore del Mpa, riunito a Biancavilla per il compleanno di Fabio Mancuso. Una festa diventata quasi congresso di partito, tra deputati regionali, sindaci, la new entry Micciché, ma anche il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, che ha risposto all’invito di Mancuso».

I 60 anni del sindaco di Adrano, dunque, occasione per riunire il Movimento per l’Autonomia sulla strategia futura da attuare alla Regione nei confronti del governatore. Così, scrive ancora Repubblica, «Lombardo, da Biancavilla, medita sulla prossima mossa. Che potrebbe arrivare già al primo disegno di legge all’esame di una Sala d’Ercole pronta a diventare Far West».

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